L’importante compleanno viene celebrato con tre esclusive varianti dell’orologio Classic Fusion, una speciale mostra celebrativa nella Manifattura di Nyon, e nuovi interni nelle Boutique sparse per il mondo.
Hublot Classic Fusion 40 Years Anniversary – Ref. 511.VX.1280.RX.MDM40 (oro), 511.NX.1270.RX.MDM40 (titanio), 511.CX.1270.RX.MDM40 – cassa in oro, in titanio, in ceramica nera di 45 mm di diametro – fondello in vetro zaffiro – impermeabile fino a 10 bar (100 metri) – quadrante nero – cinturino in caucciù nero – movimento meccanico a carica automatica calibro HUB1112. Funzioni: ore, minuti, secondi, data. Riserva di carica di 42 ore.
Prezzo: 24.800 euro (oro, serie limitata a 100 esemplari); 8.200 euro(titanio, serie limitata a 200 esemplari); 10.300 euro (ceramica nera, serie limitata a 200 esemplari).
Per i suoi primi 40 anni di vita Hublot ha lanciato i modelli Classic Fusion 40 Years Anniversary, riedizione in chiave contemporanea dell’orologio che debuttò nel 1980, per diventare in breve un bestseller assoluto, avvistato ai polsi dei personaggi più influenti del jet set internazionale. Si tratta di un’edizione in serie limitata che comprende 100 esemplari in oro giallo e 200 esemplari ciascuno in ceramica nera o in titanio, e che, rispetto al Classic Original degli anni Ottanta animato da movimento al quarzo, viene oggi equipaggiata con un meccanismo automatico, il calibro HUB1112, con 63 componenti, 21 rubini, 28.800 alternanze orarie (4 Hz), 42 ore di riserva di carica. Anche la cassa ha subito un restyling che riguarda innanzitutto le dimensioni, passate dai 36 millimetri dell’esemplare originario ai 45 millimetri attuali, con un dato d’impermeabilità che si attesta sulle 10 atmosfere. Inoltre è cambiata la lunetta, visto che le viti sono 6 contro le 12 precedenti, e naturalmente il fondello, che nei tre orologi odierni è personalizzato con un’incisione celebrativa. Immutata è invece l’audace combinazione tra una cassa in metallo prezioso – all’epoca era l’oro – e un cinturino in caucciù, che ai tempi fece scalpore.
Ricardo Guadalupe, CEO Hublot, coadiuvato da Christina Jesaitis, Hublot Sponsoring and Events Director, ci trasportano nell’universo della Casa attraverso un percorso in quattro tappe allestito all’interno della Manifattura di Nyon.
Tra le altre iniziative, la mostra allestita all’interno della Manifattura H2 a Nyon, progettata dallo stilista e designer industriale britannico Samuel Ross, uno dei nuovi ambasciatori del Marchio e vincitore dell’Hublot Design Prize 2019. L’esposizione in modalità phygital dal 23 novembre scorso è accessibile all’indirizzo www.hublot.com/40-years, dove, guidati dal CEO Ricardo Guadalupe e da Christina Jesaitis, Hublot Sponsoring and Events Director, si viene condotti a ripercorrere i quattro decenni di espansione della Casa. Seguendo un itinerario incentrato sui temi “Our People”, “The Art of Fusion”, “Our Products”, “Our World”, rispettivamente dedicati ai personaggi che hanno contribuito al successo del Marchio; all’Arte della Fusione, concetto fondamentale nella produzione Hublot; agli orologi e ai movimenti più importanti; al vasto mondo di legami e iniziative con realtà diverse che vanno dallo sport, alla gastronomia, alla musica. Samuel Ross si è occupato poi della rielaborazione degli interni delle Boutique monomarca sparse nel mondo, che il designer ha ripensato combinando cemento e acciaio, cornici sovradimensionate scheletrate e superfici perforate a forma di alveoli esagonali, come le viti delle lunette Hublot. Espositori dinamici e minimalisti utilizzano led a luce fredda che mettono in risalto gli orologi sottolineando l’immagine attuale del brand.
«Il concetto rivoluzionario di Arte della Fusione ha forgiato il successo di Hublot lungo tutto il suo percorso. E ha portato la Maison ad essere prima, unica, diversa. La sua espressione più potente – l’iconico Big Bang creato nel 2005 – ha definito l’identità di Hublot ed è diventato il motore della sua manifattura e del reparto R&S. Oggi, questo best seller rimane il riferimento a cui ispirarsi per reinventarsi e guardare al futuro. Un principio contenuto nella genetica di Hublot e una storia di successo che è appena iniziata». Ricardo Guadalupe, CEO Hublot.
Tra i modelli più significativi che hanno decretato il successo del Marchio il Big Bang, nato da un’idea di Jean-Claude Biver, realizzato in numerose versioni e anche nella variante Spirit of Big Bang con cassa di forma.
Orologi emblematici
Fondata nel 1980 dall’imprenditore italiano Carlo Crocco, nel 2004 sono contestualmente affidate a Ricardo Guadalupe l’espansione del Marchio – di cui diventerà CEO nel 2012 – e a Jean-Claude Biver, ispiratore del concetto “Art of Fusion” e della nascita del Big Bang, la Presidenza. Nel 2008 LVMH decide di acquistare il brand, e rispettivamente nel 2009 e nel 2015 vengono inaugurate due nuove sedi a Nyon. Sin dagli esordi con l’orologio Classic Original Hublot si pone come una realtà dirompente, tanto che per la prima volta nel mondo dell’orologeria un materiale tradizionale come l’oro viene combinato a uno estremamente moderno come il caucciù. Nel 2005 di nuovo stupisce tutti con il Big Bang Original e la sua costruzione “a sandwich”, con inserto in composito nero che dà l’impressione che l’orologio sia interamente attraversato dal cinturino in caucciù. Un anno dopo è la volta del Big Bang All Black, tutto nero, originale abbinamento tra materiali inediti e design estremo. Ancora più virile e sportiva è la versione King Power, cui segue, ma in una nuova forma a botte, lo Spirit of Big Bang. Anche il Classic Fusion, lanciato nel 2008 e ispirato ai primi design innovativi degli anni Ottanta, grazie a una grande varietà di funzioni, diametri, materiali e colori, diventa a sua volta un modello unisex di riferimento.
La Casa ha sempre scelto strade innovative, ideando nuovi materiali e lavorandoli con tecniche rivoluzionarie. Come rivoluzionari sono molti dei suoi orologi, tra cui l’incredibile MP-05 “La Ferrari”.
Materiali e movimenti
La rivoluzione Hublot passa anche per lo sviluppo di materiali propri come le sue leghe di oro: il Magic Gold, in collaborazione con l’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna (EPFL), prodotto nella fonderia interna, inscalfibile oltre ad essere la lega più dura al mondo; e il King Gold, di una tonalità più calda rispetto all’oro rosso tradizionale. Riguardo la ceramica, da 15 anni l’azienda crea colori inediti come il rosso scarlatto e il blu reale, mentre per lo zaffiro, oltre a essere esperta nell’industrializzazione di questa materia così complessa, la Maison ha creato nuove tonalità che vanno dal nero al giallo, al blu e al rosa. E innovativi sono anche i movimenti: innanzitutto il calibro UNICO, che anima molti dei segnatempo della collezione Big Bang, introdotto nel 2010, interamente progettato, sviluppato e realizzato in-house, con doppia frizione e ruota a colonne visibile lato quadrante; e poi il calibro MECA-10, con uno scheletro che ricorda il gioco di costruzioni “Meccano” e autonomia di 10 giorni. Un discorso a parte va fatto per le “Masterpieces” in serie limitate come il modello MP-02 Key of Time, che indica l’ora secondo i nostri desideri, l’MP-05 “LaFerrari”, di 637 componenti, con tourbillon e riserva di carica di 50 giorni, l’MP-07, praticamente un blocco motore “convertito” in orologio, o il Big Bang MP-11 con 7 bariletti in serie per un’autonomia di 14 giorni. Tra le creazioni di alta gioielleria impossibile non citare il Big Bang Tourbillon High Jewellery, interamente rivestito da 1.574 diamanti taglio baguette per circa 84,9 carati.
Usain Bolt, Pelè, Lapo Elkann, sono solo alcune delle personalità che Hublot ha scelto per rappresentare il proprio universo orologiero.
Passioni pure
Guardando ad altre realtà, Hublot non poteva fare altro che accostare il proprio nome a leggende viventi dello sport come Usain Bolt, l’uomo più veloce del mondo, i miti Pelé e Maradona, il calciatore Kylian MBappé, campione del mondo a 19 anni e due volte campione di Francia. Nel 2006 è il primo marchio di orologi di lusso ad entrare nel mondo del calcio, accanto alla Nazionale svizzera. Partner della UEFA e della FIFA, si associa a club prestigiosi come Chelsea, Manchester United, Juventus, Ajax, Paris Saint-Germain o Bayern Monaco. Dal 2011 centinaia di eventi lo uniscono a Ferrari, e il Marchio è inoltre presente sul green, sui campi da basket o sul ring. Non mancano, infine, partnership nell’arte e nella musica come quelle con il gruppo britannico Depeche Mode, il pianista virtuoso Lang Lang, lo scultore contemporaneo Richard Orlinski, il tatuatore Maxime Plescia-Büchi (Sang Bleu) o l’imprenditore Lapo Elkann (Italia Independent). Da cui sono nate creazioni uniche e d’eccezione.