Wellmade, la community dei migliori artigiani, è un sito per scoprire maestranze eccellenti in tutta Italia. Oggi ci porterà alla scoperta delle più suggestive argenterie milanesi.
Milano non si ferma mai. Metropoli frenetica e pulsante, dove tutto corre alla velocità della luce. Eppure Milano è anche una città da scoprire, dagli angoli nascosti e dalle botteghe ricche di fascino.
Qui, nelle strette vie del centro storico, non si è ancora perso il valore della lentezza e della cura: esistono ancora piccole e grandi attività artigianali che sopravvivono ai ritmi frenetici della città.
Ma non è necessario addentrarsi per le stradine del Carrobbio per trovare questi laboratori: alcune di queste attività si sono ormai spostate nei grandi viali centrali, o in zone più tranquille, forti di una clientela che le segue ovunque vadano.
Pellettieri, calzolai, orafi: ce n’è per tutti i gusti e le esigenze, ma oggi cerchiamo qualcuno che sappia padroneggiare l’arte del cesello con maestria. Ci affidiamo allora a Wellmade, la community dei migliori artigiani: un sito per scoprire maestranze eccellenti in tutta Italia. Sul sito www.well-made.it, basta applicare il filtro “Argentieri” e restringere il cerchio alla zona di Milano città: detto, fatto, il sito ci mostra già diversi punti sulla mappa.

I Dabbene al lavoro nel loro laboratorio: la famiglia di argentieri ha saputo tramandare per generazioni l’arte della cesellatura, del restauro e dell’incisione del metallo prezioso. Nella bottega il cliente può anche personalizzare i suoi oggetti, grazie a un’intera sala dell’atelier dedicata all’incisione dell’argento. Credits: Dario Garofalo
Il nostro itinerario comincia con Dabbene, storica argenteria a conduzione famigliare in zona Brera.
Il laboratorio di Largo Treves offre servizi di cesellatura, riparazione e restauro. Il punto forte della bottega sono le incisioni: un’intera sala è infatti dedicata alla personalizzazione degli oggetti con questa raffinatissima tecnica. Ma il vero fiore all’occhiello è la Galleria dell’Antiquariato, che espone antichi argenti europei dei secoli XVII-XIX: una vera galleria d’arte che ospita occasionalmente conferenze e mostre a tema.

I due artigiani al lavoro nel laboratorio di famiglia: l’atelier ha saputo portare avanti con successo l’attività senza perdere di vista i valori che ne hanno ispirato la fondazione. “Resistere alla tentazione di crescere”, come afferma Roberto Dabbene, è difficile ma necessario, per valorizzare il lavoro di una vita e preservare il pregio del saper fare. Credits: Dario Garofalo
Ci dirigiamo ora verso Montenapoleone per scoprire l’atelier De Vecchi.

Il vaso CRAC progettato da Gabriele de Vecchi nel 2006: concepito come uno specchio spezzato in due, il manufatto presenta una chiara influenza futurista. La frammentazione moltiplica le forme e le immagini riflesse, creando affascinanti giochi di luci e colori. L’oggetto non è più solo da contemplare, ma da costruire. Il vaso è un’edizione limitata: ne vengono realizzati solo 20 esemplari all’anno. Courtesy: De Vecchi
Fondata nel 1935 da Piero De Vecchi, l’argenteria ha un orientamento molto contemporaneo: scultore e designer, Piero De Vecchi aderisce da giovane al Futurismo, e trasferisce quella ricerca di fluidità e dinamismo tutta tipica del movimento alle forme dei suoi argenti. Le sue opere vengono esposte nei più prestigiosi musei di design: celebre il suo candelabro T8, premiato all’VIII Triennale di Milano e parte della collezione permanente del museo.

