Nel mondo delle lancette è come se appartenesse a una minoranza etnica, quella dell’orologeria teutonica. Una nicchia ristretta, composta di pochi marchi, e di cui Glashütte Original rappresenta una vera e propria memoria storica.
Il nome composto, Glashütte Original, non è certo casuale.
La sua genesi ha motivazioni ben precise e, se vogliamo, il suo valore potrebbe benissimo essere riconducibile a quello di una denominazione di origine controllata. Una specie di marchio orologiero D.O.C. tanto per intenderci. Perché “Glashütte” è naturalmente un rimando alla terra d’origine, in Sassonia, una valle incastonata ai piedi dei Monti Metalliferi a pochi chilometri da Dresda, mentre “Original” sin dai primi anni del Novecento è lì a rivendicarne l’unicità. A difenderne le competenze tecniche e stilistiche, spesso prese in prestito (senza chiedere il premesso) dagli svizzeri.
Oggi lo Swiss Made è sinonimo di garanzia. Eppure un tempo, per attirare l’attenzione della clientela e rafforzare il concetto di qualità, gli elvetici erano soliti aggiungere senza alcuna autorizzazione sui propri orologi la dicitura “System Glashütte”.
Un marchio unico Glashütte Original, anche in Sassonia, perché depositario dell’intera storia dell’orologeria tedesca. Persino di quella (ignorata da altri perché considerata inferiore) che è seguita al secondo dopoguerra, e in cui il socialismo e l’unificazione dell’industria orologiera sotto le insegne della VEB Glashütter Uhrenbetriebe hanno finito per mettere da parte la rinomata eccellenza e la riconosciuta tradizione teutonica in favore di una produzione popolare il cui unico diktat era quello di durare nel tempo. Un’eredità fatta di pragmatismo che oggi si fonde con l’eccellenza nei segnatempo della manifattura.
Un valido esempio è rappresentato dal Senator Chronograph Panorama Date.
Glashütte Original lo ha lanciato nel 2014, lo stesso anno che ha visto l’introduzione del movimento di manifattura scelto per equipaggiarlo. Dopo aver calato però i carichi pesanti, in platino e in oro rosso, ecco quest’anno la versione in acciaio. Elegante e contemporanea grazie a una cassa da 42 mm a finitura lucida e satinata, ma allo stesso tempo tipicamente sassone per via di dettagli inequivocabili, come la Grande Data che qui chiamano Panorama. Aperta su un quadrante che la manifattura realizza “in casa” nel dipartimento dedicato con base a Pforzheim, a ovest di Stoccarda.
Per il quadrante del suo Senator Chronograph Panorama Date Glashütte Original ha scelto un layout un po’ diverso dal solito. Con i contatori nella sezione centrale e superiore, e la Data Panorama ad occupare quella inferiore.
“In house”, una regola per Glashütte Original, marchio che arriva in taluni casi a prodursi all’interno della propria manifattura fino al 98% dei componenti degli orologi che commercializza.
Calibri compresi, naturalmente, come il 37-01 che anima il Senator Chronograph Panorama Date. Un movimento meccanico a carica automatica con tanto di cronografo con ruota a colonne e funzione flyback. Solido, funzionale, semplificato (ecco la legacy sovietica) ma estremamente dettagliato e accuratamente rifinito come nella migliore tradizione del posto. Un calibro forte di una generosa autonomia di 70 ore frutto di un solo bariletto e impreziosito con un sistema di regolazione dell’organo bilanciere/spirale a “collo di cigno”. Altro marchio di Glashütte.