«Un bel giardino e un cortile fiorito devono molta della loro bellezza a quella che Ildegarda di Bingen, mistica tedesca medievale esperta di erbe curative, avrebbe chiamato la viriditas: ovvero la forza vitale che scorre negli alberi, nei fiori, nelle piante, e che costantemente permette loro di rifiorire e di (ri)crescere. La stessa viriditas, la stessa energia vitale, noi la ritroviamo nel dialogo tra designer internazionali e artigiani italiani, che abbiamo voluto ancora una volta favorire per questa quinta edizione di Doppia Firma: una forza che permette al progetto di diventare prodotto, e al talento di crescere sino a diventare maestria». Con queste parole Alberto Cavalli, direttore generale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, introduce la quinta edizione di Doppia Firma. Dialoghi tra pensiero progettuale e alto artigianato, appuntamento ormai fisso in occasione del Salone del Mobile, presentato da Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship in collaborazione con Living, il magazine di interiors, design e lifestyle del Corriere della Sera.
Compasso d’Oro nel 1979 e nel 2016 alla carriera, Ugo La Pietra, con la sua azione teorica e pratica ha avuto un’incidenza fondamentale nella sopravvivenza e talvolta nel rilancio di attività artigiane legate ai nostri territori. Partecipa a Doppia Firma come special guest con una serie di vasi da esterno in terracotta, cotto e smalto, realizzata con diversi artigiani italiani di eccellenza tra il 2014 e il 2018: una collezione che ben rappresenta il suo straordinario estro creativo e insieme sottende una riflessione critica sottile sul tema del verde, della natura, dell’architettura e della città, che La Pietra ha affrontato più volte nel suo lavoro di artista e di teorico.
© Laila Pozzo per Doppia Firma 21 – MFCC, FCMA, Living
Doppia Firma è un progetto che valorizza l’unione tra l’innovazione del design e la tradizione dei grandi Maestri d’arte, con la finalità di mostrare una collezione unica, composta da opere originali, frutto dello scambio creativo tra un designer o un artista e un artigiano, una piccola manifattura d’eccellenza, o un’impresa dal cuore artigianale: opere che nascono dalla fertilizzazione reciproca tra una cultura del progetto aperta alla contemporaneità e un saper fare che sia espressione autentica del territorio.
Una delle 11 coppie presenti in mostra: Barnaba Fornasetti, a sinistra, e Giovanni Bonotto. Barnaba porta avanti l’heritage di una delle più importanti imprese italiane del design e della decorazione, fondata dal padre Piero Fornasetti negli anni Quaranta: un nome che rimanda subito a un linguaggio visivo ricco, immaginifico, inconfondibile, tra sogno, magia e realismo lirico. Giovanni Bonotto è direttore creativo di una grande manifattura tessile fondata nel 1912 che, giunta alla quarta generazione, è dal 2016 parte del gruppo Ermenegildo Zegna. Un vero gioiello di creatività e saper fare produttivo: oggi un’industria verticale a ciclo completo, con più siti produttivi e circa duecento maestri d’arte impiegati, promotrice di una nuova maniera di pensare e di produrre, basata sul concetto di “Fabbrica Lenta”.
© Laila Pozzo per Doppia Firma 21 – MFCC, FCMA, Living
“Il Giardino Talentuoso”, tema dell’edizione 2021, nasce proprio per sottolineare come la bellezza della natura possa essere ulteriormente impreziosita dall’opera dell’uomo. Anzi, degli esseri umani al plurale: un artigiano e un designer, che insieme lavorano, pensano, discutono per rendere il giardino, o comunque l’outdoor (luogo di per sé già ameno, che invita alla distensione) uno spazio pensato per accogliere, per riflettere, per vivere.
«Credo che le sfide del futuro si giocheranno sempre di più su questo tipo di produzioni raffinate e di alto livello, dove al forte contenuto culturale si affianca una capacità realizzativa sostenibile, evoluta e flessibile. La capacità di unire una qualità “bespoke” a numeri importanti è sempre stata un fiore all’occhiello dell’alto artigianato, ed è ancora una volta emblema e simbolo di quella mentalità imprenditoriale e progettuale che non si tira indietro di fronte alle sfide, ma che antepone la qualità al profitto immediato», spiega Franco Cologni, presidente dell’omonima fondazione.
