Una parete bianca con una cascata di scarpe su misura sospese, pendenti a diverse altezze come un emblematico pentagramma, e tanti scaffali stracolmi di forme e modelli in resina personalizzati: ecco come si presenta l’atelier di Vivian Saskia Wittmer, la sorridente e carismatica “donna-calzolaio” che da oltre 15 anni vive e lavora nel cuore di Firenze.

La bravissima “donna-calzolaio” orgogliosa di una sua creazione: lo stivaletto in pelle e scamosciato ha la particolarità dei bottoni laterali in madreperla. Alle spalle, la scaffalatura in legno è lo scrigno che custodisce le tante forme in resina, tutte diverse, ognuna personalizzata sul piede del cliente. ©Laila Pozzo
Originaria di Berlino, ma italiana d’adozione, impara il mestiere del calzolaio su misura ad Amburgo, seguendo un apprendistato di tre anni. Successivamente arriva nel Belpaese e approda nell’atelier di Stefano Bemer, prestigioso nome della calzoleria bespoke del capoluogo fiorentino, per apprendere nuove tecniche e raffinare la sua già sviluppata manualità. La passione per le scarpe, maschili in primis, nasce in Saskia già dalla tenera età. Una passione che diventa arte quando l’intraprendenza e l’abilità si accompagnano all’acquisizione di competenze sul campo.
Alcuni degli originali modelli su misura che nascono dal genio creativo e dalle mani di Vivian Saskia Wittmer.
Da sinistra, mocassino da sera in vitello lucidato a cera
francesina ricavata da un pezzo unico di pelle e decorata con il “fiore” in punta
francesina in canguro e tessuto lino/cotone
Queste scarpe da sogno sono indossate dai gentlemen di tutto il mondo. ©Courtesy Atelier Vivian Saskia Wittmer
“Secondo me un apprendistato è fondamentale per imparare il mestiere del calzolaio, specialmente in bottega, in modo da imparare sia la pratica sia la tecnica”, afferma la maestra artigiana. È importante sapere come si fa un modello, riconoscere la pelle, capire come viene conciata. Saskia si occupa di tutto il processo creativo e produttivo che porta alla nascita delle sue pregiate scarpe fatte a mano su misura: dalla presa delle misure alla proposta di pellami (che spaziano dal vitello al capretto, dallo squalo al cammello, dal canguro all’elefante… per i più esigenti), dalle suole fino alla cucitura e assemblamento dei pezzi.
Ogni sua realizzazione è una vera piccola opera d’arte che richiede una lunga lavorazione e una stretta collaborazione con chi la scarpa la indosserà. Il primo step è sempre una chiaccherata con il cliente, per capire chi è, per poterlo consigliare al meglio sul modello di scarpe artigianali da creare. Una volta modellata la forma e preparati i bozzetti, si passa alla costruzione vera e propria della calzatura.
Tomaia, fodera, contrafforte, parole apparentemente fredde e tecniche, che grazie al lavoro delle sapienti mani di Saskia assumono la connotazione della bellezza. La cucitura del guardolo (la striscia di cuoio che unisce suola e tomaia, ndr) è l’anima della scarpa perché regge tutto quanto insieme senza bisogno di chiodi: questo passaggio è fondamentale e necessita di energia e forza fisica, solo così il prodotto risulta resistente nel tempo.
Uno dei primi step per la realizzazione di una scarpa su misura è la preparazione della soletta: tenendo come punto di partenza la forma personalizzata in resina, la soletta viene lavorata con la trincetta, tipico coltello da calzolaio.
Operazione di fondamentale importanza, soprattutto perché tiene insieme tomaia, fodera, contrafforte e soletta, è la cucitura del guardolo con lesina, ago e filo. Il filo utilizzato è di lino impermeabilizzato.
Un passaggio ulteriore è la rifinitura del tacco: dopo aver applicato sapone e acqua, Saskia passa con cura il bussetto di ghisa, precedentemente scaldato, per chiudere i pori e favorirne l’impermeabilizzazione.
