A Gubbio, cittadina medievale nel cuore dell’Italia centrale, la manifattura La Mastro Giorgio è da annoverare tra i laboratori di maiolica più antichi e prestigiosi dell’Umbria, che vanta trecento anni di attività ininterrotta.
I motivi della tradizione trovano la massima espressione di abilità nella decorazione con i rossi e i blu dei vasi che un tempo arredavano le botteghe degli speziali e degli erboristi.
Particolare di una ciotola con coperchio nel classico colore rosso rubino di Gubbio. Courtesy Biagioli Ceramiche
La Maiolica di Gubbio: dal 1489 la ceramica eugubina è una delle eccellenze artigianali riconosciute in tutto il mondo
Il nome deriva e vuole rendere omaggio al vasaio Mastro Giorgio Andreoli che a fine Quattrocento, volendo imitare i manufatti arabo-spagnoli, cominciò a produrre una maiolica decorata con riflessi rubino e oro pallido chiamati lustri.
Risultato di tale tecnica erano opere di incredibile maestria e preziosità, oggetti sia di uso quotidiano, sia di rappresentanza; produzioni che in brevissimo tempo acquisirono importanza e prestigio, tanto da esser presenti sulle tavole di nobili e pontefici per secoli.
Negli anni Cinquanta del Novecento, terminati gli eventi bellici, questa realtà dalla forte impronta artigiana diventa di esclusiva proprietà della famiglia Biagioli: dagli anni Ottanta la guida è nelle mani del maestro Valentino, coadiuvato ai nostri giorni dai figli Paolo, Andrea e Sabrina.
Le maioliche di La Mastro Giorgio, di argilla rossa, qualitativamente migliore per solidità rispetto alle argille bianche, sono fatte interamente a mano.
Tutti gli oggetti sono prodotti con decori e colori che trovano continuità storica nella nobile tradizione rinascimentale del territorio eugubino ed esprimono un linguaggio carico di motivi decorativi, raggiungendo un risultato formale peculiare per la patinatura a terzo fuoco.
Iscritta nel registro dei produttori di Ceramica Artistica e Tradizionale di Gubbio, suggello di alta qualità, la bottega Biagioli fa propri i motivi rinascimentali e barocchi con soggetti mitologici, draghi e grifoni dipinti su fondali blu, verdi e neri. Le tecniche rigorosamente artigianali e l’abilità delle maestranze consentono di ideare creazioni di notevoli dimensioni per l’arredo di spazi interni ed esterni, così come oggetti di uso domestico.
Dalla bottega di via Tifernate 10 escono pannelli, lampade, vasi, anfore e piatti di stile Naif e Liberty, soggetti mitologici come Diana Cacciatrice e il Pavone e manufatti di gusto più moderno che possono essere ammirati nel punto vendita di Piazza della Signoria 3, dove si respirano bellezza e passione per il saper fare.
La bravura del team guidato dal maestro Valentino Biagioli trova massima espressione nella decorazione eseguita sul “biscotto”, chiamato così l’oggetto dopo la prima cottura, precedentemente smaltato.
Particolare dell’applicazione dei manici di argilla sul corpo di un vaso a metà fase di essiccazione. L’asciugatura deve avvenire lentamente, specie nella prima fase, in quanto la quantità di acqua contenuta nel pezzo è ancora eccessiva. Courtesy Ceramiche Gubbio Biagioli
Particolare dell’applicazione dei manici in argilla. L’argilla ha la proprietà di assorbire fino al 70% di acqua e, bagnata, si lascia modellare in modo da assumere la forma desiderata. Courtesy Ceramiche Biagioli Gubbio
Particolare dei cartoni preparatori detti spolveri. Il cartone preparatorio, precedentemente forato e che riproduce i contorni di un disegno, viene appoggiato sulla superficie da decorare: con un pomaccio di carbone o sanguigna si tamponano le parti perforate. Questa tecnica serve per tracciare le linee guida di un determinato decoro e suddividere gli spazi. Dopo la cottura le tracce di carbone svaniscono. Courtesy Ceramiche Biagioli
La pittura su maiolica è considerata da sempre la tecnica decorativa più difficile e complessa del genere artistico, per il fatto che le cromie adoperate e le tonalità non corrispondono al colore che apparirà dopo la cottura.
La procedura è simile a quella dell’acquerello, con la variante che non si possono correggere gli eventuali errori o ripensamenti, ragion per cui l’abilità deve essere notevole, considerando anche il fatto che le superfici non sempre sono lineari, ma spesso curve e pertanto bisogna operare con dovizia e attenzione al dettaglio.
La peculiarità della maiolica di Gubbio, unica nel suo genere, e della produzione Biagioli, che ne è fiore all’occhiello, risiede soprattutto nella tecnica della patinatura: gli oggetti già invetriati vengono sottoposti a una ulteriore cottura in forno a 930°C per fissare la patina invecchiante, di colore ocra, in maniera indelebile sulla superficie dello smalto per migliorare la resistenza agli urti e alle abrasioni.
L’espressione tecnica e formale viene oggi innovata grazie alla collaborazione con artisti e designer contemporanei.
Tra molti, un recente dialogo ben riuscito tra spirito creativo e intelligenza della mano è stato quello tra la famiglia Biagioli e la designer Germana Scapellato nel 2016, durante la prima edizione di “Doppia Firma” al Salone del Mobile di Milano.
Il sodalizio ha visto la progettazione e la realizzazione di un servizio da tavola, utilizzando l’antica tecnica mastrogiorgesca della ceramica a lustro. L’opera ha assunto, grazie a un particolare impasto di sali metallici e argilla e a una speciale cottura a 650°C, straordinari effetti cromatici iridescenti di color giallo, rosso rubino, argento e madreperla.
Oggi le Ceramiche Biagioli sono conosciute e apprezzate anche oltre i confini nazionali per la qualità e la preziosità estetica che ripropongono con maestria la grande tradizione storica della maiolica italiana perpetuandone il fascino.
A cura di Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte