L’arte di lavorare il corallo ha una storia antica, scritta all’interno del bacino del Mediterraneo, in centri come Trapani, Livorno, Genova, Marsiglia. In questa storia millenaria, Torre del Greco si inserisce stabilmente a partire almeno dal Quattrocento, dapprima come borgo costiero legato alla pesca del corallo, dall’Ottocento in avanti come polo manifatturiero di importanza mondiale per la lavorazione artistica dell’oro rosso. Ed è proprio a metà di questo secolo, precisamente nel 1855, che un giovanissimo Giovanni Ascione decide di avviare a Torre del Greco un’azienda per la trasformazione del corallo grezzo in prodotto finito. Una scelta che completa l’avviata attività del padre Domenico, armatore di coralline. Pesca, lavorazione e commercializzazione del corallo contribuiscono così a chiudere un circuito produttivo che, ancora oggi, dopo oltre un secolo e mezzo, rende Casa Ascione un punto di riferimento internazionale nel mondo dell’oro rosso.
Marco Ascione, attualmente alla guida di Casa Ascione con i fratelli Mauro, Caterina, Giuseppe e Giancarlo, ritratto qui con Myriam Colardo, giovane appassionata di arte orafa che, grazie al progetto “Una Scuola, un Lavoro” della Fondazione Cologni, sta svolgendo in questi mesi un tirocinio proprio nella prestigiosa Maison di Torre del Greco. ©Peter Elovich per Fondazione Cologni
Le prime realizzazioni sono improntate alle linee pulite e semplici di ispirazione neoclassica: il know-how acquisito è tale che dal 1875 Giovanni Ascione ha il privilegio di fregiare il marchio aziendale con lo stemma del Re d’Italia Vittorio Emanuele II di Savoia, diventando così fornitore della Real Casa.
Il corallo è materiale d’elezione per la famiglia Ascione. Dal 1855 Casa Ascione è nota per la raffinatezza della propria produzione di gioielli in “oro rosso”. Tutte le fasi della lavorazione, dalla scelta del corallo grezzo al gioiello pronto da indossare, sono sottoposte a un’arte certosina. ©Peter Elovich per Fondazione Cologni
Sono questi gli anni in cui si sviluppa uno stile liberty che vedrà affiancati ai coralli altri materiali come le madreperle, le conchiglie, l’avorio, la tartaruga, per una clientela internazionale sempre più esigente. A partire dalla seconda metà degli anni Trenta le realizzazioni della manifattura risentono della personalità del pronipote Giovanni (1915-1994), figlio di Giuseppe Ascione.
Carlo e Giuseppe Ascione, “Pisside”, dono del Re Umberto II alla Deputazione di San Gennaro, 1931. Il prezioso arredo sacro è in oro, malachite e corallo, ed è conservato a Napoli presso il Museo del Tesoro di San Gennaro. Courtesy Archivio Ascione
L’estro di Giovanni Ascione trova negli anni Settanta un momento di grande fecondità e, nel 1990, il savoir-faire di famiglia arriva nelle mani dei figli Giuseppe, Mauro, Caterina, Marco e Giancarlo, innovatori della manifattura senza mai dimenticare la tradizione. I fratelli si trovano ad affrontare un delicato passaggio epocale, riflettendo su un tema oggi molto vivo: “Ha ancora senso produrre in forma artigianale in un’epoca post-industriale, in un Paese post-industriale?”. La loro risposta è, evidentemente, “sì”, raccogliendo la sfida di dare corpo a una struttura moderna che produce con metodi e cura antichi.
Lavorazione al banco di un cammeo: oltre alla produzione in serie di altissima qualità, gli artigiani specializzati di Casa Ascione realizzano pezzi unici per una clientela sempre più esigente, oggi come in passato, dalle teste coronate a collezionisti di tutto il mondo. ©Peter Elovich per Fondazione Cologni
Oltre a Torre del Greco, dove ha sede la storica manifattura, al passaggio di millennio gli Ascione inaugurano il loro spazio espositivo nel centro di Napoli, nel monumentale edificio della Galleria Umberto, un ‘gioiello’ di Museo! «Il Museo Ascione del Corallo nasce dal desiderio di far conoscere e valorizzare un patrimonio culturale unico al mondo», ci spiega Caterina Ascione. «E lo fa attraverso disegni, cataloghi, libri contabili, diplomi, riconoscimenti, ma soprattutto attraverso gli oggetti, le spille, le parure, i cammei unici. Lo spazio museale è articolato in due sezioni: nella prima, di taglio didattico, sono presentati rami di corallo di diverse specie e provenienza, per favorire la comparazione e la conoscenza delle differenti tipologie. La seconda sezione è dedicata alla gioielleria: sono in mostra più di 300 oggetti in corallo, conchiglia, pietra lavica, testimonianza di una rara e raffinata produzione che va dagli inizi del XIX secolo agli anni ‘80 del secolo scorso». Una collezione ricchissima, da non perdere, un viaggio emozionante fra l’eccelsa maestria artigiana, le modificazioni del gusto e il succedersi delle mode.
Casa Ascione, “Soutoire” realizzato per la Regina Maria José di Savoia in occasione della sua visita campana nel 1934. Le diverse nuances del corallo, dal rosa chiaro al rosso vivo, traducono l’eleganza senza tempo di questo monile regale. Courtesy Archivio Ascione
Ma la storia del corallo e delle sue tecniche non è solo conservazione del passato, ma anche trasmissione ai posteri. Con questo scopo, nel 2008 nasce l’Associazione Giovanni Ascione Onlus, al fine di testimoniare, comunicare e divulgare l’eccellenza dell’artigianato italiano nel mondo, nel solco di un impegno familiare più che centenario. Sostenere il talento delle mani: Mauro, Caterina, Marco, Giuseppe e Giancarlo Ascione aderiscono felicemente all’edizione 2023 del progetto “Una Scuola, un Lavoro. Percorsi di Eccellenza” della Fondazione Cologni, ospitando a bottega per sei mesi a Torre del Greco una giovane tirocinante che, con entusiasmo e passione, avrà la possibilità di imparare e affinare le tecniche legate alla lavorazione dell’oro rosso.
Datato 1905, questo storico catalogo di vendita è a oggi conservato nell’archivio della famiglia Ascione a Torre del Greco. Proprio in questo anno fortunato la manifattura ricevette dal Re Vittorio Emanuele III il secondo brevetto reale e la medaglia d’oro per la qualità dei suoi prodotti. Courtesy Archivio Ascione
Al passo con le tendenze attuali, la cifra stilistica degli Ascione è oggi caratterizzata dall’essenzialità delle linee e dalla purezza delle forme. Un marchio di fabbrica con forte identità: «Oro, argento, coralli, cammei, lavorati, cesellati, incisi che da cinque generazioni raccontano una storia di amore e di passione per il lavoro che si trasforma in arte e design, imponendosi, sin dai primi anni del ’900, per la raffinatezza, la qualità e l’originalità delle sue produzioni», come spiegano Mauro e Giancarlo Ascione.
Un tripudio di sfumature di rosso che tramanda l’eccellenza alle future generazioni!