La strada verso la realizzazione di un sogno, si sa, è lunga e tortuosa. Ma Serena Dominijanni è sempre stata fedele alle sue passioni, come quella per i libri e per il restauro, che l’hanno portata ad aprire insieme al marito una legatoria artistica, Librarti, e a costruire un futuro per sé e per la sua famiglia.

Serena Dominijanni al lavoro su un’opera moderna su carta presso l’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario di Roma, dove ha svolto un tirocinio di sei mesi nel 2016 grazie al contributo della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. (© credit Susanna Pozzoli)
Classe 1986, Serena è nata e cresciuta a Torre Angela, un quartiere nella periferia di Roma in forte difficoltà, nei confronti del quale è sempre stata molto critica. Tuttavia ha deciso di non fuggire, ma di apprendere un mestiere per rimanere nel suo territorio e dare un contributo alla comunità.
Nel 2011 ha conseguito la Laurea specialistica in Storia dell’Arte con il massimo dei voti, presentando una tesi in “Teoria e storia del restauro”. Le ricerche nelle biblioteche e negli archivi l’hanno spinta a intraprendere un nuovo percorso di studi nell’ambito del restauro cartaceo e librario, ed è proprio l’amore per il mestiere che l’ha portata a trovare l’amore della vita: durante il tirocinio presso una bottega di restauro e legatoria a Torino conosce Michele, che da quel momento diventa il suo compagno di vita e di lavoro.

Serena Dominijanni (© credit Susanna Pozzoli)
Per la sua competenza, nel 2016 la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte l’ha selezionata per il progetto “Una Scuola, un Lavoro”, offrendole un tirocinio retribuito di sei mesi all’interno dell’Istituto Centrale per il Restauro e Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario, dove aveva appena conseguito la Laurea. Un’esperienza che le ha permesso di approfondire le ricerche iniziate con la tesi, di partecipare a convegni e di contribuire a importanti interventi di restauro; fra tutti, quello su una lettera militare scritta e firmata da Gabriele D’Annunzio, attualmente conservata presso il Museo dell’Arma dei Carabinieri della Capitale.

La cosiddetta “beffa di Buccari” è un’incursione militare effettuata contro il naviglio austro-ungarico da incursori della marina italiana, che esortati dal maggiore d’Annunzio desideravano vendicare la disfatta di Caporetto. La lettera in foto, manoscritta e firmata dallo stesso poeta, riporta il messaggio lanciato nelle acque della Baia di Buccari nel febbraio del 1918. Su questo importante documento storico è stata effettuata una pulitura a secco, un lavaggio con gel rigido acquoso e un trattamento di riduzione chimica, necessario a causa della forte ossidazione del supporto cartaceo. A seguito del risarcimento di lacerazioni e lacune, la lettera è stata collocata in passe-partout conservativo. È attualmente custodita presso il Museo dell’Arma dei Carabinieri di Roma. (© courtesy of Librarti)
Purtroppo, come accade per molti giovani in questo settore, l’impegno e la bravura di Serena non sono stati sufficienti a garantirle un impiego stabile. Sentendo il bisogno di crearsi l’occasione di lavoro senza aspettare che le fosse offerta, ha deciso di aprire a Roma nel suo quartiere natale la bottega di legatoria e restauro cartaceo Librarti, insieme al marito Michele, grafico e legatore d’arte.

Copertina artistica, realizzata per una tesi di diploma sul tema del viaggio. (© courtesy of Librarti)
Da questa unione affettiva e professionale nascono oggi oggetti unici ed esclusivi, realizzati con cura e precisione. Agende, taccuini, diari e album fotografici resi esclusivi da rivestimenti di qualità. Ai prodotti creativi si affiancano le lavorazioni di legatoria classica, eseguite con tecniche tradizionali e impreziosite con loghi, incisioni, dorature, carte marmorizzate e grafiche personalizzate. Inoltre, nel laboratorio vengono effettuati interventi di conservazione e restauro su libri, documenti e opere su carta. Dal manoscritto antico al libro moderno, dalla carta realizzata a mano a quella prodotta meccanicamente, dalle stampe ai disegni, fino alle fotografie, ogni oggetto è studiato e valorizzato nel suo duplice aspetto estetico e materico, e dunque salvaguardato al fine di prolungarne la vita.

