Il suo benchmark? Il primo ultrapiatto mai realizzato dalla marca. Prodotto nel 1907. Elegante, sofisticato, funzionale. Eppure appositamente minimalista ed essenziale. Per concentrare l’attenzione sui dettagli. Filosofia condivisa dal nuovo Jaeger-LeCoultre Master Ultra Thin Moon Enamel.
Jaeger-LeCoultre – Master Ultra Thin Moon Enamel – cassa in oro bianco da 39 mm – quadrante smaltato guilloché – movimento meccanico a carica automatica, 925/2 – impermeabile a 5 atmosfere – autonomia di 70 ore – edizione limitata a 100 esemplari.
Ogni marchio di haute horlogerie, per sua natura, presto o tardi si ritrova inevitabilmente costretto ad affrontare la questione. Una questione seria. Quale? Quella relativa al limitato spessore degli orologi. Imprescindibile per chi è votato all’eleganza e alla raffinatezza, eppure fonte di notevoli grattacapi nonché di ingenti investimenti economici. Perché se già di per sé un movimento meccanico (di qualsiasi genere, da un semplice tre sfere a un elaborato calendario perpetuo) rappresenta oggi un’autentica sfida a livello tecnico e meccanico, la riduzione forzata del suo spessore costituisce uno sforzo ulteriore, un’impresa sovente ai limiti dell’impossibile. Giocata non tanto a colpi di millimetri quanto di decimi di millimetro. Il perché è semplice da capirsi. I componenti di un movimento vivono di equilibri, di tolleranze, e il loro indice di efficienza è spesso anche influenzato dalla variabile dimensionale. In buona sostanza, se dovessimo disporre il tutto su un grafico cartesiano con tanto di ascisse (diminuzione degli spessori) e ordinate (costi di produzione, ma anche rischio di rotture), osserveremmo come la curva risultante finirebbe per impennarsi nettamente al diminuire dei primi. Motivo per cui i cosiddetti ultra-piatti, quelli veri, quelli precisi e soprattutto affidabili, sono da sempre cosa per pochi. Come dimostra il nuovo Jaeger-LeCoultre Master Ultra Thin Moon Enamel.
Il Master Ultra Thin Moon Enamel ha uno spessore complessivo di 10,04 mm. La sua cassa in oro bianco, decisamente complessa nelle sue forme, presenta sulla carrure il pulsante correttore delle fasi lunari.
Pezzo d’eccezione di un’estensione della collezione che sarà svelata al prossimo Sihh di Ginevra, il Master Ultra Thin Moon Enamel di Jaeger-LeCoultre vive di dettagli qualificanti. E sarà prodotto in serie limitata a soli 100 esemplari.
Sin dai primi anni del secolo scorso, agli ultra-piatti Jaeger-LeCoultre ha sempre “preso le misure” con estrema attenzione. E con successo. Come dimostra uno dei primi esemplari datato 1907, naturalmente da tasca. Un anno rimasto nella storia della marca tanto da accompagnare e battezzare, in seguito, proprio edizioni contraddistinte dal rispettivo ridotto spessore. Modelli altamente sofisticati, non a caso assemblati nell’atelier alte complicazioni della manifattura, proposti a prezzi (per la categoria) più che ragionevoli. Dal 2011 l’arte della sottigliezza ha preso poi residenza anche presso la collezione Master e da lì non si è mai più mossa. Come dimostra oggi il Master Ultra Thin Moon Enamel, avanguardia di una rinnovata collezione che sarà svelata tra circa un mese. Un modello pensato per scivolare sotto ad un abito elegante, grazie allo spessore ridotto garantito alla base dal Calibro meccanico a carica automatica 925/2. Evoluto, perché ora in grado di garantire fino a 70 ore di autonomia. E cioè molto più delle 45 assicurate dal 925/1, in dotazione al “Moon” precedente. Rispetto al quale il nuovo modello cresce di 1,5 millimetri, sfondando la soglia psicologica del centimetro. Una lievitazione dovuta anche alla volontà di Jaeger-LeCoultre di dotare il proprio nuovo Master Ultra Thin Moon Enamel di dettagli fuori capitolato.
Il Master Ultra Thin Moon Enamel di Jaeger-LeCoultre visto dal lato del fondello. Attraverso l’oblò in vetro zaffiro è possibile osservare il movimento meccanico a carica automatica Calibro 925/2. Finemente decorato.
Un esempio? Semplice perché sotto gli occhi di tutti. Ovvero il quadrante, realizzato dalle mani dei più abili artigiani della maison. Dapprima lavorato pazientemente con un guillochage a motivo “raggi di sole” e poi smaltato. Catalizzatore di Mestieri Rari il Master Ultra Thin Moon Enamel, portabandiera del fatto a mano, e per questo prodotto in quantitativi limitati. Cento esemplari e fine della storia. Tecniche destinate a perdersi col tempo, se non fosse per lo sforzo di marchi come Jaeger-LeCoultre, in anni recenti impegnati nella loro difesa così come nella trasmissione, da maestro ad allievo, dei rispettivi segreti e saperi. Solo uno, il quadrante lavorato e smaltato, dei dettagli che contraddistinguono il Master Ultra Thin Moon Enamel – forse il più eclatante – la cui potenza espressiva è però amplificata da particolari di supporto tutt’altro che comprimari. Su tutti, il giro del datario con cifre incise a rilievo, gli indici allungati (in alcuni casi addirittura doppi) e il disco della luna. Perfettamente lucidato e adagiato su uno sfondo di stelle. Dettagli, di grande spessore.