A Napoli, nel chiostro di Santa Caterina a Formiello, arte contemporanea e artigianato locale si fondono: un alchemico incontro in cui è la luce – tra i più potenti mezzi espressivi indagati – a scandire e a raccontare suggestioni che solo la capitale partenopea può regalare. Qui ha sede la Fondazione Made in Cloister che ospita, fino al 20 gennaio 2024, “Ara Starck at Made in Cloister”, mostra della designer e storyteller parigina, cresciuta a pane e progettazione.
Ara Starck, nata a Parigi, ha studiato pittura a Londra. Qui con uno dei 9 dipinti di ispirazione partenopea per la sua prima mostra a Napoli presso la Fondazione Made in Cloister.
Figlia dell’archistar Philippe Starck, Ara, già dalla sua prima volta in città, ha sentito e vissuto l’energia vitale che Napoli sprigiona lavorando con un progetto site specific per Made in Cloister: una serie di nove dipinti posizionati in tutto il chiostro – frutto di un recupero filologico certosino e che ha coinvolto le maestranze locali – circondano la grande vetrata al centro che, proprio al variare della luce del sole (e dell’illuminazione serale), si trasforma e rivela tante sfumature di colore quante narrazioni surreali. Questa passeggiata poetica e teatrale permette al visitatore di apprezzare il grande lavoro di Ara Starck, che racconta Napoli inserendo nella vetrata rimandi alla città, alcuni leggibili a prima vista, altri da scoprire con uno sguardo più attento. Dai ‘ponti rossi’ di Napoli al fluire dell’acqua che bagna il litorale, la magia del vetro si tinge di nuance che traducono in arte la potenza espressiva del vetro.
L’allestimento di “Ara Starck at Made in Cloister” nella versione notturna: di sera le luci teatrali creano dei giochi ancora più suggestivi per poter apprezzare la vetrata istoriata al centro del chiostro cinquecentesco.
«Il chiostro ha un’aura che non può essere ignorata», racconta Ara Starck. «La mostra è incentrata su ciò che si vede e ciò che non si vede. Ciò che è coperto e ciò che è rivelato. Ciò che viene detto e ciò che viene sussurrato. Lavorare con gli artigiani napoletani è stato un elemento chiave nella creazione della mostra, con il profondo desiderio di accogliere lo spettatore nel viaggio che abbiamo fatto con questi maestri vetrai e falegnami». Ed è proprio la sinergia nata con il saper fare locale il valore aggiunto di questa esposizione: la competenza e la passione del genius loci napoletano al servizio dell’arte. Come la tradizione della vetrata artistica a piombo, andata scomparendo negli ultimi decenni, ora ritornata alla ribalta.
Ara Starck non poteva scegliere luogo migliore della Fondazione Made in Cloister, che nasce nel 2012 proprio con l’intento di riunire arte, artigianato e design per un progetto di rigenerazione urbana e valorizzazione del territorio (il cinquecentesco chiostro, appunto, con annesso il refettorio), prima Fondazione in città ad aver stipulato una convenzione con il Comune di Napoli in ambito culturale. Un luogo la cui bellezza è stata riportata al fascino originario in dialogo con la contemporaneità, grazie agli interventi di restauro conservativo e alla progettazione di arredi su misura che hanno coinvolto maestri del marmo e falegnami. Come l’artigiano del legno Andrea Amato di Nola che, in collaborazione con il designer newyorkese Chris Rucker, ha arredato gli spazi del refettorio di Made in Cloister.
Gloria Saccon, esperta d’artigianato artistico, con una delle allieve dell’Accademia di Belle Arti di Napoli al lavoro su un pezzo della grande vetrata a piombo, realizzata su bozzetto di Ara Starck. Il workshop è stato sostenuto da Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.
Durante la produzione della mostra, al fine di promuovere l’artigianato presso le nuove generazioni, la prestigiosa istituzione presieduta da Rosa Alba Impronta e Davide De Blasio ha organizzato dei workshop sul vetro in collaborazione con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, che ha altresì patrocinato e supportato l’evento, e l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Un network di realtà legate alla bellezza, con l’intento comune di valorizzazione di questa bellezza, evocativa e potente.
Alcune studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Napoli si cimentano, dopo averne appreso la tecnica, nella pittura a grisaglie, per ottenere un effetto di suggestione e tridimensionalità del vetro.
La mostra è stata realizzata grazie all’allestimento e al coordinamento delle maestranze a opera di Paolo Gambardella e Gloria Saccon, “artigiani dei sogni” la cui esperienza è stata messa a disposizione dei ragazzi dell’Accademia di Belle Arti. «Sull’opera centrale, esposta su un supporto rotante, la tecnica utilizzata è quella della vetrata istoriata, trattata con delle grisaglie per creare volutamente i volumi sul vetro. Il lavoro viene eseguito in maniera accurata e la grisaglia diventa parte della vetrata costituita da un mosaico di vari tasselli di vetri colorati mantenuti assieme da barre di trafilato in piombo», raccontano gli allestitori, che hanno tenuto i cinque workshop con i giovani studenti.
Fondazione Made in Cloister e Ara Starck, con questa mostra, dimostrano come l’arte, la cultura e la creatività possano innescare un processo virtuoso intorno alla progettazione consapevole. Con un ingrediente d’eccezione: Napoli, con i suoi colori, la sua storia senza eguali e la sua calorosa accoglienza.