Boucheron sceglie Parigi come tema di ispirazione per l’alta gioielleria di Paris, Vu du 26.
E’ una visione personale e originale quella che Boucheron tributa alla città che fin dalla fondazione della maison nel 1893 ha assunto il ruolo di fedele compagna, musa e nutrice. Una potente entità con il suo abbraccio materno ha in qualche modo protetto e nutrito il savoir faire della casa francese.
Le sale della storica sede di Boucheron al n. 26 di Place Vendôme a Parigi, edificio costruito per il cavaliere Charles de Nocé.
D’altronde lo sguardo dei gioiellieri dell’atelier è qui consacrato fin da quando Frédéric Boucheron nel 1898 posò le fondamenta del suo futuro impero al numero 26 di Place Vendôme. Avvicinandosi alle finestre della storica sede e guardando dall’alto la piazza che si apre in tutta la sua bellezza, viene spontaneo chiedersi quante volte nel corso del tempo qualcun altro abbia guardato assorto questo panorama, magari proprio durante gli attimi di progettazione e di realizzazione di un gioiello.
Boucheron, Paris vu du 26, Anello Cheval de l’Opéra con quarzo smerigliato e diamanti taglio baguette, pavé di diamanti, in oro giallo. Il gioiello ricorda le forme scultoree dei cavalli posti sopra il tetto dell’Opéra Garnier. Da apprezzare la ricerca della perfezione dei dettagli: le setole delle criniera sono evidenziate da diamanti taglio baguette!
Nulla da allora sembra immutato, ma in realtà le evoluzioni sono state numerose. Una tra tutte che occorre citare è ovviamente l’acquisto da parte del gruppo Kering, un grande player del lusso all’interno del quale Boucheron è riuscita orgogliosamente a mantenere i suoi tratti distintivi immutati e il suo importantissimo heritage intatto. Un patrimonio che si rileva oggi più forte che mai: prolifico per le nuove creazioni e concreto nel gettare nuovi traguardi futuri.
Boucheron, Paris vu du 26, Bracciale Perspective in oro bianco con 1 zaffiro di Ceylon taglio smeraldo di 20,45 ct, onice, diamanti baguette e pavé di diamanti.
In linea con questa strategia nel 2018 la storica sede ha subito una totale ristrutturazione in 18 lunghi mesi di lavoro. Ogni angolo è stato magnificato per raccontare al pubblico e ai clienti della boutique la storia di oltre 160 anni di eccellenza nell’alta gioielleria. La collezione Paris, Vu du 26 è concepita proprio come un viaggio in cui ogni tappa indaga una prospettiva, un luogo, un soggetto, piccoli semi dai quali sono sbocciati le potenti icone della gioielleria della maison. Osservare da vicino gli esemplari one of a kind di Paris, Vu du 26, passeggiando per le immense sale dell’Hôtel des Nocé, è stata una esperienza unica, immersiva e da tenere come ricordo.
Boucheron, Paris vu du 26, Orecchino Nuri in titanio e oro giallo, con acquamarina taglio a goccia di 13,2 ct, berillo eliodoro taglio a goccia di 15 ct zaffiri multicolori, tsavoriti e pavé di diamanti.
L’angolo preferito di chi vi scrive è il giardino d’inverno, al piano terra. Una grande vetrata permette alla luce esterna di entrare e illuminare naturalmente il salotto sui toni del verde smeraldo. E’ questo il luogo a cui la collezione dedica un paio di estrosi orecchini in titanio. Le forme ritraggono un pappagallo dal coloratissimo piumaggio, che in questa atmosfera surreale potremmo immaginare volare qua e là durante la nostra visita. Il pennuto non è il solo animaletto presente in Paris vu du 26. Boucheron ha da sempre una predilezione particolare per il bestiario prezioso. Wladimir I e II, i gatti di casa Boucheron che amavano gironzolare per la boutique, talmente rappresentativi da essere immortalati in una vecchia pubblicità del 1981, prestano la loro silhouette per due anelli in cui architettura e volumi dettano legge sul binomio tra diamanti e tormaline e quello tra zaffiri neri e smeraldi.
Boucheron, Paris vu du 26, Anello Wladimir I in oro bianco con zaffiri, tsavoriti neri, quarzo bianco e pavé di diamanti. Anello Wladimir II in oro bianco con tormaline, uno zaffiro rosa, zaffiri neri e pavé di diamanti.
Per giungere ai piani superiori ci inerpichiamo per le scale a chiocciola e guardando all’insù ci assale quasi un brivido di vertigine. Lo stesso turbamento che produce negli occhi di chi lo osserva il sautoir più importante di questa collezione di alta gioielleria che ne porta orgogliosamente il nome. Protagoniste onice, agata bianca e cristallo di rocca intarsiate in un pietra che cattura lo sguardo per magnetismo e profondità. Lo studio creativo ha immaginato un labirinto di forme geometriche accattivanti per evocare il coraggio creativo e lo stile audace che vibra nel design di Boucheron.
Boucheron, Paris vu du 26, Collana trasformabile in oro bianco con diamante taglio tondo F VVS2 di 5,32 ct, onice, cristallo di rocca e agata bianca, pavé di diamanti.
Ardita, ma al contempo onirica, la collezione non poteva esimersi dal celebrare la piazza che l’ha accolta quasi due secoli fa, scelta come emblema e logo della casa di gioielleria. E lo fa nella prospettiva romantica che racchiude il design della collana trasformabile Pavés de Cristal in cristallo di rocca e diamanti baguette. L’interprete di questo sogno prezioso è Place Vendôme dopo una giornata di pioggia, quando i raggi del sole tornano ad illuminare il selciato e i ciottoli bagnati appaiono candidi. Per evocare questa geometria evanescente gli artigiani dell’atelier hanno incastonato una moltitudine di diamanti baguette, dalla quale scende un superbo diamante a goccia. Chissà, forse il ricordo di un tocco rugiada in una mattina parigina…