Durante la Haute Couture parigina, mentre il Grand Palais svelava Le Paris Russe de Chanel, Patrice Leguéreau Direttore del Chanel Jewelry Creation Studio dedicava a The Ducker una speciale intervista.

Patrice Leguéreau
Direttore del Chanel Jewelry Creation Studio
Il viaggio onirico di Le Paris Russe de Chanel ha indagato le lande degli Urali, immaginate e mai visitate dalla couturier. Tra folklore, musica e tradizioni popolari russe l’alta gioielleria della Maison ha evocato anche personaggi realmente esistiti. Quell’élite culturale che per mano a Coco respirò, in dolce esilio a Parigi, gli anni folli del Novecento. Personalità geniali, come il Gran Duca Dimitri Pavlovich, Stravinsky, Diaghilev e la Gran Duchessa Marie Pavlovna, che influenzarono le consuetudini e le mode degli anni ‘20. Quest’anno abbiamo vissuto con Chanel un’esperienza ancora più approfondita, grazie ad una guida specialissima: Patrice Leguéreau, che da 10 anni è al timone del Chanel Jewelry Creation Studio. Il grande talento creativo che ha saputo tradurre lo spirito della divina Gabrielle nelle collezioni che hanno sedotto non solo la Francia ma il mondo intero.

Gabrielle Chanel con Vera de Bosset Soudeikine, Igor Stravinsky, Marie-Laure de Noailles, Serge Lifar, Yvonne Giraud e Jacques Février durante una cena organizzata da Misia Sert nel 1938. © Photo Roger Schall / Schall Collection
Sono trascorsi dieci anni dalla sua nomina alla direzione del Chanel Jewelry Creation Studio. Come si è evoluta l’alta gioielleria della Maison in questa decade?
«I cambiamenti sono stati numerosi. L’obbiettivo più importante che abbiamo raggiunto è aver rivelato la storia e la ricchezza della gioielleria di Chanel, mostrando in ciascuna collezione presentata al pubblico una nuova sfaccettatura della Maison».

Le Paris Russe de Chanel – Collana Sarafane in oro bianco, perle coltivate e diamanti.
Quali furono le prime sensazioni al suo ingresso da Chanel nel 2009?
«Restai sorpreso e impressionato dall’heritage della Maison. La prima collezione di gioielleria era stata realizzata nel 1932, sviluppata intorno a precise icone: la cometa, il sole, il nastro, la moda, le frange, un tocco di piume. E poi ovviamente la camelia! Nel 2009 quegli elementi erano il cuore della gioielleria di Chanel. Naturalmente volli continuare a guardare e custodire quel cuore e contemporaneamente arricchirlo, aprendo nuovi orizzonti».
Le Paris Russe de Chanel – Alcuni fasi di savoir faire durante la realizzazione della collana trasformabile Sarafane in oro bianco, perle coltivate e diamanti. La lavorazione del gioiello è stata eseguita nell’atelier di alta gioielleria di Chanel n. 18 di Place Vendôme.
Negli anni avete esplorato i sogni di Mademoiselle Coco, facendo sognare anche le donne contemporanee…
«Abbiamo tratto ispirazione dai simboli che Mademoiselle aveva più cari: per esempio il leone, diventato l’emblema della nostra gioielleria nel 2013, e le spighe di grano, tema portante della collezione Les Bles de Chanel. Abbiamo reinterpretato in chiave preziosa il motivo matelassé con la linea Signature e l’iconica camelia. Ma abbiamo anche esplorato tematiche più ampie con la gioielleria di Flying Cloud del 2017 e il sogno dell’oriente con la collezione Coromandel. Talvolta è Gabrielle Chanel ad ispirarci attraverso i simboli a cui era particolarmente legata e altre volte appare soltanto il suo spirito, come se sorvolasse la collezione con la sua allure. Ovviamente esiste anche il lato più concreto, quello che riguarda la fabbricazione dei gioielli delle collezioni. Nel 2012 abbiamo inaugurato il nostro atelier di alta gioielleria n. 18 di Place Vendôme sviluppando la qualità e la complessità delle nostre creazioni. Oggi siamo capaci di realizzare tutti i miei sogni più folli».

