Da piccola bottega, aperta nel 1940 in Via Verri, oggi Pisa Orologeria è il più rinomato “place to be” della città meneghina per l’universo delle lancette. La meta preferita da italiani e stranieri per approfondire la qualità dei più importanti marchi di orologeria ha raggiunto ormai un successo straordinario: nel 2017 il bilancio dell’azienda ha sfiorato i 70 milioni di euro, con un aumento del 17,5% rispetto all’anno precedente.
Un risultato che conferma visioni strategiche vincenti: a capo dell’azienda stanno i valori della famiglia, tre generazioni consacrate oggi dalla dedizione di due donne, Maristella e Chiara Pisa. Passione, sincerità, positività sono le qualità che ogni giorno, anno dopo anno, hanno nutrito questa ascesa, unite ad una costante ricerca e scelta di obbiettivi inediti e concreti. Come quello appena raggiunto in autunno: l’apertura del Salone dei Gioielli, interamente dedicato alla sfera femminile.
Un ritratto di Maristella e Chiara Pisa e alcune immagini de “Il Salone dei Gioielli” di Pisa Orologeria: progettato a cura di Vittorio Carena Studio, si estende in uno spazio di oltre 100 mq con banchi circolari, teche in metallo e tessuti preziosi, sovrastati da un’installazione luminosa in vetro. Ospita anche uno spazio satellite dedicato al Salotto de Grisogono.
Maristella Pisa ha iniziato la sua carriera giovanissima, affiancando il padre Ugo nella bottega di famiglia. Ha vissuto tutte le evoluzioni della azienda in un percorso di 55 anni di attività. Quanti ricordi di questa storia di passione per l’orologeria?
Potrei raccontarle praticamente tutta la storia di quella che è stata, ed è oggi, Pisa Orologeria. Nel 1940 venne fondata una piccola bottega laboratorio che prestava l’assistenza alle vecchie famiglie della borghesia milanese su tutto quello che riguardava la meccanica del tempo. Con il progredire degli anni, mio padre Ugo timidamente iniziò a intraprendere l’attività di commerciante di orologi. La curiosità è sempre stata un forte vettore per la ricerca nei confronti di nuovi marchi. Mio padre e poi, in successione, io e mia sorella ed il signor Fabio Bertini non ci accontentavamo dei brand già consolidati, ma ci sembrava giusto poter offrire ai nostri clienti qualcosa di sempre innovativo, sia dal punto di vista tecnico che stilistico. Ci rivolgevamo anche verso Manifatture ancora sconosciute alla massa, ma che possedevano valori che sentivamo importanti.
Ciò non toglie che in questo percorso, che si è protratto fino al 2013, non pensassimo alla gioielleria! All’epoca realizzavamo creazioni su misura per clienti fidelizzate. Osservando la soddisfazione del pubblico, spesso ci chiedevamo come tramutare la gioielleria in un business per la nostra azienda. Pur riconoscendo che orologeria e gioielleria sono due universi che possiedono molte affinità (ricerca, creatività, artigianalità, materiali preziosi), secondo noi possono convivere ma non possono essere proposti nello stesso modo. E soprattutto negli stessi spazi. In effetti il gioiello è una creatura; se lei lo accosta ad un’altra creatura, il segnatempo, allora quale delle due prevarrà sull’altra? Dato che fino al 2009 gli spazi a nostra disposizione erano quelli di un negozio con una dimensione tradizionale, dove a malapena riuscivamo a far stare il nostro core business, ci siamo sempre frenati. Nel momento in cui abbiamo soddisfatto la richiesta di Rolex, Patek Philippe e Vacheron Constantin, creando per ognuno la propria boutique, abbiamo pensato che il Flagship Store in Via Verri 7, avrebbe finalmente potuto accogliere l’universo della gioielleria.
• Pisa Diamanti – Anello in oro bianco con un diamante centrale taglio marquise di 4,01 carati
• Pisa Diamanti – Anello in oro bianco con un diamante taglio a cuore di 3,06 carati.
• Pisa Diamanti – Anello in oro bianco “ a solitario” con brillante. Disponibile in varie carature. L’entry price della collezione Pisa Diamanti è di 1.620 euro (solitario) .
Quali sono stati gli step successivi per l’apertura di un Salone dedicato all’alta gioielleria?
Bisognava trovare un trampolino di lancio. Ci siamo chiesti quale componente potesse “uscire” da un orologio per entrare in un gioiello. Abbiamo pensato alla lancetta, realizzando nel 2014 una collezione omonima che ha dimostrato grande successo. Abbiamo prodotto modelli con diverse varianti, ispirandoci ai vari tipi di lancette esistenti nel panorama dei segnatempo. Ricordo che Fabio Bertini in quella circostanza arrivò con tante ispirazioni provenienti da orologi antichi e particolari. Lo step successivo è stato scegliere quali prodotti di alta gamma offrire non solo agli italiani, ma anche ai clienti internazionali, perché Milano è un polo attrattivo a livello globale.
