Con la collezione Boucheron Holographique la casa parigina prosegue il proprio percorso verso l’innovazione. Tecniche inedite, fino ad oggi mai utilizzate nel settore dell’alta gioielleria, interpretano una filosofia che guarda al futuro. Senza dimenticare, tra storia e tradizione, la naturale bellezza delle pietre preziose.
Boucheron Holographique, orecchini pendenti in oro rosa con opali, diamanti e lacca. Spilla della collana Opalescence, con opale bianco cabochon ovale di 71,69 ct proveniente dall’Etiopia.
Fin dalle sue origini, nel 1858, Boucheron ha avuto a cuore il tema del colore, ricercato e approfondito dal fondatore attraverso combinazioni inedite. Oggi la Maison dimostra addirittura di superare gli insegnamenti del proprio maestro con una collezione che sfida i limiti finora imposti dall’alta gioielleria. L’anno scorso nella collezione Contemplation, la direttrice creativa Claire Choisne aveva lavorato a quattro mani con la NASA, utilizzando l’aerogel (una sostanza composta al 98,7% di acqua) per evocare i toni delicati e impalpabili del cielo. Quest’anno è la volta di una nuova collaborazione con il gruppo francese Saint Gobain, un colosso industriale, leader mondiale dell’edilizia sostenibile attraverso lo sviluppo e la produzione di materiali innovativi.
L’idea del progetto attraverso il quale hanno preso forma le 9 parures e i 25 esemplari di Holographique è nata nel desiderio di catturare il miraggio variopinto prodotto dalla luce e dalle sue infinite rifrazioni. Una bellezza fugace che appartiene ad un solo brevissimo istante e per tale motivo risulta unica, preziosa e difficilmente riproducibile.
Collana Opalescence in oro rosa con opale bianco taglio cabochon ovale dell’Etiopia da 71,69 ct, opale bianco taglio cabochon e goccia dell’Etiopia di 46,91 ct e perle di opali per un totale di 1518,78 ct, con lacca. Collana nella tradizione del multiwear. Realizzate con la tecnica del plique-à-jour, le sue pinne couture lasciano trasparire la luce attraverso la loro trasparenza.
La volontà di portare l’olografia in gioiello è stata ispirata anche dalle opere di Olafur Eliasson, genio dell’arte che nella sua carriera ha spesso indagato la relazione tra luce e colore; una combinazione che in natura, per esempio, ci arriva da una gemma come l’opale. È tale pietra a interpretare il tema portante della collezione nell’approccio più tradizione e classico della gioielleria, protagonista della parure intitolata Opalescence. Il set composto da una collana, un orecchino e un anello, tutti trasformabili nella filosofia della multi portabilità, custodisce cangianti mutazioni cromatiche e riflessi iridescenti di stupendi opali bianchi, provenienti dall’Etiopia.
Parure Illusion, anello in oro bianco con opale bianco taglio cabochon e goccia dell’Etiopia di 50,95 ct, zaffiri blu, gialli e rosa, tsavoriti, granati arancioni e verdi, smeraldi, tormaline blu e diamanti.
Anello in oro bianco con opale scuro taglio cabochon e goccia dell’Australia da 10,38 ct, rubini, zaffiri rosa, arancioni, gialli e blu, granati rossi, tsavoriti e diamanti.
Anello in oro bianco con opale nero taglio cabochon ovale dell’Australia da 30,98 ct, zaffiri, tormaline paraiba, tsavoriti e smeraldi.
Decisamente importanti le carature degli opali Etiopici e australiani (uno perlato, uno di color rosa con taglio a goccia, e il terzo con sfumature blu-verdi rivelate in un taglio cabochon), presenti nella parure Illusion, un trittico di anelli che Boucheron sogna di far indossare a una mano maschile, per uno stile che non conosce confini di genere.
Collana Holographique in oro bianco, con zaffiro giallo ottagonale di Ceylon da 20,21 ct, cristallo di rocca olografico e pavé di diamanti.
Abbandonando la prospettiva più consueta dell’alta gioielleria, verso una visione decisamente innovativa e sensazionale, per la creazione delle restanti parure Boucheron si è addentrata verso il progetto molto ambizioso con il Gruppo Saint Gobain. Mesi di prove, test e approfondimenti, vissuti per di più durante il periodo di pandemia, hanno portato ad un risultato straordinario. Spruzzando a 280 gradi ossidi metallici, principalmente di argento e di titanio, su ceramica e cristallo di rocca (pietra ornamentale che ha sempre dominato per volumi e trasparenza la gioielleria Boucheron) le tonalità dell’aurora boreale, le sfumature dell’arcobaleno, i giochi colorati della luce, si sono impressi per sempre sul gioiello.
Bracciale Holographique in oro bianco con una tormalina rosa taglio cuscino da 14,93 ct, cristallo di rocca olografico e diamanti.
Mentre Saint Gobain effettua abitualmente soltanto un passaggio di spray sulla superficie, Claire Choisne ne ha richiesti ben dieci per ampliare e magnificare l’effetto ottico. Il risultato raggiunto è straordinario. Se da un lato dovrà essere metabolizzato con calma dai puristi dell’alta gioielleria, dall’altro dimostra senza dubbio che nel cuore della Maison parigina l’innovazione e il virtuosismo hanno ormai aperto i confini della ricerca verso un futuro senza confini. Nemmeno nella dimensione del tempo perché gli esemplari firmati Boucheron Holographique sono stati testati per mantenere per sempre la propria sensazionale bellezza cangiante e mutevole.
Collana in oro bianco con 23 acquemarine taglio goccia per un totale di 130,01 ct e ceramica olografica.
La forte impronta di ricerca e innovazione non dimentica però l’immenso patrimonio creativo che arriva dal passato, magnificando il gusto della tradizione sotto una prospettivista avveniristica. La parure Laser celebra infatti l’iconico motivo a goccia della collezione Serpent Bohème impreziosita per la prima volta dalla ceramica pigmentata e da oltre 130 carati di acquamarina con taglio a goccia.
Anello in titanio e oro bianco con una acquamarina blu taglio cuscino da 2,83 ct, ceramica olografica e diamanti.
Anello in titanio e oro bianco con una tormalina rosa taglio cuscino da 12,73 ct, ceramica olografica e diamanti.
Il ricordo di un altro tema caro alla Maison evoca l’epopea di Fleurs Éternelles, per la quale questa volta Claire Choisne ha sublimato il realismo della natura ricreando curve e volumi di peonie e viole del pensiero modellati nella ceramica bianca olografata. Spruzzati di metalli preziosi, i fiori cangianti si trasformano da anelli a spilla. Mutevoli, onirici, quasi surreali. Custodi dello spirito realistico e disamante della natura.