Gabrielle Chanel e il Grand Duca Dimitri Pavlovich. © Collection Chanel / All Rights Reserved
Le Paris Russe de Chanel è una collezione dotata di una personalità forte e decisa. Quanto lo è stata quella di Mademoiselle Coco. Il corpus delle opere, circa 69 esemplari, evoca da un lato la veridicità del vissuto storico di Coco a Parigi negli anni ’20 del Novecento e dall’altro citano una pluralità di allegorie. Tra la camelia e l’ottagono di Place Vendôme spunta l’aquila araldica, richiamo della Russia imperiale e dell’impero bizantino.

Le Paris Russe de Chanel – Bracciale Aigle Cambon in oro giallo, quarzo e diamanti.
Potremmo dire che la collezione rappresenta perfettamente il connubio tra realismo e simbolismo?
«Certamente. In questa collezione sono presenti simboli molto forti che convivono contemporaneamente con una fantasia, la Russia sognata da Mademoiselle, e quindi con la sua immaginazione. La presenza di questa dualità di simbolismo e realismo è fondamentale, perché nutre la particolarità dei gioielli delle nostre collezioni. Tutto si allinea con Gabrielle Chanel. Tutto si uniforma con la sua storia, creando una linea di congiunzione che giunge fino ai Mestieri d’Arte della Maison, alla couture, all’universo dei profumi e alla moda. E’ questo legame intenso a determinare la grande forza di Chanel, come un sole che attraverso i suoi raggi irradia la luce in ogni angolo».

La gouache realizzata da Patrice Leguéreau evoca lo specchio ottagonale decorato con l’aquila a due teste conservato nell’appartamento di Mademoiselle in Rue Cambon a Parigi.
Accanto al leone avete introdotto nell’alta gioielleria di Chanel un nuovo animale ricco di allegorie: l’aquila araldica…
«L’aquila esisteva in precedenza nella nostra Maison, perché la sua silhouette era stata utilizzata già da Karl Lagerfeld e Gabrielle custodiva nel suo appartamento un meraviglioso specchio antico che ne ricordava le forme. Le svelo una curiosità: un gioiello che rappresenta un’aquila bicipite è presente nella collezione del Museo del Cremlino. Quindi, l’aquila rappresenta sì un nuovo simbolo scelto nella nostra gioielleria che però non pretende di voler a tutti i costi inventare qualcosa di nuovo. Anzi, l’obbiettivo è invece saper scegliere degli elementi propri della cultura e reinterpretarli con un nuovo twist, traducendoli nello stile Chanel. Se guardiamo al passato, Gabrielle stessa adorava fare la medesima cosa: prendeva oggetti comuni e li reinterpretava. Pensate alla marinière… Mademoiselle si scherniva quando tutto il mondo applaudiva ad una nuova creazione. Sosteneva di non aver realizzato nulla di nuovo, ma di aver rivisitato semplicemente attraverso i suoi occhi».

Le Paris Russe de Chanel – Bracciale Folklore in oro bianco, oro giallo, smalto, zaffiri blu, zaffiri rosa, granati mandarini e tsavorite, perle coltivate e diamanti.
Con “Le Paris Russe de Chanel” l’estetica del colore ha raggiunto nell’alta gioielleria di Chanel un ulteriore traguardo, ancora più completo ed appassionato rispetto alle passate collezioni. Tutto ciò attraverso l’introduzione di un vasto panorama di pietre preziose. Oltre ai diamanti e zaffiri blu e gialli, compaiono granati mandarino, granati tsavorite e tormaline verdi, uniti al fascino elegante dello smalto rosso.

Le Paris Russe de Chanel – Spilla Ble Maria in oro giallo, oro bianco, zaffiro giallo, spinelli rosa, granati mandarino, tormaline colorate e diamanti.
Come siete giunti a questo variopinto traguardo?
«Non è una destinazione di arrivo, possiamo ancora stupire nel futuro! Oggi stiamo lavorando guardando fino al 2023. Quindi ho già ai prospetti molto chiari per i prossimi quattro anni. Per quanto riguarda l’aspetto del colore, possiamo giungere a nuovi traguardi. Quando arrivai da Chanel nel 2009 ricordo di aver assistito ad una sfilata dove il bianco era l’assoluto protagonista. Più tardi, nel 2012 immaginai 80 creazioni come tributo alla collezione “Bijoux de Diamant” del 1932 dove, tra una cascata di diamanti bianchi, comparivano accenni di onice e un diamante giallo a ricordare il sole. Potrebbe capitare in futuro di realizzare una collezione di alta gioielleria Chanel completamente bianca. Oppure, potrebbe essere delizioso indagare tutto l’arcobaleno dei colori».
«Negli ultimi 10 anni abbiamo sviluppato sempre più l’introduzione di nuove pietre preziose, gemme che in passato non erano scelte per la nostra gioielleria. La selezione è fondamentale: qualità, colori, tagli inediti. Per esempio nella collezione Le Paris Russe de Chanel, che ha richiesto 2 anni e mezzo per il suo concepimento, compaiono un sensazionale smeraldo di 19 carati, un diamante color champagne taglio smeraldo, e tra diamanti e perle fini, abbiamo selezionato anche le tormaline cabochon».

