Il marchio di via Condotti non smette di stupire e si erge a protagonista indiscusso della giornata di apertura dell’edizione 2018 di Baselworld grazie all’ennesimo record del mondo di sottigliezza orologiera.

In orologeria registrare un record dopo l’altro, in fondo, non dovrebbe comportare controindicazioni. Ma, in via teorica, solo vantaggi. E che vantaggi. Eppure un rischio, paradossalmente, a ben vedere c’è. Ed è legato alle aspettative di clienti, collezionisti e semplici appassionati. I quali, abituati bene, finiscono naturalmente per aspettarsi sempre qualcosa di più. Di più sorprendente, di più inarrivabile. E mantenere le loro aspettative, per i marchi, diviene inevitabilmente ogni anno sempre più difficile e dispendioso. Un problema comune a tutti, ma apparentemente sconosciuto a Bulgari, maison che anche quest’anno al Salone dell’Orologeria di Basilea ha lasciato a bocca aperta per creatività e soluzioni tecniche stabilendo un nuovo primato nel campo degli ultrasottili con il nuovo Octo Finissimo Tourbillon Automatico.

Campo in cui si addentrano in pochi, quello degli orologi ultrasottili, perché per venirne fuori occorrono risorse elevate, un indiscusso savoir faire tecnico, e naturalmente tradizione. Perché con la sottigliezza, in orologeria, non si scherza. Una complicazione anche questa, in fondo, da qualche anno divenuta particolarmente cara a Bulgari. Che dal 2014, con un ritmo impossibile da tenere per chiunque altro, ha iniziato a centrare un primato dietro l’altro. Prima con l’Octo Finissimo Tourbillon, equipaggiato con un movimento manuale di 1,95 mm di spessore. Poi, nel 2016, con l’Octo Finissimo Ripetizione Minuti, mosso da un calibro sempre a carica manuale di 3,12 mm di spessore. Infine lo scorso anno con l’Octo Finissimo Automatico, un carica automatica, appunto, il cui movimento si è fermato alla soglia dei 2,23 mm. Il non plus ultra. Almeno fino all’arrivo dell’ultimo record-breaker del marchio: l’Octo Finissimo Tourbillon Automatico.

Un altro “tourbillon” appunto, ma questa volta automatico. Non propriamente la stessa cosa parlando di orologi ultrapiatti, se non altro perché, al movimento in sé, va necessariamente aggiunto un elemento ulteriore come il rotore di carica. Che, per quanto sottile possa essere, occupa comunque il suo spazio. Troppo spazio, quando a finire sotto al lentino non sono più i millimetri ma addirittura i decimi di millimetro. Stupefacente è allora il fatto che il Calibro BVL 288 adottato dal nuovo Octo Finissimo Tourbillon Automatico abbia la stessa identica altezza del calibro BVL 268 (manuale) del Finissimo Tourbillon del 2014: 1,95 mm. Una prodezza ottenuta, tra l’altro, anche grazie all’utilizzo di un rotore periferico in oro bianco e alluminio, due metalli diametralmente opposti in quanto a densità e quindi perfetti nel loro abbinamento funzionale.
Il nuovo Calibro BVL 288 a carica automatica si contraddistingue per il suo tourbillon volante e per una massa oscillante periferica in oro bianco e alluminio sostenuta da tre cuscinetti a sfera. Il suo spessore totale è di 1,95 mm.

Pensare di poter scendere ulteriormente, salvaguardando la resistenza e l’affidabilità del movimento, è quasi una follia (me le sfide sono il sale dell’industria orologiera ed è lecito attendersi ulteriori sorprese). Perché, tanto per fornire un metro di paragone tangibile e facilmente verificabile, 1,95 millimetri è uno spessore molto inferiore rispetto a quello, per esempio, delle monete da 20 e 50 centesimi così come di quelle da 1 e 2 euro. Praticamente identico a quello di un “soldino” da 10 centesimi, che di millimetri ne misura 1,93. Aspetto questo che non fa altro se non esaltare il grande lavoro fatto da Bulgari, amplificato ulteriormente da un design contemporaneo che ha trovato ormai da anni nell’Octo il suo rappresentante per eccellenza.
Come tutti i pezzi contraddistinti da uno straordinario contenuto tecnico e da un’intrinseca preziosità anche l’Octo Finissimo Tourbillon Automatico sarà prodotto in una ristretta edizione limitata: solo 50 esemplari.
