In provincia di Savona, dove le Alpi incontrano l’Appenino ligure, il borgo medievale di Altare è il teatro per le celebrazioni di un compleanno speciale: l’artista-artigiana Vanessa Cavallaro, una delle poche donne in Italia capaci di incidere il vetro a mano alla ruota in pietra-ceramica, festeggia 30 anni di carriera nel mondo dell’artigianato artistico. Quell’artigianato autentico che affonda le radici nella tradizione, ma che sa innovarsi grazie a una sperimentazione sempre viva.
Vanessa Cavallaro, classe 1971, con in mano “Goccia”, manufatto in cristallo soffiato color ambrato (h 27 cm), inciso con foglie di vite e linee verticali impreziosite con l’applicazione dell’oro.
La storia della lavorazione del vetro e del cristallo attraversa nel profondo le vie di Altare e scorre nelle vene di Vanessa Cavallaro fin da bambina. «Qual è il primo ricordo che hai di questo mestiere?», le chiediamo. «La ‘semplice’ felicità, un sentimento forte! Approcciare i rudimenti della glittica, in tenera età, voleva dire per me eseguire un ‘lavoro’ che potevo fare durante le vacanze scolastiche, i momenti liberi e soprattutto quando libero era il posto al tornio nella bottega del papà. Spesso mi limitavo a guardare, ero incuriosita da come si incideva o da come si preparavano le mole. Se mi veniva permesso, preparavo i disegni sulla carta da lucido o pulivo gli oggetti terminati. A volte disegnavo l’oggetto con il pennarello. Mi piaceva molto anche ammirare le produzioni di cristalleria francese o le opere in vetro di Murano in vendita nello showroom di famiglia, cercando di capire come fossero realizzate».
Apre nel 1993 un laboratorio proprio: «Le prime settimane sono state faticose e le mani mi facevano molto male… pian piano ho iniziato a eseguire incisioni più impegnative e a sperimentare decorazioni su oggetti più pesanti e preziosi. I primi 10 anni mi hanno fatto raggiungere un buon livello di tecnica e sicurezza esecutiva: ho imparato a prepararmi il filo alle ruote, ho capito come incidere un calice con lo stelo senza romperlo, come riconoscere alcuni suoni che si sviluppano prima di una rottura e tanti altri aspetti della professione in bottega, tra cui come accogliere un cliente».
L’atelier-laboratorio di Vanessa Cavallaro ad Altare in un edificio storico del 1907: Palazzo Bordoni si presenta come un perfetto esempio di architettura che coniuga lo storicismo di metà Ottocento con il linguaggio Liberty d’inizio Novecento.
Per questo speciale anniversario Vanessa Cavallaro ha scelto di produrre alcuni oggetti d’arte dal forte impatto espressivo: «Ho prodotto una serie di fermacarte, ho voluto indagare il tema dei portafortuna che richiama i ‘classici’ – dal quadrifoglio al cornetto – ma anche amuleti con i soggetti che evocano l’Antico Egitto come l’occhio e lo scarabeo». Perché, come ci confida, un po’ di fortuna non guasta mai. «La seconda produzione è legata alla recente prova di una lavorazione ad hoc: l’applicazione della foglia oro e argento rendendo le produzioni uniche o in tirature limitate. L’applicazione viene fatta sull’incisione già terminata e devo dire che mi piace molto perché arricchisce ed esalta il segno della mola». Un recente lavoro a cui l’artista-artigiana è legata è un mappamondo, nato dalla richiesta di un cliente: «È stata una lavorazione molto difficoltosa perché per disegnare i continenti ho prima creato meridiani e paralleli sulla sfera di cristallo e poi, sempre a mano libera, ho disegnato i continenti avendo come riferimento delle cartine geografiche: l’ultimo step è stata l’incisione con la mola».
Questo vaso sferico di sfera di color ambrato (h 21 cm) è ottenuto con incisione “battuto” di ovali impreziositi con foglia oro, per un risultato che sprigiona luce.
Le incisioni a regola d’arte sono il cavallo di battaglia della Maestra ligure, che deve sicuramente ai primi dieci anni di esperienza sul campo la sua formazione. «Mio padre era più legato all’incisione in stile altarese e argentina (alcuni abitanti di Altare avevano fondato una vetreria in Argentina negli anni ’50) e vendeva oltre ai suoi anche altri pezzi in cristallo italiani, francesi e inglesi. Io, nel mio atelier in Palazzo Bordoni, vendo solo i miei prodotti». E continua: «La passione e la curiosità ti spingono alla ricerca, ho studiato su libri e cataloghi, visitato musei di arti applicate e da qui ho tratto spunti per innovare il mio stile, impegnandomi costantemente a trovare una cifra stilistica personale. Non ho mai visto nelle vetrerie molta disponibilità all’insegnamento, ma grazie alla presenza di mio padre sono entrata nelle fornaci e ho eseguito lavori anche per cristallerie e vetrerie importanti, ottenendo l’approvazione dei maestri vetrai. A oggi, i clienti più affezionati si affidano alla mia creatività, e questo rappresenta per me una fonte di gratificazione».
Incisione a “rotina”: l’artista artigiana esegue con questa tecnica il ramages scelto per il vaso in lavorazione.
30 candeline, un anniversario importante, un percorso intriso di passione che ha visto in questi ultimi anni un susseguirsi di riconoscimenti: «Il premio MAM-Maestro d’Arte e Mestiere nel 2016 è stata la soddisfazione più grande; nello stesso anno sono stata tra i 100 selezionati ospiti nella sede di Google a Dublino. Ho nel cuore l’esperienza di Homo Faber 2018 a Venezia, dove ho esposto un vaso nella sala Best of Europe, e la partecipazione a Vitrea.Vetro contemporaneo d’autore in Triennale Milano nel 2021, anno in cui ho ricevuto anche il premio fiorentino Artigiano OmA. Sempre a Firenze, nel 2022, ho fondato con altri colleghi del mondo delle arti applicate l’associazione Maestri Artifex, che oggi presiedo. Tra le ultime partecipazioni anche quella a Fatti ad Arte, la bella mostra promossa ogni anno presso gli storici palazzi Lamarmora e Ferrero a Biella.»
Close up della lavorazione “battuto” a losanghe e rifinitura con foglia argento. La Maestra ligure dimostra un’altissima capacità esecutiva nell’arte incisoria.
Un talento autentico, quello di Vanessa, che celebra ogni giorno in bottega con passione il rito del lavoro a regola d’arte, fatto con la maestria, l’eleganza, la delicatezza e la grazia che solo le mani talentuose di una donna possono raggiungere…