“L’arte è ricerca continua, assimilazione delle esperienze passate, aggiunta di esperienze nuove, nella forma, nel contenuto, nella materia, nella tecnica, nei mezzi.”
Bruno Munari, Munari 80: a un millimetro da me
“Bellezza, qualità e varietà sono le caratteristiche della creatività italiana di cui il gioiello, oggi, è ancora uno dei pilastri. Eterogeneo e multidisciplinare, frammentato e ibrido, interseca l’autorialità dell’arte, la maestria dell’artigianato, la ricerca del design, la fugacità della moda e l’innovazione della tecnologia assorbendone i linguaggi e i metodi.
Distante ormai dalla mera definizione del proprio valore attraverso l’uso di gemme o metalli preziosi, il gioiello trova la sua forza nella capacità dell’artista di raccontare il proprio vissuto grazie ad inedite scelte tecniche, formali, materiche e cromatiche.
In questa distesa di alternative progettuali emerge il lavoro di Luca Daverio che, seguendo un tragitto non lineare di scoperta di sé e del proprio stile, è riuscito a collegare i punti della sua vita apparentemente disgiunti, per dare forma ad un originale percorso creativo.
Il segno che unisce
Un racconto che inizia tra le mura domestiche osservando il lavoro appassionato del padre, Franco Daverio, artista noto per le sue sculture primitive, le opere alchemiche e i gioielli introspettivi. Accogliere l’eredità di un maestro di tale calibro non è una sfida facile e per farlo Luca viaggia tra l’Inghilterra, l’Olanda e la Francia cimentandosi nei più svariati lavori e immergendosi nel fermento culturale di quei luoghi. Inizia a conoscere il mondo attraverso le opere degli artisti esposti nelle gallerie che non rinuncia a visitare nelle città che lo ospitano, scopre nuovi gusti musicali e ricomincia a “respirare aria e arte” come faceva a casa.
È alla fine degli anni ’80 che torna in Italia, a Bergamo, entusiasta delle nuove esperienze, ma confuso. Le incertezze si dissipano quando, un giorno, con il solo scopo di aiutare il padre nel suo lavoro, prende un martello tra le mani e sente vibrare dentro di lui nuove emozioni e una passione incontrollabile che, plasmando, modellando e fondendo, prende forma in una produzione che da quel momento non si è mai fermata. Perdersi per potersi ritrovare, abbandonarsi all’osservazione e alla scoperta di orizzonti sconosciuti per tornare alle proprie origini con un approccio originale e personale.
Gioielli in oro giallo e pietre preziose sbalzati e cesellati negli anni ’80 da Franco e Luca Daverio
È questo lo spirito romantico che contraddistingue non solo le opere di Luca Daverio, ma anche il suo metodo. Fedele al disegno a mano fin dagli esordi, come un cesellatore traccia linee fluide su carta, le cancella e le modifica anche solo di pochi millimetri, giorno dopo giorno, finché il disegno non trova la sua forma ideale.
Molteplici le ispirazioni celate nelle collezioni – dai cuori in gabbia agli abbracci eterni, dalle esplorazioni surreali dello spazio al mondo animale – ma singolare e ricorrente l’attrazione per le forme imperfette ed organiche e l’attenzione per la ricerca di soluzioni meccaniche volte all’indossabilità o alla personalizzazione. Una produzione orafa viva e romantica che si esprime attraverso metalli tradizionali come l’oro o meno consueti come il titanio, che coglie le profondità cromatiche delle pietre preziose e che, con una scrupolosa tecnica artigiana, riesce a dare voce alla materia.” Testo di Alba Cappellieri tratto da Multiversi, Ceribelli Editore, 2022
Nelle creazioni di Luca Daverio è sempre vivo il forte legame tra oreficeria e arti plastiche che gli è stato tramandato dal padre Franco, il quale già negli anni Trenta, da allievo della scuola d’arte, lavorava con mano esperta i metalli realizzando i gioielli-scultura che l’hanno poi reso un artista celebre e apprezzato in tutto il mondo. Luca ha continuato a portare avanti la tradizione scultorea dalla famiglia Daverio, interpretandola e trasformandola negli anni alla luce delle evoluzioni del gusto estetico, applicando le tecniche più antiche, come lo sbalzo e la cesellatura, a un nuovo concetto di gioiello, che unisce l’arte tradizionale con le forme e gli stili contemporanei. Le sue creazioni spaziano così dai gioielli classici, come le fedi nuziali e gli anelli solitari, rivisitati nella scelta dei metalli e nelle lavorazioni, a monili innovativi e originali, nati da una continua ricerca e sperimentazione che utilizza anche le tecniche di design 3D. Ne è un esempio la collezione Ricci, composta da anelli, ciondoli e orecchini di diverse dimensioni, realizzati in oro rosa e bianco con diamanti fancy color e brillanti: attraverso una lavorazione unica, questi gioielli richiamano un’elaborata forma della natura per proporre uno stile fresco e spontaneo e un’eleganza insolita e anticonformista.
Da sinistra verso destra le collezioni Spirali, ForEverHug Me e Sidereum firmate DAVERIO1933
La collezione Ricci firmata Daverio1933, gioielli realizzati in oro con diamanti e pietre preziose
La storia e l’evoluzione del gioielli-scultura firmati Daverio è stata ben illustrata dalla mostra “Multiversi”, allestita dalla Galleria Ceribelli di Bergamo tra la fine del 2022 e i primi mesi del 2023. L’esposizione ha dedicato una sezione ai dipinti inediti del pittore Roberto Giavarini e l’altra, chiamata “Sidereum”, a oltre 40 opere, tra gioielli e sculture, della famiglia Daverio. Il percorso della mostra ha preso il via dalle prime opere di Franco Daverio per arrivare alle collezioni più recenti firmate da Luca Daverio, come Ricci, appunto, e Sidereum, l’ultima nata, presentata l’anno scorso in anteprima al Festival del Cinema di Roma.
I gioielli Sidereum griffati Daverio1933 e realizzati in titanio, oro, palladio e diamanti
Anche Sidereum esprime appieno la creatività di Luca Daverio: “Mi sono ispirato agli eventi universali e alla teoria del Big Bang ̶ ha spiegato il designer ̶ nella quale si ipotizza come l’universo sia scaturito da un unico punto, concetto quasi inconcepibile e ispiratore”. La collezione, che evoca le stelle, ha come icona un collier composto da una moltitudine di astri che culminano in un disco centrale in titanio, dove campeggia una fessura, omaggio ai celebri “tagli” di Lucio Fontana; una delle caratteristiche di questi gioielli è proprio l’uso del titanio, resistente e leggero e adatto ai gioielli attuali, ma difficile da lavorare. Con Sidereum Luca Daverio mostra ancora un’altra interpretazione del gioiello-scultura in una chiave contemporanea e suggestiva.