An orange gem resting on a blue glass plate: it’s Venice seen from above. (Henry James)
A Murano, luogo unico al mondo per le variegate espressioni artistiche del vetro, precisamente sull’Isola Serenella, si trova la Fornace Anfora, attiva dal 1976. In questo luogo appartato e felice, collegato al nucleo principale di Murano solo attraverso un traghetto, inizia la sua carriera di artigiano nel settore del restauro del mobile antico Andrea Zilio, veneziano classe 1966: ma la sua grande e innata passione per il vetro lo porta in breve tempo a ottenere la qualifica di «Primo Maestro» vetraio, sotto la guida dei Maestri Giulio Ferro e Luigi Buratto.
Il maestro Andrea Zilio nasce a Venezia nel 1966 e risiede da sempre sull’isola di Murano. Qui, ritratto al lavoro in uno scatto che celebra la sua maestria per la mostra fotografica di Susanna Pozzoli “Venetian Way” presso l’evento internazionale “Homo Faber. Crafting a more human future” all’Isola di San Giorgio Maggiore nel 2018. Foto di Susanna Pozzoli ©Michelangelo Foundation
La Vetreria Anfora è il luogo in cui Andrea Zilio esercita, solo Maestro della fucina, la sua arte sublime: è di proprietà di Renzo Ferro, di cui Zilio ha sposato la sorella. L’eccellenza è da sempre molto spesso “un affare di famiglia”, come dimostrano le tante straordinarie dinastie e storie familiari del nostro artigianato.
La Vetreria Anfora, con annessa fornace, inizia la sua attività negli anni Settanta con l’apporto di maestri provenienti da grandi fornaci muranesi, tra i quali Giulio Ferro, vetraio da tre generazioni. In questo luogo magico, grazie all’abilità del maestro vetraio Andrea Zilio, cognato di Renzo Ferro (l’attuale proprietario) e in gioventù allievo di Giulio, nascono opere di impareggiabile maestria artistica. Foto di Susanna Pozzoli ©Michelangelo Foundation
Considerato uno dei primi Maestri al mondo nella soffiatura del vetro non figurativo, il suo nome, ben noto a livello internazionale, compare nel libro d’oro del Premio MAM-Maestro d’Arte e Mestiere di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e ALMA, la Scuola internazionale di cucina italiana. Custode di tecniche plurisecolari, profondamente legate alla materia alchemica del vetro, il Maestro artigiano esalta in chiave moderna le lavorazioni tradizionali più complesse, quali reticello, incalmo, zanfirico e sommerso, che padroneggia tutte perfettamente. La fucina è meta di artisti da tutto il mondo, che vengono qui per dar forma alle loro idee nei capolavori che escono dalle mani talentuose di Zilio. Un talento unico, capace di dar forma a qualunque progetto, anche il più arduo e avveniristico. Vederlo lavorare è una indimenticabile emozione.
Vaso “LA DI LA”, vetro soffiato con grossi cordoni fumé antico. Il meraviglioso pezzo è un vaso sospeso nato dal felice incontro tra l’artista e designer Domitilla Harding e il maestro Zilio, esposto nel 2016 alla mostra “Glass. Arte del vetro oggi” (a cura di Jean Blanchaert) che si è tenuta a Villa Vescovi (Padova). ll vetro permette di spingere la tecnica oltre i confini tradizionali, e questo ne è un magistrale esempio. Courtesy Archivio Jean Blanchaert
Negli anni ’80 infatti un cambio di direzione, a cura di Renzo Ferro, conduce Anfora dalla produzione di bicchieri (Zilio è fra i pochi maestri muranesi oggi ancora capaci di realizzare magnifici calici in stile veneziano, di incredibile bellezza e virtuosismo) e lampadari in stile classico a una proficua collaborazione con artisti e designer, grazie alla grande sensibilità e capacità di interpretazione che contraddistingue il Maestro: così sono nati felici connubi artistici con nomi di fama internazionale come Yoichi Ohira, Emmanuel Babled, Maria Grazia Rosina, Michele Burato, Massimo Micheluzzi…e molti altri, in un’ottica di ricerca in continua evoluzione.
«Andrea Zilio è un maestro che sta al vetro come Riccardo Muti sta alla musica», come spiega il galleria e conoscitore del vetro Jean Blanchart nel volume Glass. Arte del vetro oggi, in occasione della manifestazione FAI Manualmente 2016 nella bellissima cornice di Villa Vescovi, nei dintorni di Padova.
Opera “Nebbia Collection”, vetro di Murano soffiato a bocca. Nato per Doppia Firma 2018 dalla collaborazione dei designer De Allegri/Fogale e Andrea Zilio, questo set (sei bicchieri, una caraffa e un vassoio) è ispirato dalla sorprendente somiglianza tra il paesaggio nebbioso di Murano, nelle fredde mattine invernali, e la nebbia di Londra. I colori e le finiture della collezione si ispirano all’acqua e alle condizioni atmosferiche umide di entrambi i luoghi con effetti nebbiosi e nuvolosi, rappresentati con tecniche tradizionali muranesi. Foto di Laila Pozzo per Doppia Firma ©MFCC, FCMA, Living
«Geometrie preziose, proporzioni perfette, misura disciplinata della creatività, guizzo inventivo che modifica i vecchi archetipi del bello per creare nuove prospettive: sono questi gli elementi necessari perché il mestiere d’arte del vetraio, da sempre associato ai misteri alchemici di trasformazione e sublimazione, riesca ancora a manifestare la sua straordinaria forza di attrazione», secondo le parole di Franco Cologni, presidente dell’omonima Fondazione, che calzano a pennello alla figura di Andrea Zilio.
Non solo grande artista-interprete ma anche generoso nella trasmissione della sua arte: il Maestro Zilio ha insegnato presso la prestigiosa Pilchuck Glass School di Seattle (Usa) e ha collaborato attivamente con la Scuola del Vetro Abate Zanetti di Murano.
Opera “Detergens”, vetro policromo soffiato a mano volante. Quest’opera dell’artista Maria Grazia Rosin, realizzata da Andrea Zilio, rappresenta una reinvenzione, con ironia, degli oggetti che circondano il nostro quotidiano. “Detergens” sono bottiglie in pasta vitrea colorata, ispirate a quelle dei detersivi in commercio, esempio di un oggetto che vive in virtù della sua immediata valenza rappresentativa neo-pop. Foto di Francesco Allegretto
La prima esposizione delle sue opere è stata ad «Aperto vetro» nel 1996 presso il Museo vetrario di Murano dove, nella sezione Vetri contemporanei, è esposta permanentemente una sua opera. I suoi capolavori sono nei musei e nelle collezioni private di tutto il mondo. La sua più recente presenza all’interno di un polo museale, è dei giorni nostri: fino al 22 agosto è infatti possibile ammirare opere di straordinaria bellezza che portano la sua firma presso «Vitrea. Vetro italiano contemporaneo d’autore», nella Quadreria di Triennale Milano, a cura di Jean Blanchaert per Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.