A Roma, nei maestosi giardini di Villa Medici, Van Cleef & Arpels ha presentato la nuova collezione di alta gioielleria intitolata Le Grand Tour. Composta da circa settanta esemplari, è ispirata ai viaggi di formazione intrapresi da intellettuali e artisti lungo l’Europa, tra le cui destinazioni l’Italia, frontiera del mito, era una tappa obbligata per acquisire il giusto percorso educativo.
Foto indossata di Marc de Groot, Le Grand Tour raconté par Van Cleef & Arpels. Collana Josiah con pendenti staccabili. Oro bianco, due zaffiri taglio ovale da 25,10 e 21,78 carati (Sri Lanka), un diamante rotondo DIF da 1,55 carati, diamanti. Orecchini Josiah in oro bianco, diamanti. © Van Cleef & Arpels SA Photographe Marc de Groot ArtDirector Gaspard Yurkievich and Guido Voss
In un’epoca come la nostra, tremendamente legata all’effimero, in cui la velocità spesso non riesce a indagare il bello e le sue ancestrali tradizioni, c’è ancora chi fortunatamente si ferma a riflettere e porta avanti grandi progetti in seno alla cultura. Accade anche nel territorio del lusso, una nicchia riservata a pochi, se si pensa ai potenziali acquirenti di un prodotto di alta gamma, ma un mercato che si rivela capace di coinvolgere con progetti di ampio respiro una fascia molto vasta del grande pubblico. Se pensiamo per esempio alla gioielleria, non possiamo dimenticare quanto l’ornamento appartenga alla storia dell’uomo e sia una forma d’arte non isolata, da sempre intrecciata ad altrettante espressioni artistiche. Recuperare questa importante connotazione è certamente uno degli obbiettivi che, tra le grandi Maison internazionali, appartiene a Van Cleef & Arpels.
La collana Josiah racconta la prima destinazione del Grand Tour ottocentesco e trae ispirazione dalla tipica tonalità blu della porcellana inglese di Wedgwood evocata da due zaffiri taglio ovale di 25,10 e 21,78 carati originari dello Sri Lanka.
Attraverso la famosa ÉCOLE parigina, le iniziative rivolte ai giovani apprendisti e artigiani, le numerose mostre organizzate negli scorsi anni, la casa francese di proprietà del gruppo Richemont, è la punta di diamante nella riscoperta della ricchezza culturale e artistica in seno alla gioielleria.
A riprova del fatto vi sono anche le collezioni presentate ogni anno, sviluppate proprio sulle molteplici attitudini condivise tra galassie culturali differenti ma vicine, come la poesia e lettura, astronomia e scienza, teatro e danza o il folclore popolare. In più, questo coinvolgimento così democratico che la gioielleria possiede con esse la rende una eccezionale fonte di bellezza, tanto quanto una sorprendente fucina di creatività e di mestieri d’arte senza tempo.
Ne abbiamo avuto l’ennesima riprova proprio qualche settimana fa, invitati con la stampa internazionale a Roma, città in cui la Maison ha presentato la nuova collezione “Le Grand Tour raconté par Van Cleef & Arpels”.
La collana Chant des gondoliers celebra la Laguna veneziana. Oro bianco, oro giallo, zaffiri, turchese, diamanti. © Van Cleef & Arpels SA – 2021.
Nel titolo riconosciamo subito la sua ispirazione: quel fenomeno di carattere universale (l’espressione fu utilizzata per la prima volta nel 1697, nel volume di Lassel, “An Italian Voyage”) che tra la fine del Seicento e la prima metà dell’Ottocento coinvolse letterati, artisti, membri della società aristocratica europea e fu presto concepito come il momento essenziale di un percorso formativo, nonché simbolo di un preciso status sociale. Il grande viaggio che partiva da Londra alla volta di Parigi scendeva poi lungo le Alpi per raggiungere ovviamente l’Italia e celebrava la nostra penisola come culla della cultura classica, definita nella perfetta sintesi di storia e natura. Una identità che ancora oggi tutto il mondo ci invidia e di cui noi italiani siamo particolarmente orgogliosi.