Decorazioni in oro zecchino su copertina in pelle antichizzata. (© courtesy of Librarti)
Oggi Serena e Michele tramandano con passione e professionalità un mestiere antico, rendendolo attraente anche per le generazioni più giovani grazie a prodotti personalizzati e a un continuo dialogo con i clienti, al fine di soddisfarne le più particolari esigenze.

Collezione di opere di Gabriele d’Annunzio, rilegate a mano dal laboratorio Librarti di Michele e Serena. (© courtesy of Librarti)
“Le moderne tecnologie non sono in grado di sostituire la tecnica antica del restauro e della riproduzione di legature d’epoca: pensiamo alla sensazione tattile data da un titolo impresso a caldo su un dorso o all’esplosione di colore di una carta marmorizzata a mano (e non stampata!) su una copertina. […] È un mestiere che riesce ancora a stupire”. In poco tempo l’apertura del laboratorio Librarti si è rivelato un investimento vincente, in grado di portare grandi soddisfazioni. “Grazie ai frutti che stiamo raccogliendo, oggi possiamo dire che è valsa la pena buttarsi in questa rischiosa avventura”.
E il 2019 si è rivelato per loro un anno particolarmente pieno di gioie.
A febbraio Serena ha deciso di partecipare al concorso Artigiano del Cuore di Wellmade nella categoria “Percorsi d’eccellenza”, dedicata proprio ai giovani talenti che in passato avevano partecipato al progetto “Una Scuola, un Lavoro” di Fondazione Cologni. Una commissione di esperti l’ha selezionata tra gli 8 finalisti e il suo profilo è stato pubblicato sul sito well-made.it, con l’opportunità di raccontare la sua storia a decine di migliaia di appassionati di artigianato artistico. Con sua grande sorpresa, a seguito di una votazione online, gli utenti della community l’hanno eletta vincitrice del concorso. “È stato al contempo appassionante e divertente”, racconta. “Mi ha dato modo di riflettere sulle motivazioni che mi hanno spinto a intraprendere questo mestiere e di condividerle. Inoltre, è stata un’ottima possibilità di ricontattare tanti clienti e amici del laboratorio che in questi anni ci hanno conosciuto e che con piacere ci hanno supportato”.

Decorazione in oro zecchino realizzata in occasione delle riprese per il video promozionale di Artigiano del Cuore, concorso online vinto da Serena nel 2019 nella categoria “Percorsi d’eccellenza”. (© courtesy of Wellmade)
Come riconoscimento, Wellmade e la Fondazione Cologni hanno realizzato un cortometraggio per promuovere online la bottega Librarti e raccontare la storia di Michele e Serena. A maggio la troup di No Panic, incaricata di realizzare le riprese, si è recata a Roma per incontrarli e ha trovato una piacevole sorpresa: Serena ha accolto i videomaker con un bel pancione!
Leonardo è nato venerdì 20 settembre, e Serena è già pronta a imprimere questa data nel libro della sua vita.

Cartella in pelle con impressioni in oro e interno in raso moiré, creata per contenere una fedele riproduzione del “Trittico delle Sibille”, opera di Gabriele d’Annunzio. Commissione di Giordano Bruno Guerri, Direttore del Vittoriale degli Italiani, come dono speciale per le nozze di Federico d’Annunzio a Gardone Riviera sul Lago di Garda. (© courtesy of Librarti)
In apertura: Serena Dominijanni, circondata dalle sue creazioni nel laboratorio Librarti a Roma. (© courtesy of Librarti)
A cura di Fondazione Cologni dei Mestieri d’arte.