Nel distretto della ceramica di Nove, che proprio in questi giorni piange la scomparsa di Alessio Tasca, illustre concittadino e uno dei più importanti maestri dell’arte ceramica contemporanea, la produzione tradizionale di piatti e stoviglie in terraglia bianca affonda le sue radici nel Settecento. Qui, dove ancora è presente una produzione classica tramandata di padre in figlio, sta fiorendo una nuova generazione di artigiani aperti alle commistioni con il design e desiderosi di produrre ceramiche che rispecchino un gusto dell’abitare molto contemporaneo.

Ritratto di Christian Pegoraro. Erede di una tradizione familiare legata alla produzione ceramica da tre generazioni, ama definirsi “artigiano contemporaneo”. Nel 2013 ha fondato BottegaNove, un laboratorio in cui la produzione di ceramica per rivestimenti incontra la tradizione novese, condivide il tempo lento e la cura della ceramica artistica, si lega a doppio filo con la cultura del progetto. ©Foto Mattia Balsamini
Esemplare in questo senso è l’esperienza di Christian Pegoraro, terza generazione di artigiani ceramisti che, dopo aver lavorato nella ditta di famiglia ha deciso di mettersi in proprio e fondare nel 2013 la BottegaNove.
Dopo l’incontro con aziende del settore rivestimento e decorazione, che da tempo evidenziavano un appiattimento dell’offerta dei materiali in senso anonimo e ripetitivo, Pegoraro decide infatti di produrre mosaici e piastrelle in ceramica tenendo in gran conto l’aspetto progettuale, tanto quanto quello artigianale della realizzazione.

Le mattonelle “Haiku” sono state disegnate per BottegaNove da Studiopepe. L’haiku è la composizione poetica giapponese di tre versi, come tre sono le forme che vanno a comporre questo pattern. Nella foto, le forme sono state posate sulle pareti del Palazzo Experimental, il famoso hotel boutique di Venezia, su progetto di Dorothée Meilichzon. © Foto Karel Balas
Il coinvolgimento di grandi nomi del design, come quello di Cristina Celestino, che disegna per BottegaNove ‘Plumage’, o Adam Nathaniel Furman, con ‘New Town’, o ancora ‘Haiku’ di StudioPepe, immettono una grande dose di creatività nella produzione, e una curvatura verso il design di interni.

La tessera “Clinker”, è stata disegnata da BottegaNove, che si è ispirata alle mattonelle di stampo modernista care, sin dagli anni Cinquanta, a colossi della progettazione quali Caccia Dominioni, Gardella, Ponti e Albini. Un elemento esagonale realizzato in argilla nera, declinato in versioni diverse: metallizzate, a lustro, opache, sempre coloratissime. ©Foto Mattia Balsamini
Ogni elemento che va a comporre le colorate pareti materiche è prodotto a colaggio e viene decorato ad uno ad uno. Nel caso della porcellana, questa viene tinta in pasta, mentre le tessere in ceramica vengono decorate manualmente, a volte con lustri cangianti, a volte con smalti formulati nella manifattura.
Pegoraro racconta: “mi piace lavorare a una continua contaminazione tra la produzione da rivestimento, tipicamente bidimensionale, e la produzione in ceramica artistica, tridimensionale e più coinvolgente, cercando sempre esiti inediti”.

Il pattern “Plumage”, disegnato da Cristina Celestino, è una delle produzioni più caratteristiche della bottega. In questa collezione si esprime chiaramente l’unione tra design e lavorazione artigianale. ©Foto Mattia Balsamini
BottegaNove è in grado di declinare un tema in un’infinita gamma di decorazioni, anche personalizzate, diverse per finitura, oppure mescolando diversi tipi di tessere: le combinazioni cromatiche e materiche sono in grado di imprimere grande vitalità agli spazi, divenendo quindi una scelta interessante per architetti e interior designer, che ad oggi sono i clienti più affezionati di questo laboratorio, che propone pezzi esclusivi e dalle finiture curatissime.

Gli stampi in gesso per il colaggio manuale sono realizzati ad hoc per ciascun pattern. Nell’immagine Christian Pegoraro lavora sugli stampi che danno forma alle tessere tridimensionali con le nervature in bassorilievo della serie “Plumage”, che poi vengono decorate a mano singolarmente. ©Foto Mattia Balsamini
Tra gli ultimissimi lavori si possono citare il “Plumage” al Motel One di Linz, al ristorante Zela di Ibiza e Londra e da Harrods; il rivestimento “Clinker” nel locale Tenoha di Milano, “Haiku” alle pareti del Palazzo Experimental, boutique hotel di Venezia.

BottegaNove collabora abitualmente con il designer inglese Adam Nathaniel Furman, con cui parteciperà anche a Doppia Firma 2020. Qui la composizione “New Town”, per la quale Furman si è lasciato ispirare dalle linee geometriche che disegnano gli abitati di Bath e del quartiere Città Nuova (New Town) di Edimburgo. ©Foto Simone Agostoni
Fedele al suo legame con il mondo della progettazione, per il Fuori Salone 2020 BottegaNove collaborerà con il designer Adam Nathaniel Furman per il progetto “Doppia Firma. Dialoghi tra pensiero progettuale e alto artigianato”, un’iniziativa di Fondazione Cologni e Living Corriere della Sera presentata da Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship. Per Doppia Firma 2020, che avrà come ispirazione il tema del giardino, l’inventiva di Furman e la perizia artigiana di BottegaNove daranno vita a un complemento d’arredo da esterni, di cui non è ancora stata svelata la natura.

In una residenza privata, in Svizzera, BottegaNove ha realizzato su progetto di Luciano Giurgi una lussuosa parete da bagno. Il pattern scelto, il “Diamantino”, è stato disegnato da Christian Pegoraro. Le sfaccettature delle piastrelline permettono particolari giochi di colore e luce. ©Foto Daniele de Carolis
Christian Pegoraro lavora nel suo laboratorio mentre all’esterno le sue galline razzolano nel cortile. Spiega che sono animali che non possono essere lasciati soli a lungo, ma comunque la passione per il suo lavoro lo tiene a Nove quasi tutto il tempo: “è un’attività molto stimolante, non esistono all’interno della nostra produzione lavori seriali. Certamente sono richiesti impegno e concentrazione costanti, le variabili per ottenere un prodotto a regola d’arte sono molte e per di più cambiano spesso. Cercare di plasmare l’argilla a proprio piacimento, prevedere l’effetto di uno smalto dopo una cottura a 1000°, attendere il giorno seguente quando si aprirà il forno di una cottura particolarmente difficile, rappresentano sfide quotidiane, ma entusiasmanti”.

Elementi della serie “Plumage”, design Cristina Celestino, essiccati e pronti per essere cotti. ©Foto Mattia Balsamini
In apertura: Con il pattern “Plumage” firmato Cristina Celestino, Christian Pegoraro e BottegaNove sono presenti presso la Fresh Hall di Harrods, a Londra. Qui le pareti sono ricoperte da questo mirabile “piumaggio” in ceramica smaltata in diversi colori. Progetto di David Collins Studio. ©Foto Kensington Leverne