Anna Hu, Glenn Spiro, Nirav Modi, Moussaieff, Boghossian.
Cinque le Maison di alta gioielleria che brilleranno alla Biennale di Parigi dal 11 al 17 settembre.
Se i marchi dei grandi gruppi anche quest’anno disertano l’evento, vale la pena curiosare tra coloro che vanno controcorrente. Con la consapevolezza che Parigi è sempre buona scelta.
È la prima Biennale per Glenn Spiro.
Da Mayfair a Parigi, il gioielliere inglese dopo una collaborazione a Londra con Harrods e a New York con Lauren Santo Domingo e Moda Operandi sceglie le vetrate a cielo aperto del Grand Palais per raccontare la propria visione innovativa.
I suoi caratteri predominanti? Una buona padronanza a plasmare i metalli, non solo l’oro, ma anche i più innovativi titanio e carbonio, combinandoli a gemme selezionate con un risultato dal design molto accattivante.
Uno dei pezzi che Glenn Spiro presenterà alla Biennale Paris, a metà tra un’opera d’arte ed un gioiello, sicuramente piacerà a chi ama l’antica storia mughal e la sua ricca produzione artistica.
Il Bracciale “Archers” reca infatti un magnifico smeraldo colombiano intagliato (85.45 carati) che nel XVII secolo fungeva da anello da pollice, il cosiddetti anello d’arciere.
Se durante la mostra “Dai gran Moghul ai Maharaja: Gioielli della collezione Al Thani” (clicca qui per leggere l’articolo completo) molti di questi capolavori erano stati presentati proprio al Grand Palais, osservarne uno rivisitato in chiave contemporanea, quasi come un “Appret” ( con riferimento alla Maison Cartier negli anni dell’art Déco), combinato con 94 smeraldi ( circa 67.21 cts) e 11 diamanti ovali taglio rosa, ci ricorda quanto l’ispirazione orientale riesca, se ben congeniata, a generare l’unicità.
Prima volta alla Biennale anche per Moussaieff che in futuro mira all’apertura di una nuova boutique proprio nella Ville Lumière.
Un’espansione in linea con la strategia di successo che negli ultimi anni ha visto l’heritage della Maison, partita da Park Lane a Londra, giungere fino a Ginevra e Courchevel, fino alla lontana Hong Kong.
Fondata nel 1850 e conosciuta in Francia già nel periodo della Belle Epoque per una innata predisposizione per le gemme e le perle provenienti dal Golfo Persico, nel corso del XX secolo Moussaieff è salita alle cronache per l’intensa ricerca di pietre rarissime, tra cui il più grande diamante rosso ad oggi conosciuto 5.11 carati (il cosiddetto Moussaieff Red)*, e un record mondiale nel 2010 per l’acquisto del Moussaieff Blue Diamond (5.16 cts VIF).
Se i disegni nascono nel cuore dell’Inghilterra, gli atelier per la realizzazione di ogni creazione si trovano a Parigi.
È la sensibilità di Alisa Moussaieff ad ispirare creatività, forme e colori, mentre alcune influenze orientali provengono dal patrimonio ereditario del marito, Shlomo Moussaieff , le cui origini risalgono alla città di Bukhara, nel cuore dell’affascinate via della seta.
Una cultura colorata e vibrante che spesso emerge come protagonista nell’alta gioielleria di Moussaieff a raggiungere un’armonia artistica dove la pietra rimane sempre la prima donna.
Debutto per alcuni, conferma per altri.
La Biennale di Parigi vede il ritorno della Maison Boghossian che grazie ad un heritage di ben sei generazioni si è evoluta dal commercio di pietre preziose fino ad un innovativo design contemporaneo che ha ormai incontrato il successo internazionale.
Grande precisione tecnica, ottima selezione delle gemme e un’audacia che spinge oltre i confini dello stile dell’alta gioielleria; questi gli ingredienti che troviamo sapientemente instillati nei gioielli presentati al Grand Palais.
Due le tecniche cardine, quella chiamata “Kissing” e quella soprannominata “Inlay”, che potremmo tradurre come “intarsio in volume”.
Ogni pietra, meticolosamente incisa e sagomata viene infatti montata, come incrostata, direttamente nella precedente.
In assenza di metallo, le gemme rivelano così in pura armonia colori e luminosità, creando l’illusione di un’entità unica.
Come si opera questo miracolo rimane un segreto di fabbricazione gelosamente custodito dalla Maison Boghossian.
Una forte identità, ricca della sua lunga esperienza nel commercio delle gemme, guidata da dinamismo, spirito innovativo e competenza. Laura Canepa presenta così la Maison Boghossian.
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