Coco Crush, i gioielli sono interpretati in una nuova campagna digitale, in rete da fine ottobre, celebrando il lato più impertinente e giocoso della collezione di Chanel. Ad interpretare “My Way, My Allure” una spiritosa ed irresistibile Keira Knightley, ambasciatrice della gioielleria firmata dalla Maison.
“Chanel era solita raccomandare: Meglio eliminare che aggiungere” scherza Keira Knightley mentre gioca ad indossare in una sola mano ben sei anelli della nuova collezione gioielli Coco Crush.
L’attrice, in questi giorni nella sale cinematografiche con la pellicola “Colette”, rivela in 15 secondi di deliziosa ed impertinente spontaneità, quanto sia importante per noi donne non avere regole imposte, anzi anche nella gioielleria poter esprimere la propria indole e la propria personalità.
La frase che Keira cita mentre è intenta a giocherellare con i suoi bijoux è tratta dal libro “L’allure de Chanel”, scritto da Paul Morand e pubblicato per la prima volta in francese nel 1976. Un’opera eccezionale, che vi consiglio di leggere, se come noi siete appassionati della Maison o desiderate approfondire la figura di Mademoiselle Coco. Perché è proprio lei a parlare nel libro in prima persona e a raccontarsi, ora impetuosa, belligerante, intransigente, ora sarcastica, profondamente libera o avvolta nella solitudine come racconta fin dal primo capitolo. Paul Morand aveva conosciuto Gabrielle nel 1921 a Parigi ospite di una serata in Rue Cambon, ma la incontrò nuovamente qualche anno dopo, nel 1946, durante un soggiorno in Svizzera, al Badrutt’s Palace in Engadina. Da quelle conversazioni rivive nelle pagine di Morand “la petite Coco” dell’infanzia che gioca solitaria in un cimitero dell’Alvernia, come una regina nel proprio giardino segreto; poi l’adolescente che cavalca nella foresta di Compiègne fiera dei pochi momenti di libertà; ed infine la giovane donna che si innamora di un inglese, Boy Capel, seguendolo a Parigi mentre, di sottofondo, emergono le sue follie, le sue riflessioni, i ritratti degli amici, la moda, l’emancipazione della donna.
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Gioielli Chanel – Fine Jewelry – Coco Crush:
– Anello in oro bianco e diamanti, versione piccola
– Anello versione piccola in oro Beige e diamanti
– Anello in oro Beige
– Collana in oro giallo
– Collana in oro bianco e diamanti
– Orecchini asimmetrici in oro giallo e bianco e diamanti
“I gioielli non sono fatti per suscitare invidia; e nemmeno stupore. – dice Coco nelle parole di Morand – Dovrebbero rimanere un ornamento e un divertimento. I gioielli dovrebbero essere guardati innocentemente, ingenuamente, come si gode la vista di un melo in fiore sul ciglio della strada, o come si gode la velocità accelerando su un’auto in corsa”.
Era così che Coco attuava pian piano la propria rivoluzione riguardo all’identità del lusso e dello stile del XX secolo arrivando a divertirsi, con il suo pauperismo, quasi per svalutare le gemme preziose, trasformandole in pietre comuni. A differenza di ogni altra donna gelosa dei suoi tesori, Chanel si divertiva ad offrire le collane di zaffiri alle amiche.
“Amo prestare i miei gioielli, proprio come darei una sciarpa o un paio di calze. Non mi stanco mai del piacere che le donne provano guardandosi con indosso i miei gioielli e quel dolce sorriso di gratitudine quasi si tinge del desiderio di uccidermi”.
Sincera ed irriverente Gabrielle, ma sempre irresistibile, proprio come la campagna che vede protagoniste alcune creature della collezione di gioielli Coco Crush di Chanel.
Il motivo imperante è sicuramente il pattern a rombi, meglio conosciuto come matellassé, iconico must delle borse 2.55 della Maison. Che sia sul caldo oro giallo, sull’aggraziato oro bianco o sul più contemporaneo oro beige, l’incisione “quilted” si arricchisce di una spruzzata di luminosi diamanti taglio brillante. Un twist in più da indossare con disinvoltura sugli anelli, bracciali ed orecchini, giocando con i propri gioielli con quella libertà espressiva e quella spontaneità che piaceva tanto a Mademoiselle Coco.