Cartier ha presentato in Italia, sul Lago di Como, la nuova collezione di alta gioielleria Sixième Sens che sceglie quest’anno come ambasciatrice Golshifteh Farahani, musicista, cantante e star cinematografica.

Cartier, collezione Sixième Sens, Julien Vallon © Cartier
La nuova collezione riprende le tematiche care alla Maison rivisitandole sotto l’influsso e la percezione istintiva della bellezza. Il sesto senso che dà il titolo all’ensemble dei pezzi richiama la prospettiva dell’emozione che lo stretto rapporto tra gemme e design creativo infonde nell’essere umano. E sono proprio l’intensa intuizione artistica e il lessico grafico emblematico, che abbiamo imparato a riconoscere nei gioielli Cartier, a dominare sulla collana Pixelage. I pattern caratteristici del felino più amato dalla casa parigina, che Jeanne Toussaint rese celebre dal 1914, si traducono in motivi grafici contemporanei. Nel contrasto sofisticato tra l’onice nera e la luce calda di diamanti bianchi, gialli e arancioni rivive lo spessore del manto della pantera, mentre al centro del collier dominano tre topazi mordoré, per un totale di 27,34 carati.
Sixième Sens par Cartier, Collana Meride, Ref. H7000803 in oro bianco, onice, cristallo di rocca, diamanti. Iris Velghe © Cartier, © Cartier
L’onice torna ad essere protagonista anche nel collier Meride, riportandoci all’estetica degli anni ‘20, in cui compariva su necessaires e vanity case spesso in abbinamento con il platino e i diamanti. Questa combinazione tradizionale e altamente scultorea introduce come terza variabile il cristallo di rocca, una pietra ornamentale che fece la prima apparizione nell’alta gioielleria proprio durante il periodo Art Déco e da allora continua a concedere le proprie trasparenze all’interno di design dalla forte impronta architetturale. Come un mosaico da indossare sulla pelle, Meride gioca sull’entusiasmo che l’effetto ottico di diamanti e onice lucido creano attraverso il pattern grafico.
Anello Parhelia, Ref. H4380354 in platino, zaffiro, smeraldi, diamanti. L’anello può trasformarsi in spilla. Iris Velghe © Cartier, Julien Vallon © Cartier
Tributo al magnetismo delle gemme, come doni di madre natura che il maestro orafo da secoli magnifica grazie al proprio savoir-faire, è invece l’anello trasformabile in platino Parhelia. Lo studio creativo di Cartier ha selezionato un sublime zaffiro taglio cabochon da 21,51 carati dal colore blu intenso circondato da cinque semicorolle di diamanti e smeraldi scanalati. La palette di cromie blu e verdi cita una delle idee più rivoluzionarie che la famiglia Cartier introdusse nell’alta gioielleria. “Nel 1910 Monsieur Cartier mescolava per la prima volta i colori annunciando: prevedo un grande avvenire per il blu e il verde!” – ricordava alle cronache Cecile Beaton nel 1950. Il Re dei Gioiellieri quaranta anni prima aveva infatti osato accostare nelle sue creazioni le note dello zaffiro e dello smeraldo, un binomio soprannominato “peacock tail” che evocava le decorazioni orientali, allegoria di Mayura, l’uccello sacro dell’India. Una melodia di colori governata ancora oggi con una sublime razionalità, abbracciando la simmetrica estetica orientale e rivisitandola grazie a linearità e stilizzazione. Combinazioni cromatiche che, bilanciate in volumi con un eccezionale senso dell’armonia, ritroviamo oggi sull’anello Parhelia.
Collana Sharkara, Ref. H7000762in oro bianco, tormaline rosa, granati, zaffiri colorati, diamanti. Julien Vallon © Cartier
Così come sull’equilibrio perfetto di linee rette e curve, all’interno di una delicata palette cromatica sulle tonalità del rosa, si è plasmata la collana Sharkara. Zaffiri colorati, granati taglio cabochon e tormaline rosa, illuminate dai diamanti ci portano a romantici tramonti estivi dove la natura domina l’atmosfera celeste con la sua sensuale grazia.
Collana Alaxoa, Ref. H7000680 in platino, smeraldi, diamanti. Julien Vallon © Cartier, Iris Velghe © Cartier
Attraverso il Coloured Gemstones Working Group e il Responsible Jewellery Council (RJC) il cui “Codice delle pratiche” ha esteso la certificazione alle pietre colorate, Maison Cartier accresce la propria tradizione al conseguimento di pratiche e impegni etici, ambientali e sociali. Ed è nel rigore e nella più alta maestria che si iscrive la realizzazione della collana Alaxoa, vero gioiello senza tempo, in grado di mantenere la sua sofistica bellezza e il suo valore intrinseco di fronte a qualsiasi tendenza e mutazione di gusto e stile.
Un omaggio agli smeraldi, montati con tagli differenti, compresi quelli a sfera, il cui assemblaggio è una maestria caratteristica degli atelier Cartier. La tecnica dell’infilatura consiste nel montare ciascuna gemma su un filo sottile, formando dapprima degli steli e poi delle frange. Unite tra loro tramite minuscoli ponti in metallo, le pietre sono così libere di seguire il movimento delle frange, donando fluidità alla creazione. Le piccole sfere di smeraldi, con la loro peculiare forma tondeggiante, sembrano appena lavorate dall’uomo custodendo ancora la loro anima selvaggia e naturale come piccole bacche colte dai rami di una foresta lussureggiante.