Un microcosmo di dettagli a prima vista nascosti: questo è il mondo di Marcello Aversa, straordinario artigiano della terracotta che ha fatto della sua grande passione per il presepe napoletano un’arte sublime. La famiglia di Marcello Aversa è legata al saper fare con l’argilla da generazioni: il padre Luigi e i suoi avi hanno modellato e cotto mattoni, e così pure il giovane apprendista di Sorrento per quindici anni, fino al richiamo dell’arte.
Marcello Aversa, classe 1966, all’opera nel suo atelier d’arte in via Sersale 3 a Sorrento, in provincia di Napoli. L’argilla che il Maestro sapientemente lavora ha una valenza anche simbolica: è una materia umile, eppure vitale, che ha accompagnato l’umanità nel corso di tutta la sua storia. ©Valerio Gargiulo
«Il passaggio dalla realizzazione dei mattoni ai presepi è per lui una sorta di dono, un sapere istintivo che ha perfezionato con il tempo e con la tecnica», scrive la direttrice di Made in Cloister Rosa Alba Impronta.
Il Maestro Aversa riesce a modellare – utilizzando una stecca e uno spillo – piccoli personaggi in terracotta la cui misura parte da 8 mm per arrivare a 10 cm, inserendoli in una scenografia: crea così un genere tutto suo, dove struttura e figure formano un solo blocco che viene infornato a 920°. La sua produzione artistica è concentrata nella creazione di presepi, di scene bibliche del Vecchio e Nuovo Testamento, con una ricerca di gusto sopraffino.
Preziosità dei dettagli raccontati in miniatura, frutto di una scelta che rende Marcello Aversa un artigiano “felice”: «Essere riconosciuto come un Maestro d’Arte vuol dire aver fatto la scelta giusta, una scelta dettata dall’istinto; quella che ha consentito a un ragioniere di intraprendere un cammino totalmente diverso, spinto da quella che, secondo il mio punto di vista, fa superare gli ostacoli della vita in bottega: la passione».
“Lux Familiae”, h 100 cm, figure 5 e 12 cm. Questo cero racconta la storia della Famiglia di Nazareth. Marcello Aversa ne colloca i grandi eventi, in particolare la natività, armonizzandoli con tutto l’amore per la sua terra. Nascono così piccoli scorci nei quali, oltre a casolari e capanne, trovano posto elementi della vegetazione, costumi e tradizioni. ©Umberto Astarita
Come sottolinea Giovanni Gazzaneo, presidente della Fondazione Crocevia: «Le sue opere non nascono da progetti a tavolino, sono visioni mentali. Il microcosmo di Aversa è invito alla ricerca, a meravigliarsi a passo lento, a soffermarsi su quei particolari che richiedono tempo e che altrimenti sfuggono. Una sfida di perfezione, per offrirci anatomie, espressioni, sentimenti, gesti: dall’angelo annunciante ai ballerini di tarantella, dai canestrai ai pastori, dai musicanti ai fornai… Un paesaggio di 20 cm può ospitare 80 figure!».
Le opere di Marcello Aversa sono esposte nella sua bottega a Sorrento e nella galleria d’arte Hofburg di Bressanone; il suo lavoro è presente su Wellmade, la piattaforma online di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte che permette di scoprire i migliori artigiani italiani, e sulla Homo Faber Guide di Michelangelo Foundation for Creativity and Craftmanship.
“Adorazione dei pastori”, h 35 cm, figure 5 cm, terracotta. Questo è un tema molto caro alla storia dell’arte, indagato dall’artista-artigiano di Sorrento e riproposto, come le sue altre scene presepiali, in miniatura. ©Rosa Gargiulo
Tra le tante meraviglie dal cuore di terracotta, una ha un posto speciale nei ricordi del Maestro: «Sono molto legato a Lux Familiae, un cero alto un metro, sul quale è rappresentata in dodici scene la storia della Famiglia di Nazareth, dalla nascita di Maria all’Annunciazione, dalla natività di Gesù alla presentazione al tempio, dalla fuga in Egitto al transito di Giuseppe. Quest’opera è stata presentata a Papa Francesco nel corso del Sinodo della Famiglia tenutosi in Vaticano nel 2015». Una vera emozione per il bravissimo artista-artigiano, la cui produzione annovera anche gli ‘alberi della vita’, rielaborando l’antica tradizione dei presepi di Pasqua del sud Italia.
Munito di quell’umiltà che contraddistingue i grandi artefici della bellezza, Marcello Aversa rivolge con passione alle nuove generazioni il suo impegno, affinché gli artigiani del domani possano apprendere il suo know-how e mandarlo avanti nel segno di una tradizione rinnovata. E proprio questa attenzione verso i giovani è una sorta di ideale fil rouge che lo porta anche quest’anno – fino a febbraio 2024 – a esporre una selezione dei suoi straordinari presepi all’Università Cattolica di Milano, negli spazi della Cappella del Sacro Cuore e Chiostri del Bramante, con una piccola novità: la sperimentazione sulla materia lo ha portato alla definizione di una natività in ceramica smaltata bianca, tra le più conosciute e apprezzate.
“Vita semper vincit”, figure 12 cm, terracotta, fase di lavorazione. Qui le abili mani di Marcello Aversa modellano la materia con dovizia di particolari: l’uso della creta si traduce in un virtuosismo tecnico senza pari. ©Umberto Astarita
Un artista che ama la terra perché innamorato della sua terra: oggi il suo sogno nel cassetto è tornare nel borgo che l’ha visto nascere e crescere le fornaci di Maiano per creare in quel luogo un centro di artigianato di eccellenza che possa avvicinare le nuove generazioni al mondo dell’arte e del mestiere d’arte.
Un artefice dalle mani d’oro, a metà strada tra materia e spirito: tra la terra (che plasma) e il cielo (che evoca).