TEFAF Maastricht è stata un delle pochissime fiere internazionali ad aprire le porte al pubblico durante le prime due settimane di Marzo. Due settimane in cui il mondo si è reso conto di doversi fermare e fare i conti con un virus dilagante e molto più cattivo di quanto le previsioni avessero delineato.
TEFAF Maastricht ha “resistito” fino all’11 di marzo, con le dovute precauzioni, poi ha dovuto riconoscere che il Covid-19 era giunto strisciando anche tra gli stand della fiera che ha chiuso quindi con qualche giorno di anticipo.
La 33a edizione ha accolto circa 10.000 visitatori internazionali durante i primi due giorni di preview e la partecipazione è proseguita bene anche oltre. Come di consueto l’esposizione ha riguardato il mondo dell’arte a 360 gradi. Inclusa la gioielleria, rappresentata da players del calibro di Van Cleef & Arpels, Hemmerle da Monaco di Baviera, Viren Baghat per la prima volta da Mumbai, Wallace Chan e Cindy Chao da Hong Kong.

Bhagat, anello in platino con zaffiro e diamanti. L’azienda di famiglia produce meno di 60 pezzi all’anno. I gioielli firmati Bhagat sono stati esposti al Kremlin State Museum di Mosca, al Metropolitan Museum of Art di New York, al Victoria & Albert Museum di Londra, al Grand Palais di Parigi, e a Palazzo Ducale di Venezia. Courtesy Tefaf.
Nel 2019 con The Ducker avevo seguito dal vivo la fiera e incontrato i designer della gioielleria internazionale. Purtroppo quest’anno a causa delle vicissitudine dovute al coronavirus abbiamo dovuto disdire il nostro viaggio a TEFAF Maastricht. Ma ci tenevo comunque a raccontarvi quali sono stati i best of durante la 33a edizione. A partire dal comparto della gioielliera vintage, un settore in cui la galleria Symbolic & Chase di Londra ha brillato come di consueto. Durante i giorni di apertura sono state segnalate un buon numero di vendite ai collezionisti, tra cui una straordinaria collana di JAR arricchita da un diamante di 103 carati.

Hemmerle, orecchini in oro bianco, bronzo, argento, perle conch, perle melo e zaffiri dello Sri Lanka. Courtesy Hemmerle.
Hemmerle ha presentato a TEFAF Maastricht una mostra progettata in collaborazione con l’architetto Tom Postma. Alla base del processo creativo della maison si conferma la volontà di combinare metalli inusuali e legni preziosi con gemme e tesori dell’archeologia. La materia diventa quindi fonte principale di ispirazione per giungere al design finale. Lo dimostrano bene questi orecchini sulle sfumature rosa aranciate dove tutto si gioca sulla bellezza delle perle melo e delle perle conch. Un binomio equilibrato dalla luce sensuale degli zaffiri padparadscha in pavé.

Uno scatto nell’atelier della maison a Monaco di Baviera. Courtesy Hemmerle.
Nell’atelier di Hemmerle a Monaco di Baviera ogni gioiello è un pezzo unico, realizzato rigorosamente a mano, sviluppando metodi di alto artigianato e sperimentando anche nuovi processi, come l’alluminio anodizzato per creare nuovi colori e sfumature. La scelta della Maison di perpetuare i mestieri d’arte, nel comparto dell’oreficeria e della gioielleria, non può che destare l’attenzione di The Ducker Magazine. Qui in Italia con la nostra testata dimostriamo ogni giorno che il mestiere d’arte ricopre un ruolo essenziale per la nostra cultura. E testimoniamo a voi lettori l’importanza della trasmissione dei suoi valori nel futuro.

Hemmerle, collana in oro bianco, argento, sferette Java, zaffiri blu africani, agata, dumortierite. Nel corso delle generazioni, è stata sviluppata una filosofia che porta la convinzione di spingere i confini del design all’avanguardia del pensiero e dell’indagine. Hemmerle non pone limiti al tempo necessario per creare un pezzo, spesso dedicando oltre 500 ore di lavoro artigianale a un singolo gioiello. Courtesy Hemmerle
In Germania Hemmerle è riconosciuta per essere una azienda di famiglia che da generazioni tramanda tecniche ancestrali provenienti dalla tradizione nazionale come per esempio la lavorazione a maglia di pietre tagliate a tutto tondo.
Potete ammirare questa tecnica di “ricamo” nella collana “ Java Bead” che incorpora un antico artefatto in una interpretazione dal design contemporaneo. Gli 89 fili di nappine di agata sono completate da delicate sferette di quarzo dumortierite. La nappa testurizzata è un elemento distintivo dell’estetica di Hemmerle che ritroviamo spesso nella silhouette di bracciali e sautoir.

Wallace Chan, collezione “The Keeper of Time”, spilla Garden of Dreams
Tra gli esponenti più apprezzati a livello internazionale, Wallace Chan è tornato al TEFAF Maastricht per il quinto anno consecutivo, presentando “The Keeper of Time” una mostra che ha svelato al pubblico i suoi pensieri sullo scorrere del tempo.
I 25 gioielli arrivati da Hong Kong riassumono i 30 anni di creatività dell’artista incorporando la sua più recente invenzione, la Wallace Chan Porcelain, con il caratteristico Wallace Cut con cui il Maestro salì alla ribalta negli anni ‘90.
Le pietre preziose, ricordi di epoche diverse, sono così reinterpretate e combinate con la porcellana e nella filosofia di Chan creano legami particolari lungo la catena del tempo che collega il passato e il presente.

Wallace Chan, collezione “The Keeper of Time”, collana “Windows to the Universe”
Per il designer la spilla Garden of Dreams cerca di materializzare le forme astratte dei sogni. Il gioiello paragona lo sviluppo della mente umana alla coltivazione di un fiore, con sei rubini che rappresentano gli stami di un giglio. E’ fuor di dubbio che alla base di ciascuna creazione l’esplorazione filosofica dell’universo sia imprescindibile.
La demi parure “Windows to the Universe” è uno splendido esempio della particolare tecnica di incastonatura dell’artista. Zaffiri rosa e tormaline verdi su una tela pura composta di diamanti, perle e agata bianca sono i suoi protagonisti.

Wallace Chan, collezione “The Keeper of Time”, spilla trasformabile “Snowflake”
“Le pietre preziose, al centro delle mie creazioni, sono in grado di rendere eterna la natura effimera che tutte le opere assumono in maniera intrinseca. – racconta Wallace Chan – Mi piace immaginare che, quando il passare del tempo girerà una nuova pagina e il presente diventerà passato, le persone, o qualsiasi altra forma di vita intelligente, saranno in grado di scoprire il tempo che ho vissuto attraverso queste creazioni immortali”.
Un pensiero che il Maestro ha instillato nella spilla trasformabile Snowflake. Per quanto delicata possa sembrare, può essere indossata in due modi diversi, facendo eco all’idea che non esistono due fiocchi di neve uguali. Un sinonimo di unicità e trasformazione che rispecchia l’eterna qualità del fiocco di neve con l’immortalità delle pietre preziose.
Credit line per Hemmerle: Hemmerle Maximilianstrasse 14, 80539 Munich, www.hemmerle.com