Un uomo che guarda il vetro può posare su di esso il suo sguardo o, se vuole, attraversarlo e così scoprire il cielo.
(George Herbert, 1593-1633)

“Wrestlers”, Robert Wilson con il maestro vetraio Nicola Causin, Berengo Studio, 2021. L’installazione consiste in un piccolo esercito di lottatori di vetro soffiato. ©Francesco Allegretto / Courtesy Berengo Studio
«Con il volume Musica senza suono abbiamo voluto raccontare una storia di costante e consapevole innovazione stilistica che incontra, feconda e alimenta un saper fare antico di secoli: creare vetri meravigliosi era infatti un vantaggio competitivo che la Serenissima Repubblica di Venezia considerava un segreto di Stato, e che ancora oggi rappresenta un patrimonio non solo artigianale, ma anche culturale davvero unico», spiega Franco Cologni, ideatore della ormai storica collana editoriale “Mestieri d’Arte” della Fondazione che porta il suo nome, in collaborazione con Marsilio Editori.

Cover del volume di Jean Blanchaert Musica senza suono. Maestri di Murano, Fondazione Cologni con Marsilio Editori, 2024. In copertina: “Dubai”, Lino Tagliapietra, 2021-2022, vetro soffiato con canne e incalmo, fuso, sagomato e molato. ©Roberta Orio
Musica senza suono. Maestri di Murano: da sempre conoscitore innamorato di Murano e dei suoi straordinari artefici, il curatore, artista e gallerista Jean Blanchaert descrive la realtà dell’isola del vetro, amata e ammirata in tutto il mondo, un microcosmo caratterizzato da profonde radici storiche, costanti innovazioni stilistiche e da una grande capacità metamorfica.

Simone Cenedese al lavoro in fornace a Murano. La sua vetreria sviluppa uno stile con tocchi di assoluta contemporaneità, dall’illuminazione all’oggettistica. ©Courtesy Simone Cenedese
Musica senza suono è la stupenda espressione dello scrittore giapponese Hiroyuki Itsuki, che definisce tutto il fascino e la magia dell’arte del vetro, e che dà il titolo a questo libro ‘corale’. L’unicità del volume, infatti, risiede nel suo spirito universale e federativo, capace di connettere e raccogliere tante voci diverse, tante personalità straordinarie, protagoniste di una storia che non ha uguali.

“Leone marciano”, Giovanni Nicola, vetro fumé scuro e cristallo oro sommerso. Il maestro, recentemente scomparso, ha lavorato di fornace in fornace anche grazie al sostegno della compagna, Muriel Balensi, con la quale formava un connubio non solo affettivo ma anche artistico. ©Gianluigi Bertola
Da Lino Tagliapietra ad Andrea Zilio, da Nicola Causin a Simone Cenedese, da Cesare Toffolo ad Antonio Dei Rossi, da Lucio Bubacco a Davide Fuin, solo per citarne alcuni: le visite in fornace e i colloqui con i più grandi maestri che lavorano ancora oggi a Murano hanno permesso a Jean Blanchaert di entrare nell’intimità di questi personaggi leggendari, spesso schivi e dalla passione smisurata per la propria arte. Segreti del mestiere e tecniche antiche, dal vetro a lume a quello soffiato, dalle murrine alle figure in miniatura…fino agli iconici ‘tipetti’ veneziani: ogni opera è traccia di una storia millenaria, vanto del nostro Made in Italy.

Il “balletto” di fornace, Venini. I capolavori prodotti da Venini, in oltre cent’anni di storia, raccontano un sogno, una passione, una lunga tradizione di maestria veneziana. ©Courtesy Venini
La creazione del vetro è un rituale molto potente, per capirlo bisogna entrare in una fornace: qui, più il maestro sarà grande e più intorno a lui l’atmosfera sarà sacra e contagiosa. E lo sanno bene coloro (non solo gli addetti ai lavori) che frequentano le grandi vetrerie muranesi, da Venini a Barovier&Toso, da Salviati a NasonMoretti, da Orsoni Venezia 1888 a iDogi, da Barbini Specchi Veneziani a Berengo Studio.

“Osservando il magico balletto del vetro”, Jean Blanchaert con il maestro vetraio Lucio Bubacco e il maestro incisore Nicola Barbini, 2023. La scultura in vetro borosilicato di Murano è dedicata a San Nicola, protettore dei vetrai. ©Laila Pozzo per Doppia Firma
Uno speciale spettacolo al Teatro Franco Parenti di Milano – dedicato alla magia del vetro di Murano e dei suoi grandi artefici (una bella occasione per presentare il volume riccamente illustrato alla comunità dopo il lancio veneziano durante Homo Faber 2024) – è in programma per domenica 23 febbraio 2025 alle ore 11.30. Un momento molto coinvolgente, organizzato anche grazie alla sensibilità artistica della regista teatrale Andrée Ruth Shammah, responsabile del teatro meneghino, da lei fondato nel 1972. Sul palco Jean Blanchaert racconterà l’universo muranese del vetro, tra immagini e letture tratte dal libro, ospiti alcuni grandi artefici.
Da non perdere!
