The Ducker Magazine nasceva esattamente due anni fa ed il 12 dicembre 2015 per la prima volta sulle nostre pagine compariva il celebre nome di Wallace Chan.
Per caso qualche anno addietro avevo ammirato le sue incredibili creazioni: opere che “volavano” in una dimensione molto più alta dell’alta gioielleria, che raccontavano un Mestiere d’arte dove si percepiva la creatività più visionaria e la ricerca dell’eterea Bellezza. Me ne innamorai perdutamente e decisi che se mai avessi avuto l’opportunità di scrivere e comunicare al pubblico, Wallace Chan sarebbe stato il primo grande Maestro di cui avrei parlato ai miei lettori.
Così è successo. A distanza di due anni esatti, il mio sentimento di ammirazione per questo sensazionale artista scultore e gioielliere non è mutato e son felice di pubblicare la speciale intervista che Wallace Chan mi ha concesso dopo una lunga attesa, avendo consacrato il necessario tempo a decifrare, speriamo con sufficiente esattezza, il suo pensiero assai filosofico.
Dedico questo anniversario alla mia personale ed eccezionale Maestra, Madame Dominique Sensarric, colei che lungo questi anni mi ha preso per mano portandomi alla scoperta dell’universo dove le gemme sono le vere protagoniste, insegnandomi a comprenderle e rispettarle, trasmettendomi la passione per questo mestiere ed il fascino della cultura.

Oggi la giada (giadeite e nefrite) sembra essere tra i mezzi espressivi privilegiati da Wallace Chan. Puoi dirci di più sulla sua relazione con questa pietra magica?
Nei primi tempi in cui non sapevo nulla delle pietre preziose, tutti i tipi di materiali, come l’avorio, il legno o le gemme, erano eccitanti per me. È la curiosità verso le incredibili qualità di questi materiali che mi ha spinto a creare. Poi ho iniziato ad usare la giada e ho scoperto che le sue caratteristiche e i colori catturavano l’immaginazione. La scultura in giada è complicata in quanto non risulta mai come te la aspetti. Prima di lavorare sulla giada, la tratto come un amante. Vedere, ascoltare e toccare sono i primi passi del mio processo creativo.

Potrebbe spiegarci come riesce ad ottenere bagliori così intensi da una giadeite verde imperiale? In passato ha riferito di aver inventato un processo di “assottigliamento e lucentezza”…
Confucio disse nel Libro dei Riti: “Anticamente, gli uomini superiori trovarono nella giada la summa di tutte le più eccellenti qualità. Morbida, liscia e lucida, apparse loro come una benevolenza”. La giada è apprezzata dai cinesi per la sua modestia, fermezza e carattere nobile. La qualità della tranlucenza rende la giada liscia e lucida, evocando la nostalgia della tradizione. Per rendere giustizia alla giada, come argomento di discussione, passo il tempo ad osservarla, studiarla, cercando di comprenderla e comunicare con essa. Riesce ad assorbirmi a tal punto che dimentico persino di mangiare e dormire. La distribuzione dei colori all’interno della giada potrebbe essere paragonata agli anelli degli alberi. Un boscaiolo deve osservare l’altezza di un albero e i motivi sul tronco per determinare come potrebbe apparire l’anello dell’albero prima di abbatterlo per ottenere un taglio ideale. Questo è il modo in cui tratto la giada. All’inizio del 2000, dopo aver passato due anni nel suo studio approfondito, ho inventato la tecnologia di “assottigliamento” e di “lucidatura” della giadeite e l’ho applicata alle ali di una cicala di giada. Le ali sono sottili e leggere e il colore rimane intenso. Questa tecnica ha ricevuto un brevetto di invenzione nel 2002.

Ha accettato di collaborare con Chow Tai Fook per creare la collana “A Heritage in Bloom”… accetterebbe un’altra collaborazione (eventualmente con un altro gioielliere) per lavorare su un’altra pietra speciale?
La creazione è affascinante perché si basa sull’ignoto, sull’esplorazione e sul futuro. Ogni creazione è come il primo amore! Al momento, continuerò a creare per la storia e spero che le mie creazioni di alta gioielleria diventeranno storia per le generazioni future.
Wallace Chan – Spilla, collana e bracciale trasformabile “The Waves” in titanio. Un granato tsavorite a goccia (10.70cts), ametista, diamante, zaffiro rosa, diamante giallo. Il gioiello è stato presentato al TEFAF di NY nel 2017
Cicale e farfalle sono un tema ricorrente nei gioielli – scultura di Wallace Chan. Qual è il loro valore altamente simbolico?
Le farfalle possiedono vari significati simbolici. Per esempio si narra che il filosofo cinese Zhuang Zi, dopo aver sognato una notte di essere una farfalla, si ponesse l’amletica domanda: “Sono io ad aver sognato di essere la farfalla o o la farfalla ad aver sognato di essere un filosofo? ” Le farfalle sono un simbolo di amore anche nella storia cinese romantica, “The Butterfly Lovers” (Liang e Zhu Yingtai Shanbo) è paragonabile a “Romeo e Giulietta” di Shakespeare. Oggi, il termine “effetto farfalla” è usato per descrivere un fenomeno dei tempi moderni che racconta quanto una piccola azione come “un battito d’ali” può avere grandi ripercussioni ed un effetto molto significativo altrove.
Per quanto riguarda la cicala invece è associata alla nascita e alla morte. Ai neonati vengono spesso regalate piccole cicale di giada che rappresentano le sembianze dell’animale, come simbolo di libertà e augurio di crescita sana. In passato quando una persona moriva, si posizionava una cicala di giada nella bocca del defunto per assicurare una transizione graduale verso una nuova vita. Le cicale si dice che si nutrano di vento e gocce di rugiada, quindi sono sinonimo di integrità morale. Nella mia creazione, la cicala incarna lo spirito della cultura.

