Vitrea, allestita presso la Quadreria di Triennale Milano dal 5 maggio al 22 agosto, rappresenta un emozionante e spettacolare omaggio a quello che è uno dei materiali più straordinari che la Natura offre da sempre alla mano e al talento dell’Uomo artefice: il vetro.
Il vaso Medusa, in vetro soffiato e molato con l’inserimento a caldo di elementi decorativi a canne, nasce dal genio visionario di Lino Tagliapietra. L’opera è un lavoro più giallo del sole, di una bellezza che toglie il fiato. Artista-artigiano dall’impareggiabile talento, Lino Tagliapietra è unanimemente considerato il più grande Maestro del vetro contemporaneo: dall’isola di Murano a Seattle, la sua fama si estende anche in Cina, Giappone e Australia. Foto di Francesco Allegretto
L’esposizione rinnova la felice collaborazione annuale fra Triennale Milano e Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, che trova espressione nel ciclo di mostre “Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture”. Dopo Mirabilia, preziosa wunderkammer che ha che presentato una serie di capolavori dei grandi maestri dell’alto artigianato milanese, si apre il viaggio meraviglioso nella fragile e potente bellezza del vetro d’autore: un itinerario curato da Jean Blanchaert, raffinato e poliedrico gallerista, curatore, artista, storico delle arti applicate e grande conoscitore della materia, attraverso le preziose creazioni d’autore ideate da importanti artisti internazionali e realizzate da straordinari maestri artigiani italiani.
Tensione Estetica, in vetro borosilicato lavorato a lume, ottone e corda in acciaio, è un masterpiece di Simone Crestani, artista-artigiano vicentino. L’opera è una scultura eterea e leggera come le bolle di sapone: l’albero raffigurato esprime una poetica raffinata, ispirata alle armonie senza tempo della natura. Un tema poeticamente ricorrente in tutto il lavoro del geniale Maestro. Foto di Atelier Crestani
Un’eccellenza tutta nostra, quella del vetro, che da sempre il mondo ammira e ricerca, e che trova storicamente in Murano la sua isola felice, lo scrigno di un saper fare altissimo, che richiede infinita maestria e dedizione. Perché per un maestro la scelta di questo materiale nobile e arduo è per sempre: una scelta di vita, che può regalare grandi soddisfazioni ma richiede una fedeltà assoluta, un talento strenuo e appassionato, la forza di un impegno costante, perché la fornace è uno degli ambienti di lavoro più sfidanti e impietosi. Il vetro è ai nostri occhi meraviglia, miracolo, magia, bellezza sublime: ma per chi lo plasma e lo soffia è anche fatica, durissimo apprendistato, impossibilità di sbagliare, esercizio continuo e grande sacrificio. Per dar vita alla materia dei sogni…
Riflessi, in vetro soffiato a mano volante, è un vaso-scultura che si ispira alle trasparenze e alle sfumature dell’acqua, imitandone i movimenti, i riflessi, le increspature e sembra contenere il mare della Sardegna. L’opera è il frutto della collaborazione tra Ivan Baj, fondatore e art director di Arcade, atelier dove ogni giorno si sperimentano le molteplici possibilità del vetro, e il Maestro vetraio Andrea Zilio, raffinato poeta del vetro di Murano, grande interprete di molti artisti internazionali. Foto di Gregor Kuehn-Belasi
L’eccellenza artigianale del nostro Paese viene evocata attraverso i lavori di alcuni artisti protagonisti del mondo contemporaneo dell’arte vetraria, ma anche di grandi maestri vetrai, manifatture e atelier d’arte. Le 80 opere esposte, realizzate da 40 artefici, diverse tra loro per modalità di lavorazione e linguaggi, raccontano la varietà creativa e la sapienza tecnica contemporanea: “Pezzi espressivi che raccontano l’equilibrio dinamico tra creatività e maestria”, scrive Franco Cologni. “Tra un coraggioso sguardo verso le nuove forme della bellezza, e una altrettanto coraggiosa salvaguardia di tecniche arcaiche e quasi misteriose, ma proprio per questo così importanti in una società dove gli eventi servono anche come pietre miliari per tutelare la memoria del bello, la poesia del futuro, l’utopia della meraviglia che è opera degli esseri umani”.
Le Vase Communiquant, in vetro soffiato, sprigiona una sensualità siderale. La curvatura dei cilindri e la roccia fluida sospesa evocano la forza vitale che ci collega. L’opera, progettata dall’artista franco-libanese Flavie Audi, laureata “in vetro” al Royal College of Art di Londra, è stata realizzata nella fornace muranese di Berengo Studio con il Maestro Nicola Causin. Foto di Everything I Want
Nella Quadreria di Triennale va in scena la bellezza, grazie al genio di grandi artisti (da Melvin Anderson a Emmanuel Babled, da Lucio Bubacco a Simone Crestani a Hugh Findletar, da Massimo Micheluzzi a Lilla Tabasso a Giorgio Vigna…), per mano di maestri vetrai di ineguagliabile talento (da Andrea Zilio, artefice eccelso amato da molti artisti, a Giorgio Giuman e Simone Cenedese, da Nicola Moretti a Silvano Signoretto a Cesare Toffolo…) e grazie alle molte manifatture di eccellenza, dalle storiche Barovier & Toso, Venini, Anfora e Zanetti, fino alle fucine dell’arte contemporanea, fra cui Berengo Studio, WonderGlass, Laguna B, per citare solo alcuni nomi di questo piccolo firmamento pieno di stelle del saper fare.
Fuga dal coronavirus, in vetro a lume e soffiato, è in tripudio di figure umane in movimento più vive della realtà. Dalle reminiscenze del mondo letterario, l’opera di Lucio Bubacco è stata realizzata nel 2020 ed è frutto delle riflessioni dell’artista-artigiano sull’epidemia in corso. Il Maestro Bubacco padroneggia ad altissimi livelli la tecnica del vetro a lume: munito del proprio “cannello”, in solitaria, crea virtuosismi di impareggiabile bellezza. Foto di Diego Lazzarini
E plana dall’alto sulla galleria milanese il magnifico volo di gabbiani e gondole, Laguna, opera di Lino Tagliapietra, il maestro muranese più conosciuto e celebrato al mondo, vero “tesoro vivente”; mentre il suo incredibile vaso Medusa, giallo di un giallo che non si sa descrivere, è il sole che illumina e accompagna poeticamente il visitatore, ma meglio sarebbe dire lo spettatore, in questo intenso viaggio.