Le Paris Russe de Chanel – Collana trasformabile Ble Maria, in oro giallo, oro bianco, zaffiro giallo, spinelli rosa, granati mandarino, tormaline colorate e diamanti.
Tra i metalli scelti per le incastonature di Le Paris Russe de Chanel troviamo l’oro bianco, l’oro giallo e rosa e il platino. In un’epoca in cui alcune Maison di alta gioielleria scelgono di usare materiali come il titanio ed il carbonio, Chanel vira sul metallo più nobile.
In futuro potreste concepire l’utilizzo di materiali innovativi?
«La scelta dei materiali risponde alla volontà creativa, per nutrire l’idea di partenza. Abbiamo giudicato che il platino fosse perfetto per ottenere su alcune parure il perfetto mélange con l’oro giallo, come per Roubachka realizzata nel nostro atelier in Place Vendôme. In casa Chanel siamo sempre molto aperti alla modernità e alla ricerca. Il titanio per esempio è apparso nella nostra alta gioielleria sette anni fa, nella collezione che celebrava l’anniversario di “Bijoux de Diamant”. Lo scelsi per la sua estrema leggerezza, in confronto agli altri metalli più classici, come protagonista in un bracciale e anello con stelle in diamanti».

Le Paris Russe de Chanel – Bracciale Roubachka in oro giallo, platino, diamanti gialli e diamanti bianchi.
Le Paris Russe de Chanel – Alcune fasi di lavorazione della Parure Roubachka (collana e bracciale) nell’atelier parigino della maison.
Dove sono realizzati i disegni preparatori dai quali scaturisce il concepimento del gioiello Chanel?
«La mia creatività è sicuramente più prolifica quando sono in solitudine. Quindi per disegnare prediligo i luoghi calmi e la quiete. Nel Chanel Jewelry Creation Studio c’è sempre un gran fervore e quindi mi capita di sentire la necessità di viaggiare. O stare semplicemente solo nella mia casa, senza musica, per prendere tutto il tempo necessario alla fase creativa. Sono per me momenti straordinari, istanti di ricerca, di intimo studio, nei quali percepisco che devo mettermi in gioco perché la creatività fluisca libera. Le giornate in cui disegno hanno molto in comune con la meditazione, si percepisce una sorte di evoluzione della fantasia. Come se alla mattina avessi iniziato un viaggio e al termine della giornata fossi giunto a destinazione, con un tratto e una idea più forte, più completa, più viva».

Un disegno iniziale di Patrice Leguéreau diventato la base di partenza per la parure Folklore.

Le Paris Russe de Chanel – Collana Broderie Byzantine in oro bianco, perle coltivate e diamanti.
Secondo lei quanto, e come, è cambiata rispetto al passato la percezione della donna nei confronti dell’alta gioielleria?
«Oggi la donna contemporanea sceglie di portare il proprio gioiello nel quotidiano, dalla mattina alla sera e in occasioni molto differenti. Ha compreso l’importanza di conformarsi a una delle linee guida che ispiravano Mademoiselle: la libertà. L’universo femminile desidera indossare una gioiello solido, resistente e soprattutto portabile in ogni situazione. Se poi è trasformabile, ancora meglio! La Collezione Chanel 1.5 presentata lo scorso gennaio rispondeva proprio al bisogno della donna di poter comporre, con il proprio stile, un unico gioiello in più declinazioni, da collana a spilla per esempio. Una modernità intuita e fortemente incoraggiata da Coco già negli anni ‘20 del Novecento».
In apertura: Le Paris Russe de Chanel – Collana Roubachka in oro giallo, platino, diamanti gialli e diamanti bianchi.
Leggi qui un approfondimento sulla collezione Coromandel de Chanel