Nel campo degli orologi sportivi è una delle rivelazioni di questo 2019. Affidabile nella meccanica, accattivante nell’estetica. Che ripesca dagli anni (lasciati cadere con troppa leggerezza nell’oblio) del controllo sovietico della Germania dell’Est.
Glashütte Original – SeaQ Panorama Date – cassa in acciaio da 43,2 mm – quadrante galvanizzato a finitura sunray – movimento automatico di manifattura Calibro 36-13 – con Data Panorama – bracciale in acciaio.
Scovare un diver a Glashütte, in tempi recenti, è sempre stato un po’ come come trovare il classico ago nel pagliaio. Uno sbattimento. Garantito, a differenza del buon esito della ricerca. La ragione di tutto questo, nonostante ciò che si possa pensare, non è dovuta alla morfologia del territorio. Certo, in Germania, nella fattispecie nel bel mezzo della regione della Sassonia, non c’è il mare. Ma se è per questo il mare non c’è neanche in Svizzera. Laddove però i diver da un buon numero di anni a questa parte prolificano, pezzi cruciali delle collezioni di ogni buon marchio che si rispetti. In quel di Glashütte gli orologi subacquei invece scarseggiano, ma per altre ragioni. Perché qui, dopo la caduta del Muro di Berlino, l’industria orologiera – tornata ad essere privata dopo il lungo quarantennio di unificazione statale imposto dal regime sovietico – ha finito per guardare fin troppo ottusamente alla tradizione, quella colta, quella eletta, quella della metà dell’Ottocento. Da cui tutto, da queste parti, ha avuto origine. Senza aprirsi al presente, soprattutto senza considerare il passato più prossimo. Magari meno nobile ma non per questo trascurabile. Modus operandi comune, salvo eccezioni naturalmente. Una di queste, rappresentata da Glashütte Original. Che di recente, non a caso, ha lanciato il suo subacqueo, battezzato SeaQ.
In quanto orologio pensato per essere portato in immersione il SeaQ è resistente, a seconda del modello, fino a 20 o 30 atmosfere. Può essere configurato inoltre con un cinturino in rete di nylon o in caucciù a motivo goffrato.
Il SeaQ di Glashütte Original in versione tre sfere con datario posizionato alle 3. A differenza del modello con Data Panorama presenta una cassa in acciaio di “soli” 39,5 mm. Medesima configurazione adottata dalla versione a tiratura limitata “1969”.
Un avvenimento che avrebbe potuto verificarsi, da queste parti, giusto in Glashütte Original. Da un lato per via del background di indubbio spessore in termini di ricerca, sviluppo ed investimenti garantito alle spalle da Swatch Group (gruppo orologiero svizzero che ha acquisito proprio il brand teutonico nell’anno 2000), fondamentale per mettere in cantiere investimenti di questo calibro. Dall’altro per una ragione prettamente storica. Glashütte Original è l’unico vero marchio nato dalle ceneri dell’intera industria di settore germanica, dalla privatizzazione cioè nel 1994 della VEB Glashutter Uhrenbetriebe, sorta di collettivo creato nel 1951 unificando tutte le realtà della zona. E dunque depositario (anche) degli archivi storici più recenti, meno patinati, ma decisamente più eclettici e concreti. Glashütte Original è insomma lo specchio fedele di quasi 180 anni di tradizione orologiera tedesca. Credenziale che gli ha permesso di dar vita con gran naturalezza ad un orologio come il SeaQ. Fortemente contemporaneo nei materiali e nella tecnica, gustosamente rétro nell’approccio estetico. Perché ispirato ad un modello risalente al 1969.
Un’immagine del Calibro 36 di manifattura adottato dalle referenze SeaQ Panorama Date. Estremamente compatto (è spesso 6,7 mm) adotta una spirale del bilanciere in silicio e vanta un’autonomia di 100 ore.
Il modello in questione è lo Spezimatic Type RP TS 200, che sul suo quadrante alla fine degli Anni 60 riportava il marchio – o sarebbe meglio dire, la denominazione di origine protetta – Glashütte. Glashütte e basta. Numerals sovradimensionati, lancetta dei minuti a freccione, lancetta dei secondi lollipop. Uno schema mantenuto intelligentemente inalterato in due delle tre interpretazioni del moderno SeaQ. Perché Glashütte Original non si è limitata ad una semplice riedizione, ma ha costruito attorno al modello un nucleo sul quale si svilupperà molto probabilmente in futuro una collezione ben più strutturata. Referenza cardine (di indiscusso fascino), il SeaQ 1969, ovvero l’esemplare celebrativo, il più fedele all’originale, proposto in edizione limitata a 69 esemplari. Emulato nelle forme e nella sostanza dalla versione “non limitata”. A differenza della prima, proposta anche con bracciale in acciaio. Chiude il trittico il SeaQ Panorama Date che, come il nome stesso suggerisce, porta in dote uno degli status della marca, ovvero la grande Data Panorama (la cui finestra si sposta dalle 3 alle 4) ma che si differenzia anche per un diametro decisamente più importante. Adatto a contenere un movimento meccanico a carica automatica differente, seppur ugualmente accurato e rigorosamente di manifattura.