Matteo De Vecchi e la lampada Honia ad anello aperto della collezione Arganto: la collezione nasce nel 1970 con l’intento d’innovare un’argenteria ancora basata sulla riproduzione di manufatti del passato. Con attenzione nuova alla linea e alla forma, ogni creazione diventa un’opera d’alto design. Credits: Emanuele Zamponi
Oggi, sotto il marchio di gioielleria Vhernier, una squadra di maestri esperti reinterpreta il design del fondatore mantenendo intatto il saper fare artigianale che ne ha ispirato i valori.

Un artigiano del laboratorio De Vecchi al lavoro: massima cura in ogni fase della lavorazione per ottenere un piccolo capolavoro. Recentemente l’azienda è stata rilevata da Carlo Traglio, proprietario di Vhernier, mantenendo intatto tutto il know-how artigianale. Credits: Laila Pozzo.
Il nostro tour prosegue verso Porta Ticinese, dove si trova una bottega dalla lunga tradizione: l’Argenteria Miracoli.
Romeo Miracoli apre lo storico atelier in Via Santa Sofia nel 1912. Ma l’antica sede ha vita breve: durante la guerra una bomba distrugge completamente il laboratorio, portando l’attività a chiudere per alcuni anni. La famiglia Miracoli non rinuncia alla sua passione e apre la seconda bottega in Via Burigozzo, dove si trova ancora oggi: le cinque generazioni successive hanno saputo tramandare l’arte del cesello con la stessa maestria delle origini. Oggi, sotto la guida di Roberto e del figlio Renato, la bottega continua felicemente la sua storica produzione, ed è molto rinomata soprattutto per i meravigliosi animali cesellati in argento e smalto, veri oggetti di culto soprattutto per gli amanti della caccia e della natura

Gli attrezzi del mestiere dell’atelier Miracoli: nel laboratorio ogni giorno vengono realizzate opere ispirate al regno vegetale e animale. Una vera e propria wunderkammer per gli amanti della natura e della caccia. Credits: Dario Garofalo
Il nostro itinerario tra le eccellenze meneghine termina ai Navigli, con San Lorenzo Argento.

Ciro Cacchione, fondatore dell’argenteria nel 1970, in uno dei primi negozi San Lorenzo. L’eccellenza dell’atelier è stata riconosciuta da alcune delle più grandi istituzioni internazionali, come la Triennale di Milano e il V&A Museum di Londra, che nel 1995 ne ha ospitato una mostra monografica. Molti dei manufatti della produzione San Lorenzo fanno parte delle collezioni permanenti di importanti musei, tra cui il Metropolitan Museum, il MOMA, il Museum of Contemporary Art di Chicago, il Denver Art Museum e il Museum of Art di Philadelphia. Courtesy: San Lorenzo
È la più giovane delle nostre botteghe, e non solo per l’anno di fondazione, il 1970: l’attività nasce grazie al desiderio di Ciro Cacchione di rinnovare il design degli argenti secondo gli stili e il gusto della contemporaneità, grazie alle collaborazioni con noti progettisti. L’eccellenza di San Lorenzo è stata riconosciuta dal premio Compasso d’Oro per ben tre edizioni, mentre del 1999 è “Cucinare nell’Argento Puro”, collezione di utensili da cucina in argento che ha ottenuto il brevetto internazionale.

Ciotola Pannocchia, design di Franco Albini e Franca Helg: l’argenteria San Lorenzo si distingue fin dalla fondazione per il dialogo serrato con la progettazione e il gusto per il contemporaneo. Dalla collaborazione con designer riconosciuti a livello internazionale nascono argenti innovativi dalle forme seducenti e squisitamente moderne. Courtesy: San Lorenzo
Oggi abbiamo scoperto quattro eccellenti botteghe milanesi, avuto la possibilità di perderci tra i loro fantastici capolavori, e di comprendere quanta maestria sia nascosta in questa città. Wellmade ci ha permesso di conoscere un po’ di più Milano e la sua storia, così ricca di bellezza e talento artigianale.