«Un dialogo da sempre esistito quello tra dimore storiche e alto artigianato, un’espressione del fare sapiente di grandi maestri artigiani, reso concreto da opere di rara bellezza: affreschi, decorazioni, quadrerie, arredi lignei, oggetti preziosi pensati per abitare l’arte e la bellezza»: con queste parole Patrizia Maggia, direttore della manifestazione Fatti ad Arte, ci accoglie tra le stradine acciottolate del Piazzo, il fascinoso quartiere medievale della città di Biella.
L’orafa Maria Serena Colombo apre il laboratorio Maseco a Meda: qui realizza gioielli artigianali incisi a mano su oro a 18 carati e argento, con pietre e perle ricercate e selezionate da produttori certificati. Ogni pezzo è unico e il design è ispirato alla tradizione fiorentina.
«Fatti ad Arte nasce nel 2017 come strumento per valorizzare questo rapporto, per individuarne oggi possibilità concrete di continuità, attraverso la trasmissione alle nuove generazioni del mestiere, della cultura del saper fare di cui le Dimore Storiche sono splendidi esempi. E sono gli incantevoli Palazzi La Marmora e Ferrero ad accogliere nel mese di ottobre di ogni anno questo evento che raduna le diverse espressioni del fare dal Nord al Sud dell’Italia: un grande racconto di storie, di persone e luoghi, di quella capacità creativa e sartoriale propria del nostro territorio, che da sempre riesce a emozionare il mondo. Una vera e propria biodiversità culturale che ci aiuta a ridefinire una nuova geografia sentimentale e creativa degli spazi, a ritrovare quell’heritage di cui tanto siamo alla ricerca. La maestria del lavoro ben fatto di cui gli artigiani sono splendido esempio, la continua ricerca di autenticità e bellezza sono spesso anche fari che illuminano il nostro cammino verso l’armonia dell’essere».
In esposizione in questa edizione 2022 pezzi unici della ceramica, del tessile, della sartoria, della calzatura, dell’oreficeria, del restauro, della legatoria, della decorazione, della liuteria, del mosaico e molto altro ancora: per tutta la durata dell’evento i visitatori hanno potuto ammirare gli artigiani all’opera, conoscere i processi che danno origine alla bellezza del fatto a mano.
Fatti ad Arte vuole mettere in risalto l’importanza dell’artigianato come strumento di recupero sociale: in questa edizione c’è stata la presenza di “Contrada degli Artigiani” della Fondazione Cometa di Como, un centro d’eccellenza dove maestri artigiani insegnano la propria professione ai giovani, realizzando prodotti di alto valore qualitativo nel campo dell’arredo e della decorazione di interni.
La Fondazione Cologni, che collabora alla manifestazione dal 2018, è stata presente anche con i maestri d’arte finalisti del concorso Artigiano del Cuore promosso da Wellmade, la piattaforma della Fondazione che permette di mappare sull’intero territorio nazionale le botteghe degli artigiani più talentuosi. Dalla ceramista sarda Doriana Usai all’intagliatore piacentino Attilio Balduzzi, dalla maestra dell’incisione sul vetro di Altare Vanessa Cavallaro a Marcella Sanna di Tessile M&Dusa di Samugheo, fino alla stampa d’arte serigrafica di Fallani Venezia: nella bellissima Sala delle Colonne di Palazzo La Marmora le loro creazioni sono state ammiratissime da tutti i visitatori. E tra loro, artefici indiscussi di un Made in Italy che unisce passione e competenza, alcuni hanno ottenuto, negli anni, il riconoscimento MAM-Maestro d’Arte e Mestiere.
Bottega Vestita è un celebre laboratorio di ceramiche artistiche di Grottaglie, storico distretto artigianale in provincia di Taranto. I fratelli Carmelo, Cosimo e Antonio Vestita nella loro bottega in via Santa Sofia realizzano pezzi unici dai colori splendenti, che recuperano forme tipiche del territorio, con un occhio attento al mondo del design.
Fatti ad Arte è una felicissima occasione di scambio e incontro: dal 2020 per dare valore alla qualifica di Biella Città Creativa Unesco, sono invitati a questo atteso appuntamento i maestri artigiani più rappresentativi delle città Unesco italiane. Per questa VI edizione, al piano terra di Palazzo La Marmora, a essere rappresentata è stata Como, ultima entrata nella rete Unesco con la qualifica legata ad Artigianato e arte popolare, grazie alla presenza del Museo della seta e dell’Istituto Statale d’Istruzione Superiore di Setificio Paolo Carcano – Fondazione Setificio.
A pochi passi, seguendo un percorso dove è possibile ammirare il fascino storico di Biella, abbiamo avuto poi modo di apprezzare, nei saloni al piano superiore di Palazzo Ferrero, le due mostre monografiche, frutto di un lavoro di ricerca certosino di Patrizia Maggia, artista e storica, specialista di cultura tessile: per la sezione “Intrecci dell’esistere” Laura Renna – Intimamente fermo esternamente flessibile e L’Inaspettata Meraviglia – Cosimo, Carmelo, Antonio Vestita, celebri protagonisti della nostra arte ceramica.
Tramite un lungo ed elaborato processo che necessita di una profonda conoscenza delle piante tintorie e un’attenta ricerca sui tessuti, l’artigiana e designer Lucia Pascale, a San Giuliano Milanese, crea poetici e raffinati capi d’abbigliamento, accessori e complementi d’arredo dal design unico con la stampa vegetale.
«La lana dei vecchi materassi conserva l’impronta dei corpi che l’hanno abitata, ne restituisce gli umori e attraverso l’intreccio acquista un nuovo essere, diventa altro da sé, ma sembra essere pronta a raccogliere nuovi sogni. Un procedere artistico quello di Laura Renna, puro, rigoroso, essenziale», spiega la curatrice. «Grottaglie, in provincia di Taranto, è terra di elezione per l’arte ceramica; qui la Bottega Vestita affonda le sue origini, le più antiche testimonianze di cui si ha memoria risalgono agli inizi del XIX secolo»: una storia che ha radici nella tradizione di famiglia, una bottega che ha affinato le tecniche artigianali e approfondito alcuni aspetti della produzione tradizionale, come quello della ceramica greca, apula e rinascimentale, senza tralasciare il rapporto con il mondo del design.
Fatti ad Arte – basta il nome come manifesta dichiarazione d’intenti a spiegarne lo spirito più autentico – anche in questa edizione ha confermato il notevole gradimento del pubblico, tra addetti ai lavori e appassionati del savoir-faire italiano; un pubblico colto e attento alla bellezza quello che ha gravitato nel borgo del Piazzo tra il 7 e il 9 ottobre, capace di riconoscere il “sapore” umano e il valore dell’alto artigianato artistico.