Emblema dell’eccellenza artigiana italiana sin dalla sua fondazione, Bonacina 1889 è un brand di design indipendente a conduzione familiare che, negli anni, ha definito una speciale expertise nella lavorazione di giunco e midollino, materie prime naturali dalle caratteristiche uniche di leggerezza, flessibilità e resistenza, diventando leader a livello internazionale di questo saper fare. Una storia lunga oltre 130 anni che vede protagonista l’arte dell’intreccio, le cui origini sono legate alle fascinose figure dei cestai, capaci di creare prodotti artigianali di altissima qualità.
“Arpa”, poltrona tinta all’anilina in finitura Tabacco. Design di Mario Bonacina e Renzo Mongiardino, ispirandosi ai prodotti d’archivio degli anni ’20: in materiale naturale, la seduta è un prodotto indoor. Foto di Davide Gallizio
Nel piccolo centro di Lurago d’Erba, in provincia di Como, proprio in quel famoso distretto – la Brianza – in cui si sono sviluppate le migliori competenze legate al mondo del mobile e dell’arredo, la storia di questa famiglia arriva oggi alla quarta generazione, sotto la guida di Elia Bonacina, CEO dell’azienda, che continua felicemente il suo processo di crescita, investendo in nuovi progetti e collaborazioni, innovando nei prodotti e nei materiali pur salvaguardando l’autenticità e il patrimonio del marchio, indiscusso emblema del Made in Italy anche oltre i confini nazionali.
Il materiale è tra i più affascinanti e duttili: dopo aver immerso il midollino, parte interna della canna di giunco, nell’acqua, i lunghi filamenti cilindrici possono essere intrecciati a mano per dare vita all’oggetto del desiderio: sedute e complementi d’arredo di preziosa fattura, nati dal certosino lavoro dei quaranta artigiani specializzati di Bonacina la cui “intelligenza della mano” è in grado di ‘sentire’ il materiale, plasmarlo e trasformarlo ad arte.
“Orbita”, lampada progettata da Tomoko Mizu nel 2006: in questa fase di lavorazione si nota la flessibilità dei fili di midollo curvati a mano. Foto di White Box Studio
«La vita media di un nostro prodotto è di circa quarant’anni. Siamo sempre disponibili per la manutenzione dove serve. Una volta “rinfrescato”, se è ben mantenuto può durare altri cento anni. Possiamo sostituire qualsiasi dettaglio di qualsiasi pezzo specifico. Almeno un centinaio di pezzi tornano da noi ogni anno per essere riparati», spiega Elia Bonacina, che sottolinea la peculiarità naturale del giunco, o rattan: «L’invecchiamento si accorda con i materiali naturali. Più la luce e l’ossigeno reagiscono con la materia, più il giunco acquisisce sfumature interessanti. Il tempo accentua la bellezza del prodotto piuttosto che deteriorarla».
Processo di intreccio a mano del midollino. Questo materiale, elastico e flessibile, nasce e cresce nelle foreste del Sud-Est Asiatico. Ci sono in natura oltre 100 varietà di giunco, tutte con caratteristiche differenti. Foto di White Box Studio
Gli arredi a firma Bonacina, da sempre, popolano gli spazi pubblici e privati di personalità dai nomi prestigiosi: dagli Agnelli ai Borromeo, dai Mondadori ai Rothschild, dalle star della moda come Yves Saint Laurent e Valentino ai reali di Persia, Olanda e Giordania, solo per citarne alcuni. Le loro dimore sono impreziosite con pezzi che hanno fatto la storia delle arti applicate, spesso nati dalle collaborazioni con designer del calibro di Franco Albini, Joe Colombo, Gio Ponti e Franca Helg. A oggi continua a esserci in collezione la SuperElastica di Marco Zanuso Jr. e Giuseppe Raboni.
“Savoy”, sedia laccata in finitura Zenith Blue, struttura in giunco e tessitura in midollino. Il suo design è ispirato all’archivio storico ed è stato rivisitato nel 2008. Foto di Davide Gallizio
A oggi, l’azienda tratta non solo il rattan, ma prosegue la ricerca e la sperimentazione sull’utilizzo di materiali innovativi, che resistano alle intemperie e ai raggi UV, soprattutto per gli arredi adatti anche all’outdoor. «Il Made in Italy per noi è qualcosa che si guarda, si tocca e si respira e ha a che fare contemporaneamente con la storia e con il territorio italiano», continua Elia Bonacina, raccontando anche come avviene la trasmissione del sapere in azienda: «Un ciclo per apprendere i segreti del mestiere dura almeno tre anni. Ci vuole da un anno a un anno e mezzo per imparare a tessere, altrettanto tempo per curvare e i restanti sei mesi per imparare i dettagli. Dopo tre anni un nuovo artigiano è in grado di fare la metà dei prodotti presenti sui nostri cataloghi. Passione e tempo saranno poi indispensabili per imparare ulteriormente, perché non si finisce proprio mai».
“Antica Out”, sedia in polypeel e polycore in finitura Nude. L’arredo fa parte di Bonacina Outdoor Collection, che consiste nella declinazione in versione per esterno di prodotti storici. La storia della sedia “Antica” risale infatti alla fine del 1800 su design di Giovanni Bonacina, fondatore dell’azienda. Foto di Max Rommel
Il mondo Bonacina è in continuo fermento, non solo per quanto riguarda la produzione dei bellissimi oggetti custom made. La famiglia, in questa primavera 2022, è impegnata nell’apertura del Museo aziendale: qui si potranno scoprire le icone bestseller come le poltrone Gala e Margherita di Albini, la poltrona Nastro di Joe Colombo, la seduta Continuum di Gio Ponti o gli allestimenti per la Fiat 500 “Spiaggina”. Il Museo sarà anche attivo nella didattica e nell’orientamento, in un fertile dialogo con il territorio, per formare le future leve artigiane del domani garantendo il futuro di queste attività di eccellenza.
Illustrazione di Daniela Iride Murgia, anche autrice del progetto editoriale Vite e sogni intrecciati, Carthusia Edizioni, 2022. Il tratto delicato e poetico dell’artista delinea alcune iconiche sedute a firma Bonacina e narra ai più giovani la storia di questo bellissimo e poco conosciuto mestiere artigiano attraverso un racconto poetico e coinvolgente. Illustrazione di Daniela Iride Murgia
Recentissima è anche la collaborazione con Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e Carthusia Edizioni per la collana didattica per bambini Storietalentuose, che si propone di avvicinare i più giovani all’alto artigianato: dalla penna dell’illustratrice e autrice Daniela Iride Murgia nasce il progetto editoriale Vite e sogni intrecciati, un “piccolo grande libro” sul giunco e midollino, che evoca attraverso il commovente racconto e le bellissime immagini un mondo straordinario, tra cultura del design e un antico mestiere artigiano, portato ai più alti vertici proprio dall’esperienza di Bonacina 1889.
L’azienda parteciperà anche con alcune opere significative alla grande kermesse di Homo Faber Event (Venezia, Isola di San Giorgio, 10 aprile/1 maggio 2022), e all’edizione 2022 di Doppia Firma a Palazzo Litta in occasione del Salone del Mobile di Milano, entrambi progetti di Fondazione Cologni e Michelangelo Foundation per la tutela e promozione dei mestieri d’arte, “crafting a more human future”.