Opera: UN FILO DI FOLLIA PRATICA. Barnaba Fornasetti/Giovanni Bonotto.
Il disegno Fornasetti “Follia pratica” è stato interpretato attraverso i filati della collezione Bonotto Gardening, derivanti da materie plastiche riciclate certificate GRS e con cotoni organici certificati GOTS, attraverso una lavorazione ad alto valore tecnologico. Da un’intesa pressoché naturale è nato questo set da giardino, una sdraio e un paravento che evocano il mare in città, un invito a sedersi e sognare all’ombra e al fresco della fantasia. Il design senza tempo dei due pezzi in ferro battuto è firmato Fornasetti.
© Laila Pozzo per Doppia Firma 21 – MFCC, FCMA, Living
L’edizione 2021 vede confermate le collaborazioni, ormai consolidate, con Studio Salaris per l’allestimento, iGuzzini per l’illuminazione, con Laila Pozzo, fotografa che cattura con occhio attento e sensibile i gesti del savoir-faire artigiano, e con Emanuele Zamponi, autore del bellissimo video girato nelle botteghe dei maestri. Undici sono le coppie protagoniste, ispirate dall’esempio di Ugo La Pietra, ospite d’onore, vera istituzione nel mondo dei mestieri d’arte e del design: Federica Elmo e Dimensione Marmo; Barnaba Fornasetti e Giovanni Bonotto; Destroyers/Builders e Fonderia Artistica Battaglia; Adam Nathaniel Furman e Botteganove; Duccio Maria Gambi e Poggi Ugo; Philippe Malouin e Daniele Mingardo; Odd Matter e BAM Design; Sabine Marcelis e Stylnove; Dorothée Meilichzon e Morelato; Marcin Rusak e Poignee; Elena Salmistraro e Carraro Chabarik; Ugo La Pietra, guest star della mostra, che partecipa con una collezione realizzata con diversi artigiani italiani di eccellenza tra il 2014 e il 2018.
Opera: METAMORFOSI. Elena Samistraro/Carraro Chabarik.
Panchina realizzata con la tecnica detta “diretta contemporanea”: diretta perché le tessere vengono posate direttamente sul supporto, contemporanea perché segue un andamento morbido che permette il dialogo tra le file di tessere, fondendo le linee una nell’altra e donando naturalezza all’insieme, coerentemente con l’idea ispiratrice della metamorfosi. Le superfici lisce e spazzolate, le tessere quadrate e la prevalenza di materiali naturali, creano un collegamento forte e diretto con i mosaici romani. Sono stati impiegati preziosi smalti veneziani, smalti ecologici e marmi ricavati dagli scarti di lavorazione.
© Laila Pozzo per Doppia Firma 21 – MFCC, FCMA, Living
I materiali e le tecniche su cui la progettualità dei designer e la manualità d’eccezione degli artigiani si sono incontrati sono numerosi: legno, marmo, metallo, mosaico, ceramica, terracotta, tessuto, per arrivare a nuove interpretazioni di oggetti funzionali o decorativi dedicati all’outdoor.
Opera: FLORA ROMA TABLE. Marcin Rusak/Poignee.
Questa forma minerale verde intenso evoca le sculture in pietra dei giardini giapponesi. La forma ruvida e strutturata è stata fusa in bronzo patinato, conferendole uno stampo organico ma brutale. In contrasto con il materiale “Flora lucido”, infossato in una nicchia rotonda e incassata, l’oggetto è in grado di cambiare raccogliendo l’acqua piovana e creando un’illusione simile a quella di una lente che sembra ingrandire i fiori pietrificati.
© Laila Pozzo per Doppia Firma 21 – MFCC, FCMA, Living
Grazie alla gentile disponibilità del Comune di Milano, il Cortile d’Onore di Palazzo Morando (in via Sant’Andrea 6), storico gioiello architettonico nella zona di via Montenapoleone, è la splendida cornice che ospita questa edizione, fino a domenica 12 settembre: un giardino talentuoso e “fatto ad arte”, che pensiamo sarebbe piaciuto anche alla contessa Lydia Caprara di Montalto e al marito Gian Giacomo Morando Attendolo Bolognini, gli illustri mecenati abitanti del palazzo a inizio ‘900!