La nuova era di Roger Dubuis si chiama Excalibur e guarda al futuro.
L’estetica rivoluzionaria si sposa con l’assoluta precisione svizzera ed è tempo di una nuova partnership con Pirelli.
Con in sottofondo un claim combattivo come “Dare to be Rare”, Roger Dubuis alza in alto le spade ed è pronto a rivoluzionare il mondo dell’alta orologeria.

L’anno scorso qui al SIHH avevamo assistito al lancio di cinque nuovi segnatempo della collezione Velvet, uscita per la prima volta nel 2012, che incarnavano ciascuno diversi aspetti della personalità della donna Roger Dubuis. Come è stato l’anno della Diva Velvet?
Abbiamo avuto un ottimo anno, che sta per concludersi a fine marzo. Siamo una delle pochissime marche a scrivere le cifre verdi, quindi positive. E’ andata molto bene. Abbiamo sempre meno ritardi per tutto quello che riguarda i lanci e la presenza nei punti vendita, quella serie di problemi che possono accadere ai marchi giovani e complicati come il nostro.
Per noi di Roger Dubuis nel 2016 è funzionato tutto molto bene.
La collezione Velvet, dal lancio nel 2012, aveva fatto la strada tutta da sola. Nel 2016 accompagnandola abbiamo consolidato questa parte femminile del brand legittimato. Non è facile, tanti marchi che vediamo anche qui al SIHH trovano una scusa per lanciare un prodotto femminile che non è forzatamente nel proprio DNA. La riduzione di un orologio maschile per farlo diventare femminile non mi è mai piaciuta. Ce ne sono alcuni belli, non voglio dire il contrario, ma spesso mancano di qualcosa.
Roger Dubuis proporrà dei nuovi modelli Velvet per il 2017?
Si, li stiamo già proponendo ai nostri compratori e saranno presentati dopo l’estate.
(Durante l’intervista Alvaro Maggini ha permesso che vedessi due modelli dal vivo in anteprima e posso solo annunciarvi che possiedono un’estetica vincente: eleganti, classici, essenziali. Per ora non posso rivelare di più!)
Orologio Excalibur Spider Pirelli - Double Flying Tourbillon
Per Roger Dubuis la 27° edizione del Salone dell’Alta Orologeria è stata interamente dedicata alla linea Excalibur. Una scelta precisa che deriva da una strategia mirata?
Abbiamo deciso che non solo nel 2017, ma anche per i prossimi 2018 e 2019, presenteremo solo Excalibur. Vogliamo approfondire questa collezione, vogliamo conquistare il posto che ci è dovuto e che meritiamo nella creazione di un prodotto iconico. Ci siamo resi conto che la marca possiede un prodotto che va da solo perché ogni anno la cifra di affari aumenta. E’ un prodotto che si distingue dagli altri.

Ingredienti vincenti di questi nuovi modelli Excalibur: precisione e rigore svizzeri, Certificazione Poiçon de Geneve, materiali di rottura, codici e convenzioni frantumate (come durante un terremoto o una eruzione vulcanica) e poi riassemblati in un’ interpretazione futuristica. Un’ispirazione al mondo dell’arte con i neon di Ivan Navarro, Gordon Matta-Clark e Robert Rauschenberg.
Quest’anno Roger Dubuis è pura esplosione di energia creativa e perché no, un pizzico di follia?
Si dice che Robert Rauschenberg sia il papà della Pop Art. La Pop Art è la massa. Mi piace l’idea del suo lavoro perché dà una nuova vita a tutto quello che è stato buttato via e non serve più. Alla base della Pop Art c’è anche l’intuizione della ripetizione, pensiamo ad Andy Warhol che prendeva la zuppa Campbell e la ripeteva all’infinito con il sistema serigrafico, in pratica per trasmettere sempre lo stesso messaggio. Noi ci stiamo ispirando a tutto questo, vogliamo parlare solo di Excalibur, finché voi non avrete capito!

