Aquile, serpenti, leoni, tigri e falchi. Incisi o decorati a smalto, rigorosamente a mano: Les Cabinotiers Mécaniques Sauvages. Un bestiario d’artista fatto di pezzi unici. Omaggio alla grande tradizione orologiera ginevrina del Settecento.
Una fase della realizzazione di uno dei 5 esemplari unici della serie Les Cabinotiers Mécaniques Sauvages. Prendendo spunto da un bozzetto altamente dettagliato, l’artigiano specializzato in pittura miniata riproduce il quadrante. Un’opera d’arte in pièce unique.
Quella dei “Cabinotiers” è storia antica. E al tempo stesso affascinante. A metà fra artisti e artigiani, dall’inizio del Settecento fino alla fine dell’Ottocento divengono il simbolo del rinnovamento ginevrino. Sono incisori, smaltatori, gioiellieri, naturalmente anche orologiai. Rappresentano una categoria a parte. Colti, eruditi, altamente specializzati, dominano la scena con i loro “cabinet”, botteghe all’interno delle quali prendono vita in quegli anni alcuni dei pezzi di maggior rilievo della Fabrique, termine con il quale viene definita la Ginevra degli orologi. Stazionano ai piani alti. Non per snobismo, ma per necessità. Quando la città inizia a svilupparsi, e le abitazioni a crescere in altezza, traslocano le loro sedi di lavoro dal ciglio della strada ai sottotetti, andando a cercare quella luce che, in mancanza di corrente elettrica, assicura preziose ore di lavoro extra. In questa scena di grande fervore tecnico e creativo nasce Vacheron Constantin, marca che a quei Cabinotiers sarà sempre riconoscente. Tanto da ricordarli ancora oggi in pezzi unici dall’alto valore artistico. Come dimostrano i modelli Les Cabinotiers Mécaniques Sauvages.
I metiers d’art rappresentano uno dei patrimoni qualificanti di Vacheron Constantin. Competenze rare salvate dall’oblio, padroneggiate oggi da pochissimi artigiani specializzati.
I pezzi unici Les Cabinotiers Mécaniques Sauvages rappresentano il punto di confluenza di due tra le più alte competenze patrimonio di Vacheron Constantin: quelle per le grandi complicazioni e per i mestieri d’arte.
In anni recenti Vacheron Constantin ha poi fatto di quei Cabinotiers un fiore all’occhiello. Nati inizialmente come pezzi d’eccezione, unici semplicemente perché realizzati espressamente su richiesta del cliente (pensati anche per mostrare le competenze ed i savoir faire della maison) i Cabinotiers si sono poi ulteriormente evoluti. Tanto da dar vita a vere e proprie collezioni. Fatte di pezzi altrettanto unici, ma questa volta creati per volere dalla stessa manifattura, interessata a mettere sul mercato esemplari prodotti in tirature limitate fino agli eccessi. Per alcuni, il massimo del desiderio, per altri, i più incontentabili, addirittura il punto di partenza per ulteriori personalizzazioni. Pochi, pochissimi, meno di 100 all’anno nell’economia di produzione di Vacheron Constantin, i pezzi Cabinotiers rappresentano uno sprone per spingersi oltre i limiti. Dal punto di vista artistico, una sfida per gli artisti dei dipartimenti creativi, da quello tecnico per gli orologiai degli atelier grandi complicazioni. E per comprenderlo è sufficiente osservare – toccare, vista la rarità dei pezzi in questione, sarà privilegio di pochi – gli esemplari della micro collezione Les Cabinotiers Mécaniques Sauvages.
Il quadrante della referenza Les Cabinotiers Tourbillon 14 Giorni Leone è rivestito in smalto grisaille. Una lastra d’oro, rivestita da uno strato marrone scuro viene posta in forno e successivamente decorata applicandovi un particolare smalto Grand Feu denominato Blanc de Limoges.
Cinque modelli di pura eccellenza. A partire dal “Calibre 2755 Aquila” il cui rapace è inciso con la tecnica del bassorilievo sulla cassa in oro rosa, la stessa utilizzata per ornare la carrure del “Tourbillon Armillare Serpente”. Il primo, un ripetizione minuti con tourbillon e calendario perpetuo, il secondo provvisto di un tourbillon armillare. Si spinge oltre il “Tourbillon 14 Giorni Leone” che alla cassa incisa aggiunge un quadrante in smalto grisaille, ottenuto tramite l’applicazione di un smalto Grand Feu bianco su una lastra d’oro rivestita di uno strato marrone poi cotto in forno. Un savoir faire replicato con maestria sul quadrante del “Grisaille Falco” la cui pulizia estetica altro non fa se non esaltarne ulteriormente la sopraffina opera d’arte. Incisione a bulino, infine, anche per la referenza “Animali Misteriosi Tigre”, tecnica riservata però al quadrante, nel quale da fronde di bambù in oro giallo spunta una testa di tigre in oro bianco. Un pezzo singolare anche per via delle informazioni a finestrella. Pièce unique in grado ancora oggi di tramandare ed esprimere lo spirito autentico dell’orologeria.