«La metafora del gioco è da sempre utilizzata per facilitare la comprensione di dinamiche complesse, sempre dialogiche, a volte conflittuali. Per questa edizione di Doppia Firma, dunque, ci siamo lasciati sedurre dal potere evocativo del “ludico”, inteso sia come atteggiamento artistico ironico e a volte scanzonato, sia come un vero e proprio gioco. E abbiamo invitato 24 coppie di designer e artigiani a giocare insieme a noi questa partita doppia, per proporre o creare opere che potessero suscitare nei visitatori un senso di curiosità e sorpresa», scrive Franco Cologni, presidente dell’omonima fondazione che da ormai 7 anni, con Living Corriere della Sera e Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, propone al pubblico della Design week milanese l’ormai accreditato format di Doppia Firma. Dialoghi tra pensiero progettuale e alto artigianato. Anche per questa edizione l’immancabile appuntamento è a Palazzo Litta, in Corso Magenta 24, per altri pochissimi giorni, fino al 23 aprile.
Doppia Firma è ospitata presso i saloni del piano nobile di Palazzo Litta, sede lombarda del Ministero della Cultura, fino al 23 aprile 2023. Nella Sala degli Specchi, in primo piano, si riconosce “Para-vimento”, paravento in acciaio inox, ottone e rame, frutto della collaborazione tra Giampiero Bodino, direttore artistico del Gruppo Richemont, e De Castelli, impresa trevigiana di eccellenza per la lavorazione dei metalli. L’ispirazione di questa opera prende vita dal luogo stesso in cui l’opera è stata concepita: Palazzo Litta. Foto di Luca Rotondo
Ci accoglie, nel cortile seicentesco del magnifico palazzo barocco nel cuore di Milano, la scultura monumentale “Time”, opera site specific realizzata da Gianluca Pacchioni, maestro milanese dell’arte delle pietre e dei metalli e special guest di Doppia Firma, in collaborazione con l’impresa artigiana veronese Girasole Pietre Naturali: lo stupefacente blocco di onice verde, rosa e bluette, arriva dal Medio Oriente e ha una potenza plastica che lascia lo spettatore a bocca aperta.
“Time”, realizzata su invito di Fondazione Cologni, è la scultura monumentale che accoglie i visitatori nel cortile del Richini a Palazzo Litta: realizzata dal maestro milanese dei metalli e delle pietre Gianluca Pacchioni, in collaborazione con l’impresa artigiana veronese Girasole Pietre Naturali, questo monolite site specific, che indaga il tema del tempo, è un imponente blocco di onice verde, rosa e bluette, su cui si innestano in un vortice spaziale grandi cerchi in ottone. Foto di Lorenzo Pennati
Accedendo allo scalone principale si arriva alle sale del piano nobile: qui è stata ricreata un’atmosfera da Alice nel paese delle meraviglie, dove le parole d’ordine sono ironia, colore, provocazione, sogno e magia. «I lavori esposti, accomunati dal tema del gioco, sono l’occasione per mettere in luce l’enorme potenzialità dell’accoppiata designer/artigiano nella creazione di oggetti immaginifici, resi preziosi dal savoir-faire dei maestri d’arte e nello stesso tempo resi contemporanei dal pensiero dei designer, che a quegli oggetti conferiscono un ruolo domestico interpretandolo sulle ali della fantasia», spiega Francesca Taroni, editor-in-chief di Living.
“Supermodel Chair – Twiggy Chair” è una poltrona in vimini e acciaio verniciato rosa: questa seduta antropomorfa, proveniente dall’Amazzonia colombiana, è stata progettata dal celebre designer americano Chris Wolston con il colombiano José Luis Alvarez, maestro scultore e intrecciatore di forme astratte. L’opera ha una forte carica ironica e seduttiva. Foto di Laila Pozzo per Doppia Firma 2023
Il “ludico” è da sempre un tema presente nell’arte contemporanea e nelle arti applicate, con risultati molto spesso interessanti e originali: «Dal Pakistan alla Colombia, dalla Francia alla Spagna, dalla Repubblica Ceca all’Italia: il “ludico”, espresso attraverso le forme del design e fatto a mano da abili artigiani, non ha altri confini che quelli della mente. E la mente umana è dinamica: ci porta sempre in avanti, verso un futuro dove il talento vero costituisce e costituirà sempre un vantaggio competitivo, un’opportunità di occupazione, e soprattutto l’unità di misura della felicità», dichiara Alberto Cavalli, direttore generale di Fondazione Cologni.
Si può giocare da soli, ma giocare con qualcuno è sempre più bello: è lo spirito che accomuna i protagonisti di questa settima edizione, che si sono cimentati nel raccontare, attraverso le loro opere storie fantasiose, a volte irriverenti, altre volte inaspettate.
