La Fucina di Efesto a Milano crea straordinarie opere in metallo, tra antica sapienza artigiana, sperimentazione tecnica e design contemporaneo di ricerca: poesia e bellezza che nascono dal fuoco e dalla maestria della mano.

A Milano, nel quartiere Bovisa, a pochi passi dal polo universitario del Politecnico, l’affascinante sito di una stalla seicentesca appartenuta all’ordine dei Benedettini e sapientemente ristrutturata è l’insolito teatro di un progetto affascinante: una fucina d’arte e creatività dedita alla lavorazione dei metalli, tra antica sapienza, ricerca e design contemporaneo. La Fucina di Efesto, dio greco del fuoco, della scultura e della metallurgia, mitico autore delle magnifiche suppellettili gli dei e delle armi magiche degli eroi: a lui è intitolato il nome evocativo dell’atelier, da tempo ben noto a designer, artisti, architetti (da Kounellis a Branzi e La Pietra, da Basile a Chiesa e Morelli, da McNeill a Studio AFM) e appassionati di alto artigianato, che qui trovano un luogo molto speciale, dedicato all’eccellenza del saper fare.

Il progetto nasce nel 1997 dall’audacia e dall’entusiasmo di tre giovani talentuosi e appassionati: Alessandro Rametta, maestro d’arte, Niccolò Mulazzani, scultore e Andrea Capriotti, industrial designer. Grazie alle diverse competenze e sensibilità, uniti dalla stessa grande passione, i tre artisti danno vita a luogo unico di sperimentazione artistica della lavorazione del ferro e dei metalli, producendo opere caratterizzate non solo dalla grande maestria tecnica, ma anche dall’intensa poesia e bellezza.
Il loro lavoro parte dalla materia, dalla sua profonda conoscenza e dall’amore per la ricerca, che diventa avventura creativa che sconfina in territori inesplorati e apre possibilità di espressione molteplici.

Soprattutto nelle Collezioni Studio l’atelier sfrutta appieno le possibilità offerte dai processi di lavorazione artigianali e dalla sperimentazione di nuove tecniche, arrivando alla realizzazione di opere in ferro, acciaio, rame, ottone, spesso di grande formato, che si situano tra la scultura, il design e il pezzo unico di alto artigianato. La mano sapiente del Maestro Alessandro Rametta lavora con il fuoco della forgia e della passione l’amato metallo, esplorandone tutte le potenzialità formali, cromatiche e scultoree: un gesto antico, primordiale, legato alle origini della storia dell’uomo e per questo tanto potente, evocativo e simbolico. Stupisce vedere come dalla forgia, da quest’arte dura, difficile, ardua, di grande manualità, che richiede un enorme impegno anche fisico, possano nascere opere di tanta armonia e leggerezza, con un senso straordinario del movimento, del ritmo, del dinamismo, del colore…

È il caso dei bellissimi alberi ed elementi vegetali in ferro realizzati mediante tecniche inedite di torcinatura a fiamma libera su tronco conico, ramage di spirali in ferro battuto e satinato. O di opere intensamente poetiche come la scultura ispirata a “Il Piccolo Principe”, realizzata in ferro, ottone e rame battuto lavorati a fiamma libera con inclusioni in ottone e rame, e cordolature sempre ottenute dal maestro a mano libera. E ancora delle splendide maschere e delle teste, in ferro forgiato e lucidato, o battuto e lavorato a fiamma libera, cromato o ossidato: pezzi di una grande forza espressiva, quasi tra arcaismo e design.

La Fucina di Efesto lavora i metalli con diverse tipologie di saldatura e varie tecniche decorative e di finitura, a caldo, tramite ossidazione, satinatura e lucidatura; padroneggia la tecnica galvanica di rivestimento con metalli nobili.
Grazie a queste competenze, portate nel tempo a livelli altissimi, e alla versatilità delle lavorazioni, l’atelier si interfaccia non solo con artisti, collezionisti e appassionati, ma anche con studi di architettura, design e arredamento d’interni, oltre che con note aziende in Italia e all’estero, occupandosi anche del restauro di importanti opere storiche in metallo.

La passione e la dedizione di Alessandro Rametta e dei suoi compagni per il loro mestiere d’arte si esprime anche nella frequente disponibilità all’incontro con i giovani, gli studenti e i semplici appassionati: è sempre un piacere sentire Alessandro raccontare, con toni di un entusiasmo coinvolgente e contagioso, questa bella avventura creativa, che è anche uno stimolante esempio per le nuove generazioni di vero coraggio imprenditoriale, in un settore certo non facile soprattutto oggi, quando gli artigiani sono stretti tra mille difficoltà e spesso per mandare avanti le proprie attività devono compiere enormi sacrifici.
Il suo insegnamento va ben oltre il saper fare, diventa davvero una lezione di dedizione al proprio talento che scuote le incertezze e la sfiducia dei giovani anche meno motivati: tanto che spesso a seguito degli incontri e delle dimostrazioni didattiche molti tornano nell’atelier, sempre aperto e accogliente, per fare nuove domande, cercare conferme, approfondire, “rubare con gli occhi” i segreti del mestiere.

Tra i progetti speciali più recenti, la serie di sculture nate dalla collaborazione tra Alessandro Rametta e il designer polacco Oskar Zieta, realizzate per il progetto Doppia Firma nel 2017. Un progetto che coniuga sapienza artigiana e design nel segno dell’eccellenza, concepito e realizzato per il Salone del Mobile di Milano dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e Living Corriere della Sera.
Accogliendo con il consueto entusiasmo l’invito della Fondazione Cologni a voler prendere parte al progetto, la Fucina di Efesto ha realizzato un’opera di grande respiro e impegno tecnico e creativo, ispirata proprio alla figura di Efesto, inventore dello specchio.
La serie “Double Face” si compone infatti di quattro sculture specchio in acciaio, forme semplici ispirate ai formati standard della carta europei, realizzate con l’ardita tecnica dell’implosione, a metà strada tra artigianato e processo industriale: a partire dall’implosione, il maestro d’arte ha poi esplorato la dimensione fluida, liquida del metallo, creando suggestivi effetti di distorsione a fiamma libera ed esaltando con diverse finiture la bellezza cromatica del materiale. Grande virtuosismo tecnico e insieme fantasia creativa e gusto contemporaneo per questa autentica prodezza da novello Efesto, che ha incantato il pubblico internazionale del Salone del Mobile.

In Apertura: La Fucina di Efesto a Milano – Credit: © Eugenio Marongiu
A cura della Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte