Ai primi di settembre sono stati svelati i 72 orologi candidati ad aggiudicarsi il premio più prestigioso riservato all’industria orologiera, svizzera e non solo. L’inizio di un lungo percorso (anche espositivo) che si concluderà il prossimo 9 novembre.

Si accendono i riflettori sul GPHG 2018, uno degli eventi più attesi al mondo nel settore orologeria
Se non proprio un countdown, quanto meno l’inizio di una lunga marcia di avvicinamento. Con l’inizio del mese di settembre, infatti, ha preso ufficialmente il via la macchina organizzativa di quel Grand Prix d’Horlogerie de Genève che, da 18 edizioni a questa parte, assegna puntualmente sul finire dell’anno i premi più attesi e ambiti dall’industria del tempo.
Perché sono sostanzialmente gli unici (la chiave di lettura più caustica), perché sono il risultato della votazione di 25 tra i più importanti esperti di settore a livello mondiale (quella più politically correct). Scegliete voi.
Resta il fatto che, oggi come oggi, tutto ciò che può concorrere a diffondere il verbo della bella orologeria è sicuramente benaccetto, e allora ben venga il GPHG 2018 che, come da programma, il prossimo 9 novembre stamperà il sorriso sul volto di un buon numero di appassionati. E di responsabili del marketing.

Eligibili ai premi del GPHG 2018, solo gli orologi commercializzati tra il marzo 2017 e il 31 ottobre 2018. Scelti dalle rispettive case e candidati entro il 22 giugno in una delle 12 categorie selezionate dalla commissione.
Una scrematura, quella che porta ai vincitori finali delle statuette (una mano dorata con il dito indice proteso ispirata a quella della Creazione di Adamo del Buonarroti affrescata nella Cappella Sistina a Roma), suddivisa in due round. La prima, telematica e necessaria per restringere il campo portando dapprima a sei i candidati per ogni categoria. La seconda, fisica, step imprescindibile per arrivare a un verdetto condiviso, viatico alla proclamazione dei vincitori.
Più singolare, per i non avvezzi alla kermesse, rischia di sembrare invece la modalità di selezione iniziale dei modelli in gara. Scelti non tanto dalla commissione quanto dalle case orologiere interessate a parteciparvi, chiamate ad “accompagnare” ogni modello con una tassa di iscrizione di 500 Chf.
Criterio, questo, che limita il campo delle referenze potenzialmente prese in considerazione, oltre all’autonomia di pensiero (quanto meno iniziale) della giuria. Ma, da sempre, queste sono le regole, che la cosa piaccia oppure no. Così, intanto, anche quest’anno i papabili del GPHG 2018 sono già scesi a 72…

GPHG 2018: i migliori orologi al mondo di oltre 40 Maison di orologeria
In attesa che si scaldi la contesa, meglio limitarsi a registrare qualche curiosità.
Prima fra tutte l’assenza di marchi celebrati del calibro di Audemars Piguet, A. Lange & Söhne e Hublot, brand non certo sprovvisti di modelli di possibile successo la cui latitanza può allora forse spiegarsi con uno scarso “feeling” con la manifestazione. Tra i più rappresentati, invece, Bulgari in lizza con ben cinque referenze, seguito da Ulysse Nardin con quattro, oltre a Piaget, Chaumet, Girard-Perregaux, Vacheron Constantin, Montblanc, TAG Heuer e Zenith tutti con tre candidature a testa.
Rispetto agli anni scorsi, poi, sono sempre di più i “volti nuovi” pronti ad affacciarsi sul prestigioso palco del Théâtre du Léman, sede della serata di gala. Quest’anno rappresentati all’interno del GPHG 2018, tanto per citare qualche nome, Bauregard, Ludovic Ballouard, Akrivia, Krayon, D.Candaux e Ming. Pronti a portare un po’ di aria fresca in un settore solitamente composto di “soliti noti”.
Anche quest’anno la cerimonia di premiazione del GPHG 2018 sarà preceduta da un tour itinerante dei 72 orologi pre-selezionati. Che partirà il prossimo 28 settembre all’Arsenale di Venezia per giungere a Vienna in novembre dopo aver toccato Hong Kong, Singapore e Ginevra.
