Il ruolo di una vetrata è creare l’atmosfera giusta e filtrare la luce attraverso i colori, studiati in base all’ambiente circostante: un compito, questo, assolto con magistrale perizia dalla Vetreria d’Arte Gamberini. Bottega storica a Bologna, fin dalla sua apertura nel 1965 si è infatti sempre proposta l’obiettivo di restituire un ruolo importante alle vetrate dall’utilizzo in ambiente sacro al mondo dell’architettura e del design, mostrando quanto sia versatile il potenziale di quest’arte straordinaria attestata nel tempo.
Le giovani artigiane Camilla Cevolani e Sofia Malvasi, nuove titolari della Vetreria d’Arte Gamberini di Bologna, alle prese con lo studio delle linee di contorno del disegno, primo step della tecnica a grisaglia, pittura di colorazione bruna o terrosa, ottenuta con ossido di ferro macinato e unito a un fondente vetroso. ©Cosimo Duranti
Opere d’arte dal sapore antico, ma anche dal gusto contemporaneo, quelle realizzate dal fondatore Raffaele Gamberini, che ha trasmesso il proprio know-how al figlio Gabriele, suo successore nella Vetreria, il quale ha recentemente passato il testimone alla terza generazione di artigiani titolari di questa fucina in via della Ghisiliera.
Sono infatti oggi Camilla Cevolani e Sofia Malavasi, dal 2018 apprendiste in questa bottega, a portare avanti gli insegnamenti del maestro Gabriele Gamberini, con il quale continuano a lavorare gomito a gomito: giovanissime e piene di entusiasmo e passione, Camilla (classe 1998) e Sofia (classe 2000), entrambe con una formazione presso il Liceo Artistico Arcangeli di Bologna, rilevano coraggiosamente l’attività quest’anno diventandone le titolari e recuperando il valore artistico e culturale di quest’arte che vive “attraverso i fasci di luce”.
Stile decorativo floreale presso l’Art Hotel Commercianti, nei pressi di Piazza Maggiore a Bologna. Ogni vetrata è concepita per illuminare e valorizzare lo spazio di questa struttura ricettiva. Courtesy Vetreria d’Arte Gamberini
Presenti su Wellmade, community che raccoglie oltre 800 botteghe artigiane in Italia, abbiamo incontrato Camilla Cevolani e Sofia Malavasi per scoprire alcune delle tecniche utilizzate in laboratorio: «Le lavorazioni nel mondo delle vetrate artistiche sono svariate, il potenziale del vetro è talmente ampio che permette sempre di imparare nuove tecniche e sperimentare. Sofia ed io condividiamo l’amore per questo antico mestiere, sempre pieno di sorprese, e la lavorazione che più ci sta a cuore è la legatura a piombo, oltre al restauro delle vetrate», racconta Camilla. Legare tessere di vetro tagliate manualmente, attraverso un trafilato ad H in piombo per essere poi saldate nelle giunture grazie a una lega in stagno così da formare una trama salda e duratura è una proceduta molto antica: «La legatura a piombo è una lavorazione dinamica, che si presta ai diversi stili che cambiano nel corso della storia dell’arte: dal Medioevo all’Art Nouveau si possono creare vetrate ispirate a stili svariati, come anche creare dal nulla nuovi design».
Decorazione di un vetro placcato giallo con pittura a grisaglia su tavolo luminoso. Prima con la famiglia Gamberini, oggi con Camilla e Sofia, ogni gesto in questa fucina delle meraviglie è fatto a regola d’arte. ©Cosimo Duranti
Le storie professionali di queste giovani amiche animate da grande passione e spirito imprenditoriale hanno viaggiato su binari paralleli, finché non si sono intrecciate grazie all’intenzione di portare avanti la Vetreria d’Arte Gamberini. Il progetto si è concretizzato quest’anno, dopo qualche anno di apprendistato in bottega e due anni di alta specializzazione professionale in Francia, a Chartres, capitale delle vetrate d’arte. «Al momento la nostra squadra si sta ampliando, lavoriamo anche con Coralie, una ragazza venuta da Nantes per fare un’esperienza di apprendistato di sei mesi con noi, e con Federica, una giovane artigiana bolognese che, come noi ai tempi, ha scoperto la vetreria grazie agli stage organizzati dal Liceo Artistico Arcangeli di Bologna. Ovviamente immancabile il supporto del nostro mentore Gabriele, che continua a venire a trovarci in Vetreria e a darci preziosi consigli», ci confida Sofia.
Attualmente le talentuose artigiane hanno modo di misurarsi con il restauro di vetrate antiche, in particolare a Bologna lavorano con prestigiosi palazzi del centro e ville storiche nelle campagne: «Il progetto sul quale ci stiamo concentrando in questo periodo è il restauro delle vetrate della Basilica di San Petronio, simbolo della nostra bellissima città. Per noi è un piacere indescrivibile essere state chiamate a far parte dell’equipe che donerà nuova luce alla Basilica, questa è per noi la commessa più grande da quando abbiamo iniziato a gestire l’attività nel febbraio 2022».
Una delle ultime fasi della lavorazione per la creazione di una vetrata artistica: la saldatura a stagno sulle giunture dei profili in piombo. Camilla Cevolani, qui al lavoro, si è appassionata a questa forma d’arte sotto la guida del maestro Gabriele Gamberini. ©Giovanni Marcelli
Nella loro Vetreria, oltre a restaurare preziose vetrate del passato e a crearne di nuove secondo i gusti di una clientela ricercata, si trasmettono i segreti del mestiere attraverso formazioni brevi: vengono infatti proposti dei corsi con focus sulle lavorazioni della legatura a piombo, pittura a grisaglia o tecnica Tiffany.
«L’artigianato artistico italiano è per noi una perla impolverata», affermano le due giovani professioniste, «una bellissima ed elegante perla che ha, fortunatamente, nelle istituzioni che promuovono il saper fare d’eccezione i suoi paladini, che si impegnano a spolverarla permettendole di splendere in un mondo di luccicanti ostriche senza perla. Per questo ringraziamo di cuore istituzioni come la Fondazione Cologni per il prezioso lavoro di tutela che svolge».
Una storia felice, quella delle giovanissime Camilla Cevolani e Sofia Malavasi, che ci aiuta a sperare in quel “nuovo Rinascimento” dei mestieri d’arte, per la salvaguardia delle attività artigianali d’eccellenza a rischio di scomparsa. Un bellissimo esempio di coraggio e determinazione, oltre che di talento, che speriamo possa essere di stimolo anche per altri giovani desiderosi di mettersi alla prova nel mestiere d’arte, con tutte le difficoltà ma anche le immense soddisfazioni che comporta.