A Creazzo, poco a ovest di Vicenza, l’atelier Caron produce e progetta vetrate artistiche e si occupa di conservazione e restauro: una tradizione lunga oltre centotrent’anni, la cui attività è sicuramente attestata attorno al 1887 grazie a un’incisione ritrovata nella vicentina Basilica Palladiana. Una realtà di lunga data, che nel tempo ha ottenuto commissioni nazionali e internazionali, certificata nel Registro delle Imprese Storiche d’Italia. Specializzato nella progettazione e nell’esecuzione di oggetti d’alto profilo tecnico artistico in vetro, il laboratorio Caron propone tradizionali soluzioni coltivate con cura artigiana, decorazioni sperimentali su pareti di vetro trasparenti e retroilluminate per l’interior design, vetrate legate a piombo con indiscussa maestria.

Esecuzione di una delle quattordici vetrate a collage per la Chiesa del Beato Claudio di Chiampo all’interno degli spazi di Caron Vetrate Artistiche: a Creazzo, in questa fucina di meraviglie, Piero Modolo approda come direttore artistico nel 1981, per poi assumerne la proprietà.
Il Maestro d’arte Piero Modolo, figlio del pittore Bepi Modolo, approda alla Caron come direttore artistico nel 1981: qui lavora alla progettazione e all’esecuzione di importanti vetrate collaborando con nomi affermati nel campo dell’arte. La sua formazione presso la sezione pittura dello storico Istituto d’Arte Pietro Selvatico di Padova lo porta quasi in maniera naturale a sviluppare la sua vocazione. Nel 1994 la svolta professionale, quando decide di prendere in gestione proprio Caron Vetrate Artistiche diventandone il proprietario, portando l’azienda a sempre più alti livelli di innovazione. Da più di vent’anni anni è coinvolta, infatti, nella ricerca e nello sviluppo di progetti di conservazione e pratica attività di consulenza in varie università italiane ed enti pubblici e privati che si occupano di conservazione delle opere d’arte.
Il Maestro Modolo, oggi con la collaborazione del figlio Mattia – entrambi inseriti nell’Albo ministeriale dei restauratori 2018 –, accoglie sempre volentieri tutti coloro che vogliono visitare questo luogo unico, sede di sapienza e bellezza.

Vetrate del Santuario Maria Theotókos a Loppiano (Firenze): la grande vetrata dai toni azzurri che caratterizza lo spazio presbiteriale è opera della pittrice portoghese Dina Figueiredo e realizzata da Caron Vetrate Artistiche.
Per realizzare una vetrata a regola d’arte bisogna eseguire un calibrato numero di attente operazioni. Racconta Piero Modolo: «Si devono eseguire dei bozzetti in scala a colori, che possono rendere esattamente idea del risultato finale che si vuol ottenere. Una volta approvato, il bozzetto viene ingrandito a dimensione reale e ne viene fatto un ricalco, allo scopo di ricavare le sagome che serviranno per il taglio dei vetri policromi; vetri particolari, soffiati a bocca e colorati in pasta, in tessere numerate, che ricomposte sul lucido ne permettono la collocazione secondo il disegno iniziale. Si passa quindi alla pittura (qualora la vetrata dovesse essere dipinta) e quindi alla cottura a gran fuoco nei forni, oppure alla legatura immediata fatta con trafilati di piombo, uniti nelle varie giunzioni con una goccia di stagno. Successivamente la vetrata si può mettere a vetrocamera di sicurezza fra due cristalli antisfondamento, oppure goderla senza nessun tipo protezione da parte a parte (in questo caso viene rinsaldata con una pressatura fatta con mastice speciale liquido, composto da gesso di Bologna, olio di lino cotto e nero fumo). La pulitura viene fatta con le farine di legni teneri».

Vetrata della Chiesa di San Michele Arcangelo a Sacile (Pordenone): questo lavoro dalle cromie intense nasce dalla collaborazione tra il progettista Luigi Veronesi e le maestranze di Caron Vetrate Artistiche.
L’azienda, proprietaria di un brevetto per la “protezione” di superfici vetrate, annovera tra i suoi lavori il restauro delle vetrate della Chiesa di San Zaccaria a Venezia, il Castello del Buonconsiglio di Trento e la collaborazione nei progetti di restauro delle vetrate della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia e della Cappella degli Scrovegni a Padova. Le committenze spaziano dal territorio veneto alle chiese australiane, includendo Paesi come il Belgio, la Svizzera, la Francia.

Piero Modolo esegue un ritocco pittorico a freddo su banco pneumatico retroilluminato: questo delicato intervento di conservazione porta la firma dell’esperto artigiano, nominato MAM-Maestro d’Arte e Mestiere per l’indiscussa competenza nel campo del restauro delle superfici vitree.
Piero Modolo riceve nel 2020 dalla Fondazione Cologni il titolo di MAM-Maestro d’Arte e Mestiere nella categoria “Restauro e conservazione”, su segnalazione di Stefania Barsoni, coordinatrice delle attività e dei progetti di Fondazione Villa Fabris, a Thiene (Vicenza), associazione che raccoglie la lunga esperienza del Centro Europeo per i Mestieri del Patrimonio. La collaborazione tra Caron Vetrate Artistiche, da sempre attenta alla formazione, e il Centro europeo per i Mestieri del Patrimonio si fonda sulla condivisione del valore imprescindibile delle tecniche artigianali antiche oggi necessarie alla conservazione del patrimonio e alla trasmissione di questi saperi unici alle giovani generazioni, in una ricerca continua di integrazione con l’innovazione tecnologica. L’indiscussa competenza, maestria e disponibilità di Piero Modolo, e del figlio Mattia, si esprimono anche in interventi di conservazione, integrazione o manutenzione delle vetrate artistiche storiche in forma di cantieri-scuola o di moduli di formazione altamente specializzati per il settore professionale, così come in momenti divulgativi aperti al pubblico.
Quando la passione per il lavoro di restauro incontra il sapere ereditato da secoli di storia può accadere un piccolo miracolo: ed è quello che succede a Creazzo, dove la luce che filtra dalle vetrate dell’atelier Caron racconta suggestioni di pura bellezza!

Trittico di vetrate nella Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a Caselle (Padova). Il progetto di Anna Trevisan trova nello storico atelier Caron Vetrate Artistiche un interlocutore attento e sensibile.
In apertura: La Vetrata del Vivarini, presso la Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia, è composta da sessantasei “antelli” e da ottantuno piccoli diaframmi privi di telaio, formati da tessere in vetro legate a piombo, tecnica padroneggiata con la massima sapienza da Piero Modolo. Il progetto di restauro, diagnostica, monitoraggio statico, mappatura e analisi strumentali è stato fatto in collaborazione con l’Università degli studi di Padova.
Per tutte le fotografie in questo articolo: Courtesy Archivio Caron Vetrate Artistiche
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