In concomitanza con la settimana di alta moda parigina Chopard ha presentato lo smeraldo grezzo Insofu del peso di 6225 carati, come eccezionale premessa per una futura collezione di alta gioielleria.

Insofu, in tutta la sua magnetica bellezza. Lo smeraldo appartiene alla varietà del berillo e possiede un grado di durezza nella scala di Moch che varia da 7.5 a 8. È quindi più suscettibile alla fragilità rispetto al diamante (scala di Moch 10) nella fase di taglio e agli urti una volta montato come gemma.
La notizia, già di per sé eccezionale per il ritrovamento di una pietra di così importante caratura, possiede una valenza di enorme rilievo, costituita dal fatto che Insofu sarà il più grande smeraldo grezzo tracciabile ed etico nella storia della gemmologia. Il fatto che sia stato Chopard a presentarlo rientra nel progetto che ormai da svariati anni vede Caroline Scheufele pioniera in materia di lusso sostenibile e responsabile. Divenuta membro certificato del Responsible Jewellery Council, Chopard ha intrapreso il suo Journey to Sustainable Luxury iniziando a utilizzare l’oro certificato Fairmined e continuando poi con la realizzazione della capsule collection “Green Carpet”, creata unicamente con materie estratte in modo responsabile. Di seguito accanto all’oro sono comparsi diamanti, opali e tormaline Paraiba, seguiti poi nel 2016 proprio dagli smeraldi. In casa Chopard, infatti, l’intera catena di produzione è sotto controllo: dalle lontane e selvagge miniere d’oro e di pietre preziose fino ai red carpet, dove siamo abituati a vedere i gioielli finiti indossati dalle grandi star del cinema. Creare l’eccellenza con un approccio consapevole e giudizioso non è soltanto il nuovo mantra contemporaneo, ma è una realtà concreta e d’avanguardia se parliamo di Chopard.
Nella gallery un paio di orecchini e una fase di lavorazione di un gioiello entrambi appartenenti alla collezione Green Carpet realizzata unicamente con materie estratte in modo responsabile. Dal 2016 sono stati introdotti nella capsule collection anche gli smeraldi etici.
La storia del più grande smeraldo grezzo etico
Non ci è ancora dato sapere quali gemme magnetiche e straordinarie nasceranno da Insofu, dopo il taglio per mano degli artigiani dei laboratori Chopard. Quello che conosciamo oggi è la sua storia, venuta alla luce grazie alla casa ginevrina qualche giorno fa a Parigi durante la Haute Couture Week. Per scoprirla dobbiamo immaginare un luogo lontano, nell’Africa antica, i territori dello Zambia, dove vivono popolazioni autoctone che da sempre sono soggette alla forza della natura più incontaminata. Flora e fauna, eventi atmosferici, il corso delle stagioni dominano ancora la quotidianità dell’essere umano, rispettati come elementi imprescindibili della ciclicità della vita. Sono terre prospere, particolarmente fruttifere per certi doni di madre natura: le pietre preziose che hanno cominciato a costituire il proprio “guscio” circa 500 milioni di anni fa. E pare impossibile scoprire che a distanza di un tempo così longevo, iscritto tra scienza e mito, quelle pietre siano capaci di arrivar fino a noi oggi e presentarsi al mondo con tutta la loro mirabile storia. Quella condivisa anche da Insofu, spuntato nel 2010 dalle miniere a cielo aperto di Kagem, gestite dalla società Gemfields, palesando la sua rarità per una notevole caratura – 6.225 carati – e una sublime qualità. Un vero tesoro a cui Caroline Scheufele, per la sua fisionomia simile a una proboscide elefantina, ha chiamato come nella lingua belba zambese si nomina il pachiderma, anche lui reperto vivente dell’ignoto e arcaico mistero di madre natura.

Le miniere a cielo aperto di Kagem, nello Zambia dove nel 2010 è stato reperito Insofu.
Ad accompagnare Insofu alla sua prima parigina, Chopard ha scelto un ensemble di gioielli altrettanto importanti, i cui protagonisti sono un diamante fancy pink, un diamante fancy intense blue, un diamante “camaleonte” fancy dark grey-greenish yellow e un vellutato zaffiro di Ceylon dal blu profondo di oltre 21 carati (ovviamente il suo colore non ha subito alcun trattamento di riscaldamento e quindi è meravigliosamente naturale nella sua purezza!). Tutte le gemme sono state montate su oro etico certificato Fairmined. Una ulteriore conferma dell’approccio consapevole e giudizioso con cui Chopard crea e promuove l’eccellenza all’interno del mondo del lusso.
Nella gallery i gioielli presentati da Chopard la settimana scorsa a Parigi durante la Haute Couture Week: anello in oro etico certificato Fairmined bianco e rosa, con il diamante “Rose of Caroline” fancy intense pink VVS1 taglio radiant da 10,88 carati; due rubini taglio a cuore da 2,03 e 1,95 carati e diamanti bianchi e rosa taglio brillante. L’anello “Toi et Moi” in oro etico certificato Fairmined bianco con un diamante D-Internally Flawless tipo IIA taglio a goccia da 3,01 carati e un diamante fancy intense blue VS2 taglio a goccia da 4,10 carati. Il diamante “camaleonte” fancy dark grey-greenish yellow VS2 taglio ovale da 31,31 carati.
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