Il primo omaggio risale al 2015, con il lancio del Chopard LUC XPS 35 mm Esprit de Fleurier caratterizzato da una concessione floreale timidamente accennata sul movimento. Subito amplificata, l’anno successivo, dal più rigoglioso L.U.C XP 35 mm Esprit de Fleurier Peony. Una trilogia che Chopard chiude oggi con un modello, se possibile, ancora più unico ed elaborato.

In una serie speciale, o celebrativa, la scelta di una determinata cassa, così come di uno specifico movimento, parla chiaro. Perché di quel modello ne è il biglietto da visita. Tanto importante quanto i mestieri d’arte chiamati in causa per nobilitarlo e persino di più dei materiali più preziosi utilizzati per realizzarlo. Perché ogni manifattura, in fondo, ha i suoi “figli prediletti”. Le sue collezioni più iconiche e significative, i suoi calibri di rappresentanza. Con questi presupposti, per comprendere il valore dell’orologio Chopard LUC XP Esprit de Fleurier Peony presentato all’ultimo salone dell’Orologeria di Basilea 2017 sarebbe sufficiente lasciar parlare il suo nome.
Per il L.U.C XP Esprit de Fleurier Peony la scelta è ricaduta su un movimento meccanico a carica automatica extra piatto e dal diametro contenuto. Perfetto per un orologio femminile ma al tempo stesso sufficientemente spazioso per dare il giusto risalto alle sue decorazioni.

Dopo l’acquisizione della manifattura dalle mani di Paul-André Chopard nel 1963, la volontà di Karl Scheufele III è sempre stata una sola: sviluppare la marca dandole ancor più prestigio.
In quest’ottica nasce, nel 1974, il primo stabilimento di produzione a Meyrin ma soprattutto, nel 1996, la Manifattura Chopard a Fleurier, nel Giura Svizzero. Dalla quale, un solo anno più tardi, uscirà il primo modello di manifattura, il L.U.C appunto (omaggio al fondatore del marchio Louis-Ulysse Chopard), mosso dal calibro omonimo. Prodotto, quest’ultimo, che da quel giorno rappresenterà l’eccellenza tecnica del brand evolvendosi in seguito in versione XP (sigla identificativa di uno spessore “extra plat”) e che oggi, non a caso, a 20 anni di distanza, è stato scelto come preziosa dote per il L.U.C XP Esprit de Fleurier Peony 2017.

La prima referenza, del 2015, presentava un quadrante in madreperla celeste a effetto “nuvolato”, un giro di diamanti sulla cassa in oro bianco e un movimento inciso a motivo floreale stilizzato. Più elaborata quella del 2016, con una madreperla di Tahiti, questa volta sui toni del rosa, dalla quale affiorava una peonia in oro rosa e diamanti lavorata sul quadrante sottostante. Per il nuovo Chopard L.U.C XP Esprit de Fleurier Peony il marchio ha invece previsto un quadrante in oro bianco, in cui il fondo picchiettato fino a ricreare un effetto grené mette ancor più in risalto il bouquet di peonie realizzato con l’antica tecnica fleurisanne.
Il L.U.C XP Esprit de Fleurier Peony è prodotto in tiratura limitata a 8 esemplari. I cui quadranti incisi sono realizzati da un singolo artigiano nella manifattura Chopard di Fleurier. Ognuno richiede oltre un mese e mezzo di paziente lavoro manuale di scultura e rifinitura.

La tecnica di Fleurier, detta appunto fleurisanne, è un mestiere d’arte in pericolo di estinzione. Perché raro, in quanto originario di questo piccolo villaggio svizzero. Non ci sono scuole che lo insegnino e i suoi segreti si tramandano da artigiano ad artigiano.
Ragione per cui Chopard, conscia della sua importanza storico/artistica, ha deciso di istituire un corso di formazione interno alla manifattura per poterne garantire un futuro. Ciò che lo rende unico è il procedimento creativo. Che non vede l’artista impegnato a scolpire direttamente il soggetto, quanto piuttosto ad asportare il materiale attorno allo stesso, facendo quindi emergere il motivo desiderato dallo sfondo. Destinato poi ad essere rifinito, inciso, lucidato e dorato. E infine ornato con diamanti al posto dei pistilli.
Il nome Fleurier, paesino incastonato nel Giura Svizzero e sede della manifattura Chopard, non è frutto del caso. Quando arriva la bella stagione, infatti, dai suoi prati spuntano una gran varietà di fiori spontanei colorati.

Ma la peonia non cresce sulle rive dei tre piccoli corsi d’acqua che bagnano Fleurier. È originaria della Cina, dove è considerata la “regina dei fiori”. E dove, l’arte dell’incisione fleurisanne, sin dal XIX secolo ha affascinato la corte imperiale così come la tecnica sopraffina di quegli orologi arrivati da un piccolo paesino della lontana Svizzera. La scelta della peonia è quindi un omaggio a questa cultura lontana. A cui si rivolge il L.U.C XP Esprit de Fleurier Peony di Chopard. Non a caso realizzato in serie limitata a 8 esemplari. Numero positivo per i cinesi.
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