Credo molto in questa sfida. – aggiunge Chiara Pisa, amministratore delegato dell’azienda – È un nuovo punto di contatto con la clientela femminile, alla quale da sempre dedichiamo un occhio di riguardo anche nel mondo dell’orologeria. Oggi abbiamo creato uno spazio ad hoc dove il pubblico può immergersi vivendo la sua personale esperienza nei confronti del gioiello: osservare, provare e scegliere qual è la propria aspirazione, perché è tutta una questione di affinità elettive. Agli inizi ho iniziato una attività di scouting per capire quale marchio avrebbe suscitato interesse perché non presente sulla mercato di Milano o solo in minima parte. Abbiamo inserito un pool di Maison: i più classici Chaumet e Boucheron, i contemporanei Messika e Tamara Comolli, il famosissimo de Grisogono ed ampliato l’offerta di Chopard, un brand di orologeria già presente da Pisa, ma conosciuto anche per la realizzazione di gioielli di altissimo livello.
• de GRISOGONO – Alta Gioielleria – Orecchini in oro bianco e titanio con 55 turchesi taglio a goccia (93,16 ct), 488 diamanti (1,62 ct), 503 zaffiri blu (16,86 ct), 516 zaffiri azzurri (17,17 ct)
• de GRISOGONO – Collezione Melody of Colours – Anello in oro bianco con una tormalina verde menta dal taglio ovale (17,84 ct), 8 smeraldi taglio cabochon (0,39 ct), 18 acquamarine taglio cabochon (8,62 ct), 162 zaffiri blu (1,08 ct)
• de GRISOGONO – Collezione Melody of Colours – Anello in oro bianco con una acquamarina taglio rotondo (35,60 ct), 295 acquamarine (8,85 ct), 174 diamanti marroni (10,61 ct), 36 diamanti (0,19 ct)
Un’altra spinta ulteriore per l’apertura del Salone dei Gioielli – continua Maristella Pisa – è venuta dalla percezione di un interesse sempre maggiore da parte della clientela femminile verso l’orologeria, una curiosità che trascende dal prodotto come segnatempo.
Nel corso degli ultimi anni abbiamo spesso insistito con le aziende, che talvolta erano orientate quasi esclusivamente al mondo maschile, per aprire l’orologio al gusto femminile, introducendo per esempio un quadrante in madreperla, gli indici e la corona in brillanti e poi magari una fase lunare particolare. Da lì anche le Manifatture hanno fatto un passo in avanti. Oggi il gusto dell’orologeria non è più soltanto rivolto all’uomo, ma pensa anche alla donna. Quindi è stato naturale scegliere quei marchi, come Chopard o de Grisogono che sposano bene questa filosofia insieme ad altre case in cui l’orologeria per il momento è solo un plus come Chaumet e Boucheron.
Tamara Comolli – Curriculum Vitae – Anello in oro rosa con diamanti taglio princess (per un totale di 3,12 carati) e pavé di brillanti (1 carato).
Oggi il secondo piano di Pisa Orologeria si è trasformato in un luminoso scrigno dei tesori, tra cui “Pisa Diamanti”, il vostro nuovo marchio di alta gioielleria. Quali sono i tratti distintivi del brand?
Pisa Diamanti è una collezione classica ed intramontabile con un ottimo rapporto qualità/prezzo ed un gamma di offerta molto ampia. All’interno di uno stile che rispetta i canoni della montatura classica, a quattro punte in oro bianco, abbiamo giocato inserendo un piccolo twist in linea con la storia della nostra azienda. Una delle quattro punte è infatti una deliziosa lancetta con pavé di brillanti. Un piccolo dettaglio che rende il gioiello ancora più esclusivo ed unico. Ovviamente realizziamo anche gioielli su misura per soddisfare i desideri personali più particolari di alcune clienti.
Parlando della clientela femminile di Pisa Orologeria, sono cambiati i desideri della donna nella scelta di un prodotto di eccellenza?
L’evoluzione è stata un naturale crescendo. Oggi vedo molte signore che comprano un orologio importante per se stesse, oppure sono loro a chiedere uno specifico modello al proprio compagno o marito. È difficile che l’uomo arrivi con una sorpresa! È sicuramente più facile raggiungere il gradimento di una cliente con un regalo acquistato dall’uomo nel panorama della gioielleria “più classica”, come la fedina o il punto luce ed il solitario, proposti dal nostro marchio. I diamanti sono davvero per sempre, sono i migliori amici delle donne!
• Boucheron – Serpent Boheme – Orecchini in oro giallo e lapislazzuli
• Boucheron – Serpent Boheme – Anello Toi & Moi in oro bianco e diamanti
• Boucheron – Serpent Boheme – Collana in oro giallo e diamanti
La clientela di Pisa Orologeria è suddivisa per il 70% in internazionale e per il 30% locale. Italiani e stranieri dimostrano approcci all’acquisto differenti?