Con la partnership siglata con il gruppo Pirelli avete scelto un materiale ispirato ai settori industriali più orientati alla performance, come il caucciù proveniente dai pneumatici Pirelli da competizione certificati, e l’avete rielaborato, interpretato in chiave visionaria.
Un team vincente, com’è quello di Roger Dubuis?
E’ vero che siamo un’equipe straordinaria sul prodotto. Io sono solo il rossetto su una bella bocca di una donna. Io creo una scena. Un palcoscenico. L’attore è il prodotto, io scrivo il suo ruolo, sono un po’ come un romanziere.
Orologio Excalibur Spider Automatic Skeleton - Orologio Excalibur Spider Carbon
Gli studi seguiti in gioventù influenzano il suo lavoro?
Ho studiato grafica e poi mi sono specializzato a Basilea nella macro tipografia, tutta roba piccolissima che riprende un po’ quello che si fa qui negli orologi. Ho vissuto 10 anni a Parigi prima di ritornare Svizzera e li ho lavorato per Dior e Chanel, non facile. Tantissimo anche nell’universo della profumeria, ho creato nuove campagne pubblicitarie ed identità grafiche, lanciato le prime boutique. Mi sono specializzato in brands che hanno la necessità di fare una svolta. Per esempio il marchio Chantelle. Nel 2008 il settore della lingerie aveva dei problemi a causa della crisi, abbiamo lavorato tanto fino al 2010.
Poi è arrivato il momento di Roger Dubuis?
Nel giugno del 2010 mi hanno fatto chiamare chiedendomi di fare la stessa cosa che avevo fatto con Chantelle con un’altra marca e non avevo idea di quale avrebbe potuto essere. L’ho scoperto solo qualche mese dopo. Forse non volevamo dirmelo!
Orologio Excalibur 36
Com’era il prodotto allora?
Tante forme, la croce, il cuore, tanti colori, i formati quadrati, le lancette e i numeri romani, l’oro, il rosso. Mi ricordo di aver pensato a cosa potessi fare. Non potevo cambiare tutto subito, ma dovevo comunque trovare il sistema per cambiare dolcemente. Per portarli pian piano verso il cambiamento. Ci sono voluti alcuni anni, per esempio eravamo sempre stati di colore nero, adesso sono riuscito a spostare sul bianco. Abbiamo un logo bello, non più l’oro. Ogni tanto devo ancora spiegare perché i packaging per esempio sono ancora neri. I prossimi li faremo bianchi!
Se all’inizio immagino sia stato difficile, ora l’approccio è diverso?
Ora è molto più facile. Persone intelligenti vengono a vederci, si interessano non solo al prodotto, ma anche a quello che c’è dietro. Era quello che volevamo.
Orologio Excalibur Quatuor Cobalt Micromelt
La collezione Excalibur prende vita dopo una sorta di esplosione di energia. I design tecnici ed estetici della Maison sembrano forgiati dalla collisione dei quattro elementi. Crateri, fenditure, colate di magma, tutti questi elementi annunciano una rivoluzione, una scossa che porta ad un cambiamento importante. E’ l’inizio dell’era Excalibur?
Il terremoto è da vedersi non solo come aspetto negativo ma anche nella sua positività, perché porta alla ricostruzione. E’ sempre così: è la vita. Morte e nascita convivono, però quando si perde tutto, poi si riscostruisce. Si arriva sempre a vivere. L’essere umano è molto più forte di quello che crede.
La Manifattura Roger Dubuis, Ginevra, Svizzera
Com’è essere un brand giovane in un mondo come il nostro di oggi?
Adesso che c’è Internet ed assistiamo ai fenomeni social, Facebook, Snapchat, non si può più nascondere niente. La nostra giovane marca è nata con tutto quello che è la comunicazione veloce. I nostri scandali ce li ricordiamo ancora perché sono giovanissimi. Un tempo era diverso, è più difficile conoscere gli scandali che appartengono al passato degli altri marchi perché la comunicazione e le sue dinamiche odierne, allora non esistevano. Con questa velocità nella trasmissione delle informazioni, se c’è un piccolo difetto lo paghiamo subito, non solo noi, funziona così anche per tutti gli altri brand dell’Alta Orologeria.
Alcune marche come Panerai, Audemars Piguet, Patek Philippe si conoscono grazie ad un prodotto. Anche noi dobbiamo fare questo salto.
Il presente e il futuro di Roger Dubuis sarà Excalibur, anche se il nome è un po’ vecchiotto!!!