“L’8”, cassetta per le lettere in legno, vetro e metallo: con un atteggiamento sognante, attraversando i ricordi di un tempo pieno di stupore e meraviglia, Nichetto Studio ha dato vita a questo progetto site specific con Lunardelli Venezia, impresa familiare d’eccellenza nel mondo dell’arredo. Un oggetto multicolore tra funzione e gioco, un vero divertissement creativo. Foto di o-zone
Lo scrigno in intarsio di paglia “La boîte à soleil” coniuga la fantasia decorativa del designer francese Pierre Marie al grande savoir-faire della maestra parigina Lison de Caunes: questo speciale tabernacolo creato con “l’oro dei poveri” è un’ode a un mestiere d’arte – quello dell’intarsio di paglia – ormai appannaggio di pochi bravissimi artigiani. Ironia e leggerezza dominano le “Teste composte” della designer Lucia Massari realizzate da Barbini Specchi Veneziani: i due specchi in vetro di Murano, ispirati ad Arcimboldo, sono composti da volute, rosette, fiori e foglie in vetro, al posto di barba, occhi, naso e capelli. «Non sarebbe bello creare una sedia che ti abbracci?», si è chiesto il designer americano Chris Wolston per arrivare a concepire “Supermodel chair – Twiggy chair” con il maestro colombiano intrecciatore di forme astratte José Luis Alvarez: questa poltrona in vimini proveniente dall’Amazzonia possiede una forte carica seduttiva! E il tema dell’abbraccio ricorre anche nelle sculture in porcellana smaltata “Embraced”: queste figure giocose vedono protagonisti la storica maison spagnola Lladró e la star madrilena Jaime Hayón e sono simbolo, in maniera poetica, di amor proprio.
“The Dark side of the Moon” è un originalissimo paravento in mosaico di lapislazzuli, marmo e metallo. L’opera racconta la storia della rinascita e della speranza, della luce che svanisce prima di ritornare inevitabilmente. È realizzata dalla designer pakistana Meherunnisa Asad con Studio Lél, laboratorio che ha esposto in importanti mostre da Londra a Dubai, da Miami a Milano. Foto di Studio Lél
Il “ludico” va a braccetto con l’eclettismo: è il caso dell’artista-artigiana Emanuela Crotti che, con “Doppio Gioco”, propone un tavolo luminoso, realizzato con la collaborazione Moritz Waldemeyer e Nazanin Farahbod, titolari di uno studio di design di fama internazionale con sede a Londra, che evoca una giostra o una torta e che permette allo spettatore di agganciarsi alle proprie giocose memorie personali. Il paravento è un arredo ricorrente in queste sale al piano nobile, declinato con diversi materiali ed esiti progettuali: da quello in mosaico di lapislazzuli, marmo e metallo dei pakistani Meherunnisa Asad e Studio Lél a quello in acciaio inox, rame e ottone che Giampiero Bodino, direttore artistico del Gruppo Richemont, ha disegnato con l’impresa d’eccellenza trevigiana De Castelli, fino al raffinato “La Paresse”, in legno, lino e pittura del designer Victor Cadene con la storica realtà tessile francese Maison Thevenon. Attraversando i ricordi di un tempo pieno di stupore e meraviglia, Nichetto Studio ha dato vita a “L’8”, progetto site-specific con Lunardelli Venezia: una serie di riferimenti ludici come scivoli, distributori di caramelle e casette per gli uccellini ha ispirato questa “cassetta delle lettere” in legno, vetro e metallo realizzata a regola d’arte.
Ma le bellezze da ammirare non finiscono qui… Buona visita!
In questa sala di Palazzo Litta le due opere realizzate per Doppia Firma 2023 in relazione al progetto culturale sperimentale ArtiJanus/ArtiJanas, che coinvolge Fondazione di Sardegna e Fondazione Triennale Milano, in collaborazione con Fondazione Cologni. A sinistra, “Re-Frame”, coppia di arazzi da parete in lana sarda, con tessitura manuale a pibiones, realizzati dal designer Gianni Cinti con Elena Mulas di Artessile, impresa artigiana con sede a Urzulei (Nuoro). A destra, “Genius Ludi”, cavallini in argilla smaltati con smalto opaco e lavorazione al tornio: l’opera nata dalla collaborazione tra la designer Sonia Pedrazzini e il maestro artigiano Walter Usai di Assemini (Cagliari) è una reinterpretazione del cavallino acroteriale della tradizione in una veste ludica. Foto di Luca Rotondo
In apertura: “Embraced”, simbolo di amor proprio, è una collezione di sculture in porcellana smaltata nata dal sodalizio tra il designer Jayme Hayón e Lladró, iconico marchio spagnolo che rappresenta un ineguagliabile know-how nel campo della porcellana nella sua unica fabbrica al mondo, a Valencia. Le sculture sono realizzate in toni pastello, monocrome o con piccoli disegni, e invitano a prenderci cura di noi stessi con un atteggiamento ottimistico. Foto di Laila Pozzo per Doppia Firma 2023
Palazzo Litta
Corso Magenta 24, Milano
18 – 23 Aprile 2023
Dalle 10.00 alle 19.00
www.doppiafirma.com