L’evoluzione ventennale dell’orologio Chanel J12 raggiunge il suo culmine nelle trasparenze del J12 X-RAY, completamente scolpito in vetro zaffiro e animato da un nuovo calibro realizzato in-house.
Chanel J12 X-RAY – cassa (38 mm), quadrante, bracciale in vetro zaffiro – movimento meccanico a carica manuale di Manifattura Calibro 3.1 – autonomia di circa 55 ore. Ha un prezzo di 625.000 euro. © CHANEL HORLOGERIE
“Per essere insostituibili bisogna essere differenti”: questa celebre frase pronunciata da Coco Chanel interpreta al meglio la personalità del nuovo ed esclusivo J12 X-RAY, un orologio unico e irripetibile, portavoce di un linguaggio estetico inusuale che colpisce già a un primo fugace sguardo. Il concetto espresso dall’aforisma di Mademoiselle rende infatti appieno l’idea di una creazione fuori dal comune, capace di dare una svolta sorprendente a una collezione dove da sempre sono protagonisti gli irrinunciabili codici creativi della Maison, a partire dall’utilizzo monocromatico dei colori da lei prediletti, il bianco e il nero. Introdotto sul mercato nel 2000 in una versione con cassa e bracciale interamente in ceramica, l’orologio Chanel J12 è stato dapprima realizzato in una veste nera intensa e misteriosa e poi, ad appena tre anni di distanza, in una ugualmente indovinata variante che non poteva ignorare l’altra tonalità cara a Gabrielle Chanel, il bianco. Dando vita a quella straordinaria alternanza di cromie che ha segnato nel profondo anche l’universo moda della storica Maison e trasformando la ceramica da materiale ad alta resistenza in materia versatile e preziosa. Divenuto nel tempo una vera e propria icona di charme, l’orologio continua a stupire ancora oggi quando, per festeggiare i suoi primi 20 anni di vita, si presenta in un’esclusiva e inedita variante trasparente che sembra ispirarsi a un’altra emblematica riflessione di Gabrielle Chanel: “Le donne pensano a tutti i colori, tranne all’assenza del colore…”.
Chanel ha progettato il J12 X-RAY come l’orologio dei desideri per eccellenza: per la stupefacente scelta estetica, l’unicità delle lavorazioni richieste e l’innegabile spessore tecnico, è stato infatti realizzato in soli 12 esclusivi esemplari.
Perfetta visibilità del vetro zaffiro e lucentezza dei diamanti sono il mix ideale per un quadrante arioso di grande leggibilità. © CHANEL HORLOGERIE
Il J12 X-RAY assume dunque le sembianze della trasparenza totale per sovvertire i canoni usuali dell’estetica e della tecnica con l’adozione di un materiale che, nelle intenzioni, è analogo alla ceramica: come quella estremamente resistente e dalla texture setosa e levigata. E come la ceramica il trattamento del vetro zaffiro di cassa, quadrante, parti del movimento e, per la prima volta, bracciale, deve necessariamente tener conto delle caratteristiche del materiale di partenza, ovvero durezza ed eventuale fragilità: si tratta infatti sostanzialmente di un corindone di sintesi con durezza Mohs pari a 9, quindi appena al di sotto del diamante (di grado 10), che richiede una lavorazione specializzata in particolare su elementi sottili dove la ricerca della finezza potrebbe diventare un fattore di criticità. Un materiale che rappresenta un vero e proprio sogno a occhi aperti, la cui totale trasparenza si rivela innanzitutto nella cassa di 38 millimetri, con anse e carrure stondate e corona in oro bianco 18 carati impreziosita da un diamante taglio brillante (circa 0,17 carati). Mentre la lunetta con base in oro bianco 18 carati rende omaggio alla vocazione gioielliera di Chanel rivestendosi di una ghirlanda luminosissima composta da 46 diamanti taglio baguette per circa 5,46 carati. Il quadrante svela 12 indici in diamanti taglio baguette (circa 0,38 carati), sottili lancette ore e minuti in oro bianco 18 carati, anello dei minuti con piccoli quadrati a intervalli di 5, e scritte Chanel e J12 bianche serigrafate sul vetro.
Il Calibro 3.1 deriva dal Calibro 3, concepito per il BOY-FRIEND Squelette, un orologio di forma rettangolare lanciato nel 2018. Terzo in ordine di tempo tra i meccanismi di Manifattura Chanel, dopo il Calibro 1 che nel 2016 ha equipaggiato l’orologio Monsieur de Chanel, e il Calibro 2 il Camélia Squelette, nel 2017.
Il retro del Calibro 3.1 e il quadrante in vetro zaffiro che ospita 12 indici in diamanti taglio baguette (circa 0,38 carati). © CHANEL HORLOGERIE
Il gioco dei ruotismi diventa un punto di osservazione privilegiato sul Calibro 3.1 meccanico a carica manuale di 29,35 millimetri di diametro e 6,77 millimetri di spessore, praticamente un adattamento del Calibro 3 di forma rettangolare, prodotto in-house da Châtelain Manufacture, di cui è proprietaria Chanel, e sottoposto a un importante restyling per poter essere utilizzato in una cassa rotonda. La cui rivisitazione ha comportato l’aggiunta di 44 componenti: 158 totali contro i 114 del Calibro 3. Le restanti dotazioni tecniche sono invece invariate: 21 rubini, 28.800 alternanze orarie, autonomia di marcia di circa 55 ore, bilanciere a inerzia variabile con sistema antiurto, bariletto a brida fissa. Anche in questo caso la costruzione ha dell’incredibile, con la platina, il ponte della minuteria e il ponte del ruotismo in vetro zaffiro e, per questo, completamente trasparenti. Per un’operazione di assemblaggio che, tenendo conto delle evidenti difficoltà, richiede circa un’intera settimana.