Otto nuovi tesori si schiudono con l’avvento della primavera e catturano nelle sembianze di un orologio la poetica couture di un grande maestro. Sono i Dior Grand Soir Botanic.
Deliziosamente materici, incredibilmente magnetici, i nuovi virgulti della collezione nata nel 2010, celebrano in versione orologiera la vivace passione che Christian Dior provava per i fiori, condivisa intimamente con la sorella Catherine che li coltivava a Callian, nel sud della Francia.

Una sentimento intenso che restò una costante per tutta la vita, influenzando irrimediabilmente le sue intuizioni creative.

Pagine piene di romanticismo e femminilità che hanno rivoluzionato la storia della moda. Pensate alla figura della “donna fiore”, quasi rubata alle tele degli impressionisti e delicatamente tradotta in bozzetti nel 1947, agli abiti in tulle e raso, alle gonne a corolla fino alle impalpabili note romantiche del profumo Miss Dior.

L’anima, l’essenza ed i colori della flora immaginaria di Christian Dior tornano nell’universo orologiero della casa parigina racchiuse in ogni pezzo unico Dior Grand Soir Botanic.
L’estetica è contemporanea, la vitalità esuberante, tanto che quando afferriamo la lente d’ingrandimento che accompagna ogni creazione, veniamo attratti come all’interno di una piccola Wunderkammer dove nulla è lasciato al caso. Piantati dagli orologiai della Maison, minuscoli fiori sbocciano in volumi originali ed in geometrie in costante dialogo: rotondi, ricci, piatti o frangiati, come i tessuti, i petali sembrano animarsi sotto piccole gocce di rugiada, ora in diamanti ora in zaffiri multicolore.

È una sfera del tempo visionaria, che possiede lancette di ore e minuti fuori centro, (nell’esemplare n. 8 sono poste a ore 10), e dove non compare la consueta corona al lato della cassa. Ogni modello è regolabile dal fondello, una caratteristica che troviamo talvolta negli orologi – gioiello per salvaguardare tutta la purezza dell’estetica e che non tradisce il pensiero che Monsieur Dior era solito tradurre nelle sue collezioni: “L’obiettivo supremo della couture è abbellire più che vestire”.
Nel suo castello de La Colle Noire il couturier amava circondarsi, quasi sopraffare, dall’atmosfera bucolica fatta di gelsomini, ulivi, mandorli in fiore e infinite distese di carnali rose di maggio. Ci sembra quasi di vederne un esemplare rivisitato in chiave preziosa nell’orologio Dior Grand Soir Botanic n. 1, petali in oro ed stami dalla tonalità calda degli zaffiri gialli cabochon.

Ogni giardino incantato del quadrante è circondato da lunetta e anse in pavé di diamanti, la tecnica scelta dai gioiellieri di Dior è il “serti neige”, l’incastonatura a neve o fantasia, in cui le gemme sono poste una accanto all’altra giocando sulle loro differenti grandezze fino a coprire completamente il metallo. La selezione delle pietre richiede un minuzioso rigore soprattutto per quelle di dimensioni più contenute; il risultato finale dona ai nostri occhi la sensazione che i diamanti siano caduti dal cielo, in assoluta libertà, posandosi qui sull’oro bianco come fiocchi di neve per avvolgere i quadranti di Dior Grand Soir Botanic.