Quanti “Wallace cut” (la sua particolare tecnica di intaglio delle pietre preziose così precisa e delicata) ha realizzato? Si dice non più di dieci…
La creazione porta alla produzione, ma in essa trova il suo limite. Sono continuamente impegnato a creare e ad innovare. Anche se ho realizzato 10 pezzi caratterizzati dal “Wallace Cut”, ogni gioiello è unico nel suo genere perché gli utensili utilizzati e l’input emozionale sono stati differenti. Il Wallace Cut è un percorso che ho seguito esplorando nuove strade. I sentieri inediti si sovrappongono e si estendono ulteriormente con infinite possibilità. Questa è la creazione.
Non ritiene che un gioiello realizzato con il “Wallace Cut” dovrebbe essere giustamente esposto in un prestigioso museo prestigioso per essere ammirato e compreso dal pubblico internazionale ?
In passato ho tenuto una mostra monografica al Capital Museum di Pechino e al Deutsches Edelsteinmuseum (Museo tedesco delle pietre preziose). Come creatore, questo non è il mio primo obbiettivo. Vivo nel momento. Se o dove vengono presentate le mie opere e se sono apprezzate dai visitatori è la volontà di un essere superiore.

Anche dopo centinaia di ore di lavoro, si dice che Wallace Chan possa distruggere una creazione che non soddisfi la sua ricerca di perfezione. È una leggenda o corrisponde alla verità?
Lascia che ti dia un’analogia. Se un pugile non ha completato il suo allenamento e non è sicuro di vincere, andrà comunque sul ring per farsi vincere dall’avversario?
- N.d.R: La prendiamo dunque per una conferma!

Pietre incastonate da altre pietre … un mistero intrigante … puoi dirci di più?
La relazione tra le gemme è pura. Le gemme non hanno bisogno di un mezzo per unirsi le una alle altre. Nel processo di creazione, cerco di stabilire l’armonia tra i colori e di rivelare i bagliori interni alle pietre preziose. Nel braccialetto “Tender is my Skin”, ho incastonato i diamanti nella giada bianca. Dopo numerosi tentativi, sono riuscito a creare vari strumenti ed utensili per soddisfare le mie esigenze e rendere possibile questa tecnica.

Quanti pezzi produce in un anno?
Non ho un obiettivo annuale. Attualmente creo da 20 a 30 pezzi all’anno. Lavoro su più creazioni gioielliere simultaneamente e ancora oggi sto lavorando su pezzi che ho incominciato quattro, cinque anni fa. Un giorno passa in un batter d’occhio e anche 365 giorni all’anno non sono mai abbastanza per me. Spesso mi concentro sulla qualità così tanto che mi perdo in essa.
Alcuni intenditori paragonano Wallace Chan a JAR … Sente di condividere qualcosa con lui?
La storia è il giudice più potente ma il suo giudizio può essere rovesciato in epoche diverse. Non è possibile confrontare ciò che viene creato dalla natura, comprese persone e cose. Colui che crea non dovrebbe mai perder tempo a confrontarsi con altri, perché limiterebbe se stesso. Ogni creazione è un’opera d’arte. La storia sarà il giudice di tutte le creazioni.

Il libro “Wallace Chan Dream Water Light”, che ha richiesto 7 anni per essere redatto, può essere considerato una “Bibbia” per capire meglio la sua Arte?
Ho un sogno, un sogno che perseguo costantemente. Questo sogno ha bisogno di luce per illuminarsi. L’acqua rappresenta la mia personalità in quanto è umile e scorre verso il basso. Ma quando l’acqua si raccoglie, diventa potente e può tagliare i rinforzi di acciaio e cemento. Quindi, con tutti questi fattori combinati, questo libro è il portatore di tutte le mie esperienze passate.

Spesso nelle sue creazioni di alta gioielleria lei ama incorporare pezzi provenienti dall’ antico artigianato cinese (come le fibbie di cintura, le tabacchiere, pezzi di porcellana). Ha intenzione di perseguire questa linea creativa?
L’antica saggezza ci ispira costantemente, come se i nostri predecessori ci salutassero. Mi piace immergermi nell’arte antica, nell’artigianato e nella filosofia perché voglio comunicare con i nostri predecessori attraverso quegli intermediari. Contemporaneamente mi piace cogliere l’attimo e cambio costantemente direzione della mia arte.

Quali sono i suoi progetti nei prossimi anni? Prenderebbe mai in considerazione di organizzare una esibizione dal titolo “Retrospettiva Wallace Chan”?
Una mostra retrospettiva sarebbe una mostra tenuta da altri per guardare indietro alle mie creazioni qualora io non fossi più in grado di creare. Mentre sono ancora pieno di energia, credo che non sia ancora il momento per una tale mostra.