A Milano i clienti internazionali hanno iniziato ad interessarsi all’orologeria intorno al 2010. Da lì è sempre stato un crescendo. Nei primi anni gli asiatici acquistavano per fascia di prezzo, non tanto per la tipologia di segnatempo. Sapevo che quel tipo di approccio sarebbe durato poco, perché gli stranieri, gli orientali soprattutto, sono molto veloci – ci spiega Maristella Pisa – Oggi entrano in Boutique con le idee ben chiare: hanno già identificato la marca, il prezzo e il modello di orologio che desiderano. Funziona così anche per la gioielleria. Mentre sono sicura che un cliente milanese o italiano si rivolga ancora al proprio gioielliere di fiducia, fidandosi della sua esperienza e della sua capacità di offrire un prodotto valido (cioè con un ottimo rapporto qualità/prezzo), il cliente straniero invece vuole il brand.
Messika – La modella indossa alcuni modelli della linea Bridal in oro bianco e diamanti.
Quanto è importante il rapporto con la clientela?
La fiducia che si instaura con il pubblico è un percorso profondo che non si conclude con la vendita. Anzi sboccia proprio in quell’istante, per evolvere poi nel tempo! Il rapporto con il cliente è assolutamente tangibile. Da qualche anno ho lasciato le redini dell’azienda a mia figlia Chiara che sta gestendo più che bene questa successione! Quindi anche se non sono sempre presente quotidianamente come in passato, mi interesso costantemente e il mio contributo viene sempre apprezzato. Mi capita spesso di ricevere dei vecchi clienti che, sebbene non acquistino più con regolarità, passano a salutarmi perché negli anni si è instaurato con loro un bel rapporto di amicizia.
C’è un gioiello a cui è particolarmente legata?
Nel mio piccolo scrigno ogni gioiello evoca un momento particolare della mia vita. Per esempio, agli inizi della carriera, si presentò qui una signora che aveva difficoltà economiche e aveva deciso di vendere il suo solitario. Lo feci esaminare e con i miei piccoli risparmi lo comprai. Negli anni ho cambiato spesso la montatura di quel diamante, ma ogni volta che lo guardo mi vengono in mente i momenti di gioventù.
Chopard – Happy Hearts – Bracciali in oro bianco e rosa con pietre dure e diamanti.
Nel Salone dei Gioielli convergono cifre stilistiche e spiriti creativi, differenti. Non solo Pisa Diamanti, ma anche i designer contemporanei come Messika e Tamara Comolli ed i grandi nomi dell’alta gioielleria come Chopard e de Grisogono. Inoltre, presentare a Milano due Maison simbolo della tradizione francese come Boucheron, dal 1858 primo gioielliere di Place Vendôme, e Chaumet, il fornitore di Napoleone I, marchio le cui origini risalgono addirittura al 1780, è una conquista eccezionale!
È davvero una bella soddisfazione avere questo nuovo piano dedicato all’alta gioielleria. Ripensandoci, se avessimo avuto gli spazi adeguati, avremmo potuto cominciare anche prima. Ma ci sarebbe stata troppa commistione tra orologi e gioielli. Ed un venditore formato per vendere il segnatempo di alta gamma non è preparato a seguire un cliente nell’offerta di un prodotto diverso come il gioiello. L’improvvisazione, in entrambi gli universi, non paga perché oggi il cliente è super informato. I nostri smartphone sono in grado di darci in tempo reale tutte le informazioni possibili ed anche il venditore deve saper arricchire ciascuna tematica con un’ottima argomentazione, gentilezza e sorriso.
Sicuramente la ricerca che abbiamo compiuto per introdurre a Milano queste Maison di alta gioielleria rappresenta anche un modo di fare cultura. Ma è una caratteristica che ci contraddistingue da molti anni nell’orologeria. I nostri “watch lab” dedicati ai clienti affezionati sono nati proprio per approfondire la Meccanica del Tempo. La risposta da parte del pubblico, dai quaranta anni in su, ha avuto ottimi risultati: è sempre forte il desiderio di comprendere ed approfondire il prodotto di alta gamma a cui ci accostiamo. Anche le visite che Pisa Orologeria organizza nelle Manifatture svizzere riscuotono grande successo. Un conto è pensare ad un marchio di alta gamma, un conto è vedere dal vivo l’artigianalità e restare incantati. Vedrà che meraviglia quando inizieremo ad organizzare le visite anche negli atelier di gioielleria!
In futuro oltre alle collezioni must have, saranno presentati anche esemplari one of a kind di queste Maison?
Senz’altro. Abbiamo già iniziato a proporre l’alta gioielleria di de Grisogono. Nel tempo daremo risalto anche alle altre marche presentando, oltre alle collezioni più tradizionali, anche gli esemplari pezzi unici della Haute Joaillerie.