Gli orecchini della parure Carriera raccontano la città di Venezia, una delle destinazioni più apprezzate del Grand Tour. Sono ispirati alla pittura Rococò della pittrice veneziana Rosalba Carriera (1675 – 1757), che lanciò la moda dei ritratti a pastello in Francia nel 1720. Orecchini Carriera con pendenti staccabili. Oro rosa, oro bianco, perle bianche coltivate, diamanti. © Van Cleef & Arpels SA – 2021. Nella seconda foto orecchini con pendenti amovibili in oro rosa, oro bianco, zaffiri rosa, granati spessartite, perle bianche di coltura, diamanti.
Van Cleef & Arpels ripercorre questo itinerario intellettuale suddividendo le oltre settanta creazioni in otto grandi capitoli o meglio destinazioni, ciascuna sviluppata attraverso eccezioni parure in cui la rarità delle pietre preziose è combinata dal gioco di contrasti e colori delle pietre ornamentali. Venezia, per esempio, si racconta nella parure “Chant des gondoliers” attraverso la freschezza della tonalità dei turchesi i cui cabochon ovali richiamano le acque della Laguna e chi quotidianamente le abita. Il canto dei gondolieri, evocato da Wagner ne “La mia vita” del 1870 è infatti il protagonista di una sensazionale collana in oro giallo cesellato dove, a fianco dei già citati turchesi, compaiono lievi sfumature di blu degli zaffiri e il candore delicato dei diamanti.
Foto indossata di Marc de Groot, Le Grand Tour raconté par Van Cleef & Arpels. La collana Piazza Divina interpreta la magnificenza di Piazza San Pietro a Roma. Oro bianco, oro rosa, oro giallo, platino, uno smeraldo taglio ovale di 13,09 carati (Etiopia), un diamante DFL tipo 2A a forma di pera di 1,03 carati, un diamante DFL tipo 2B a forma di pera di 1,03 carati, smeraldi, zaffiri, diamanti. Anello Jardin d’Éléonore. Oro bianco, uno smeraldo taglio smeraldo di 9,11 carati (Colombia), smeraldi, diamanti. © Van Cleef & Arpels SA Photographe Marc de Groot ArtDirector Gaspard Yurkievich and Guido Voss.
Meta imprescindibile del Grand Tour, Roma, come Città Eterna, svelava ai giovani intellettuali i segreti e i canoni del bello, custodito tanto nelle antiche rovine quanto nei capolavori del Rinascimento e del Classicismo seicentesco. La nostra penisola divenne così il più importante mercato dell’arte antica, ma affiancò anche una ricca produzione contemporanea ispirata alla memoria dell’antico. Nelle parure che Van Cleef & Arpels dedica alla capitale, tre spille custodiscono proprio questo ricordo attraverso gemme di rara provenienza. Interpretando in oro cesellato un ramo di alloro, la spilla Laurier impérial, presenta uno zaffiro inciso, datato intorno al terzo secolo, il cui intaglio raffigura il ritratto dell’Imperatore Caracalla, presentato di profilo e vestito di un mantello appuntato con una fibula. La gemma, di intensa trasparenza, è magnificata da foglie in diamanti e piccole bacche di lapislazzuli.
Spilla Laurier imperial. Oro bianco, oro giallo, uno zaffiro taglio cuscino inciso a intaglio di 4,90 carati (Sri Lanka), zaffiri, lapislazzuli, diamanti. © Van Cleef & Arpels SA – 2023. La spilla Anfora è ornata da un diaspro rosso intagliato di 3,47 carati che raffigura un motivo ad anfora. Anche questa gemma, incisa nel II secolo, si distingue per il suo valore storico. La spilla è in oro giallo, oro rosa, con un granato spessartite taglio ovale di 4,87 carati, lapislazzuli, diamanti.
Frontiera del mito, l’Italia ammaliava i viaggiatori tra archeologia e folclore, alternando la propria attitudine solenne e austera al temperamento più esuberante dei carnevali, delle feste popolari, dei teatri e della musica. Ma in tutto questo fervore anche la natura aveva la sua parte e Van Cleef & Arpels non dimentica gli scorci mediterranei, le vedute alpine, le marine cerulee del golfo di Napoli. In particolare, la collana Ninfe rappresenta una rigogliosa ghirlanda di fiori, simile a quelle presenti nei mosaici delle vestigia del Nymphaeum di Ercolano, il santuario delle ninfe. È un tripudio di boccioli, fiori e foglie nei toni caldi della rubellite combinata con il delicato rosa del corallo “pelle d’angelo”. Un inno a madre natura che fin dagli esordi della Maison continua a ispirare le sue creazioni con quel gentile ardire che sempre ce la rende cara.