Con una forte ispirazione al sogno orientale e alle correnti artistiche, i gioielli Art Déco saranno protagonisti delle prossime aste in programma a Ginevra.
“Vivi e dimentica il passato”. Era questo il motto in auge in Europa alla fine della prima guerra mondiale. Un invito a ribaltare conformismo e tradizioni, dimenticando sofferenze e privazioni. Ma soprattutto a rendere protagonista la libertà espressiva. Non cambiarono soltanto le consuetudini, l’etichetta ed i valori sociali. Ad impazzare ovunque fu la cosiddetta joe de vivre: la gioia di vivere in una ritrovata emancipazione. Un riscatto presente anche nell’universo femminile, dove molte donne conservarono orgogliosamente i mestieri iniziati durante i conflitti e scelsero uno stile più mascolino. Tra silhouette snelle e tagli à la garçonne, seguendo le rivoluzionarie innovazioni della moda anche la gioielleria cambiò di conseguenza. Il risultato fu un’estrema e ricca varietà di produzione nutrita dai viaggi verso terre lontane (Oriente, Sud America, Africa), ma anche sensibile agli stili contemporanei della pittura e della scultura. Geometria, contrasti cromatici, linearità divennero l’emblema dei gioielli art déco.

Cartier – 1925 – Spilla con diamanti, coralli, smeraldi e perle. Venduta per $ 824.000 all’asta primaverile di Sotheby’s Magnificent Jewels a NY. Questa spilla pendeloque ben rappresenta il connubio tra influenze orientali ed occidentali. La sua forma flessuosa originariamente pensata per adornare la spalla, era ispirata al sarpech indiano, una preziosa spilla da turbante che pendeva come una nappa tra le sopracciglia. Secondo lo storico Hans Nadelhoffer, Cartier scoprì la forma del sarpech grazie ai fantasiosi costumi dei Ballets Russes, e trasformò la fantasia teatrale in alcuni dei motivi decorativi più popolari del periodo. Il design del pezzo a sua volta è fortemente architettonico: le geometrie triangolari di coralli e diamanti ricordano i tetti delle pagode dell’Estremo Oriente.
L’art Déco: fotografia di un’epoca.
A distanza di un secolo, pare che quella joie de vivre non cessi di emozionare il pubblico. Anzi, ciclicamente ritorna nelle aste dei grandi players internazionali, facendo battere il cuore di chi crede, a ragion veduta, che l’alta gioielleria sia capace di custodire nella forma e nell’essenza il racconto della nostra evoluzione culturale. Una conferma ci arriva dal successo riscontrato dagli esemplari presenti questa primavera nelle aste di Sotheby’s a NY. Vendite che addirittura hanno duplicato il prezzo di stima per una gioielleria che fotografava nel suo design un’epoca ben definita.
Anni che torneranno a brillare nella prossima Magnificent Jewels & Noble Jewels di Sotheby’s il 14 maggio a Ginevra.

Sotheby’s – Magnificent Jewels & Noble Jewels – 14 Maggio 2019, Ginevra – Lotto 448 – Precedentemente nella collezione di Hélène Beaumont – Collana con smeraldi e diamanti, circa 1935. Stima: USD 3.000.000 – 4.000.000 USD.
Tra i lotti più importanti, il n. 448 porta con sé l’atmosfera di edonismo degli anni ’20 -‘30 del Novecento ed in particolare le leggendarie feste che illuminavano il sud della Francia. Proprietaria di Villa Eilenroc di Cap d’Antibes, Hélène Beaumont era solita ospitare personalità come il Duca e la Duchessa di Windsor e l’Aga Khan. Come Lady Vanderbilt, Daisy Fellowes e Cole Porter, la socialite era fortemente infatuata dalla bellezza dei gioielli Art Déco.
Questo esemplare sembrerebbe provenire dall’atelier di Van Cleef & Arpels, pur non essendo firmato dalla casa parigina, una particolarità non così inconsueta per quell’epoca. La collana si sviluppa nel connubio tra 11 sensazionali smeraldi cabochon colombiani, perfettamente selezionati per colore e proporzioni, e una serie di diamanti tagliati in differenti forme geometriche. In questo particolare design possiamo scoprire la forte influenza che le correnti artistiche ebbero sulla produzione gioielliera di quel periodo.

Sotheby’s – Magnificent Jewels & Noble Jewels – 14 Maggio 2019, Ginevra – Lotto 448 – Close up della collana trasformabile. Le sezioni centrali possono essere staccate e indossate come bracciali.
Geometrie razionali e linearità per i gioielli degli anni ’20 e ’30.
Abbandonati gli eccessivi naturalismi dell’Art Nouveau, fu l’estetica cubista a prendere il sopravvento. Ma anche il futurismo, con i canoni e fondamenti pubblicati nel manifesto di Tommaso Marinetti, incoraggiò tutte le arti decorative verso più “sane” e concrete linee geometriche. Queste trasformazioni di stile vennero abbracciate anche dai mestieri d’arte. Negli atelier orafi e gioiellieri i maestri sperimentarono così la realizzazione di nuovi tagli per gemme e pietre preziose. Accanto ai più tradizionali tagli rotondi e baguette, fiorirono forme fino allora inconsuete: trapezi, prismi, semicerchi, triangoli e mezze lune.
A proposito di questo lotto che con un totale di oltre 75 carati di smeraldi è stimato intorno ai 3 – 4 milioni di dollari, David Bennett, Presidente di Sotheby’s Jewellery ha dichiarato: “Questo monile rappresenta l’Art Déco al suo meglio, un vero gioiello per intenditori. Pezzi rari ed eccezionali come questi sono la ragione per cui le persone collezionano gioielli. La prima volta che ho posato gli occhi su questa collana di smeraldi e diamanti è stata esattamente 25 anni fa, quando abbiamo venduto la collezione Hélène Beaumont a Ginevra. All’epoca ho detto che era la serie più importante di smeraldi cabochon che avessi visto durante i miei 20 anni di carriera. Oggi, a 25 anni di distanza, questa affermazione è ancora perfettamente vera. “

Sotheby’s – Magnificent Jewels & Noble Jewels – 14 Maggio 2019, Ginevra – Lotto 417 – Cartier, 1933 – Bracciale con coralli e diamanti. Stima: 53,198/60,224 USD
Gli esemplari di Cartier e Boucheron tra i lotti 417 e 402.
Le nuove tendenze dell’arte decorativa ammaliarono tutte le più alte Maison di gioielleria, tra le quali Cartier diede prova di una impareggiabile bravura nel raggiungere sempre uno stile equilibrato. Una sobrietà che piaceva particolarmente all’élite culturale europeo ed internazionale. Le tradizioni orientali furono citate ora nel design, ora nella scelta dei materiali o dei colori. Un esempio? L’uso del corallo e delle sue sofisticate tonalità, affiancate dal cristallo di rocca, lacca e smalti. Un tributo ai colori primari dell’arte asiatica a cui l’Europa si era infatuata. Ed un risultato di estetica così raffinata che ancora oggi appassiona collezionisti ed intenditori.

Sotheby’s – Magnificent Jewels & Noble Jewels – 14 Maggio 2019, Ginevra – Lotto 402 – Boucheron, circa 1925 – Bracciale con cristallo di rocca, zaffiri e diamanti – Stima: 100,000/150,000 USD
Leggi qui l’antica cultura orientale custodita nelle pendole misteriose dell’Art Déco. Ed un approfondimento sulle pendole Misteriose firmate Maison Cartier
Scopri i gioielli contemporanei di Boucheron presenti a Milano nel flagship store di Pisa Orologeria.