Energia e forza fisica sono un elemento imprescindibile del lavoro del calzolaio: una volta incollata la suola, viene cucita lungo il canale che si è creato durante la lavorazione.
Il canale della cucitura Goodyear viene successivamente chiuso con la cera e il solco formato in precedenza poi lisciato. L’operazione è la stessa compiuta dai maestri artigiani di un secolo fa.
L’attenzione al dettaglio è il fiore all’occhiello del lavoro artigiano di Saskia, proprio come la rifinitura del guardolo, ottenuta con la rotella. Ogni gesto, scandito e calibrato, ha il sapore della tradizione.
Perfettamente aderenti al piede di chi le indossa, le scarpe di Saskia Wittmer sono l’emblema della personalizzazione su misura: si vedano le suole, tutte marchiate con le iniziali del fortunato proprietario.
©Laila Pozzo
Nel metodo e nella costruzione la calzatura firmata Wittmer è molto inglese; la forma, le linee e il modello sono italiani; i supporti interni sono invece di derivazione tedesca: in Germania, infatti, l’attenzione all’ortopedia è una caratteristica peculiare di chi fa scarpe su misura.
Il risultato è una scarpa “multiculturale” dove emergono le varie anime che Saskia racchiude all’interno delle sue eleganti calzature bespoke.
Tanta manualità, tanta dedizione e tanta voglia di apprendere: è un lavoro duro, per una donna soprattutto, che regala però enormi soddisfazioni. “In questa bottega c’è poca tecnologia, si lavora praticamente come quasi cento anni fa, con il metro, con il martello e con le mani”, ci spiega. Il re degli strumenti è appunto il martello, quello stondato con la punta larga; poi ci sono le pinze, il trincetto per tagliare e le lime per modellare, il punteruolo. Tutti strumenti della tradizione, dal fascino senza tempo.
Le sue sono calzature su misura sobrie e classiche, fatte a regola d’arte, protagoniste di quel made in Italy sinonimo di qualità che tutto il mondo apprezza e riconosce.

Alcuni modelli dell’atelier: stivaletti, mocassini e francesine bicolore. Il profumo del cuoio e la bellezza delle linee si percepiscono anche a occhi chiusi. Ogni pezzo è unico e dal gusto raffinato. ©Laila Pozzo
Saskia veste ogni piede con una grande cura: le tempistiche di lavorazione si aggirano intorno ai dieci giorni o alle due settimane, e la consegna della calzatura finita avviene in media sei mesi dopo l’ordinazione.
Variegata la sua clientela, italiani ma soprattutto stranieri, tutti accomunati dall’amore per il bello ben fatto. La qualità si riconosce nei tanti gesti di una tradizione sapiente unita alla consapevolezza di realizzare qualcosa di bello e necessario. Il saper fare e il gusto raffinato di questa artista-artigiana si respirano ovunque nella sua bottega di via Santa Lucia.
Unica, inimitabile e irripetibile, una scarpa su misura non serve solo per camminare bene, ma aiuta anche a vivere bene, soprattutto quando è in grado di rispecchiare la personalità di chi la indossa. Trattandole con cura le scarpe durano anche dei decenni…e se si crea qualche piccolo danno ci pensa sempre la bravissima Saskia a ripararlo, dando nuova vita alla calzatura.
Già vincitrice nel 2015 del Premio qualità artigiano OmA a Firenze, nel giugno di quest’anno ha ricevuto il riconoscimento MAM-Maestro d’Arte e Mestiere da Fondazione Cologni durante la cerimonia di consegna dei premi alla Triennale di Milano. Una maestra artigiana doc le cui personalissime creazioni raccontano storie che profumano di pelle, di colla e umanità.
In apertura: Carismatica, gentile e sempre disponibile, la maestra artigiana Vivian Saskia Wittmer ha un modo originale e divertente di esporre le sue creazioni all’interno del negozio-laboratorio. Pregiatissime e dallo stile senza tempo per fattura e design possono essere considerate scarpe per la vita. ©Courtesy Atelier Vivian Saskia Wittmer
A cura di Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte