Gli svizzeri francesi originari della Chaux de Fonds lo chiamano “émerveillement“. Una parola dai tanti significati che in italiano potrebbe essere tradotta come la forte sensazione di stupore. Un misto di incanto e sorpresa generato dalla bellezza. E’ questa la filosofia originaria alla base di una antica marca di alta orologeria, la Jaquet Droz, dall’anno 2000 parte di uno dei player più importanti del settore del lusso, il gruppo Swatch.
Jaquet Droz – Gabbia con uccelli canori datata 1780. Un inno al naturalismo realizzato grazie ad una prestazione meccanica virtuosa, questa creazione è uno degli emblemi della tradizione ancestrale del brand. Ancora oggi negli atelier del marchio dedicati agli automi e ai Mestieri d’arte è ricercato il medesimo nobile connubio tra orologeria e poesia.
Antica, dicevamo, perché risalente al lontano 1738, quando Pierre Jaquet Droz, un adolescente di appena 17 anni, fondò il suo primo atelier in una piccola fattoria nel Canton Neuchâtel, “La Ferme Sur le Pont”. Erano i tempi dell’Illuminismo. Nei complicati meccanismi dell’orologeria, sconosciuti e incomprensibili ai più, Pierre trovava ragione e sentimento. A quegli ingranaggi dedicò tutta la vita, trasferendo la propria passione anche al figlio Henri – Louis. Curioso, instancabile, sempre alla ricerca di nuove ispirazioni, il geniale Pierre viaggiò moltissimo, aprì a Londra un secondo atelier e portò le sue meraviglie fino in Cina, affascinando l’imperatore Qialong. Dalle prime pendole agli orologi da tavolo, fino agli stupefacenti automi, la perfezione meccanica delle creazioni Jaquet Droz possedeva inequivocabilmente quel delicato soffio di vita che scatenava l’émerveillement in Europa come in Oriente.
Jaquet Droz – Grande Seconde da tasca datato 1785 con ore e minuti decentrati, contatore grande seconde e quadrante in smalto bianco. Rappresenta una delle estetiche iconiche del marchio che trovò nell’Oriente uno dei più grandi estimatori della propria eccellenza. I due contatori decentrati formano con la loro silhouette la forma del numero otto, una cifra altamente simbolica nelle tradizioni dei popoli antichi occidentali e asiatici. Il connubio tra numeri romani e arabi parla la lingua universale che ancora oggi si esprime sui quadranti della collezione Grande Seconde. Nelle foto seguenti un esemplare da tasca prodotto per il pubblico cinese intorno al 1790. Il fondello in smalto blu presenta la decorazione paillonné, un motivo geometrico a sottilissime foglie d’oro e d’argento rivestite di smalto trasparente. Questa tecnica viene magistralmente e quotidianamente eseguita ancora oggi negli atelier dei mestieri d’arte del marchio.
Il marchio ai nostri giorni.
Un successo che si interruppe in seguito alla guerre napoleoniche e al blocco continentale, decretato da Napoleone nel 1806, e che il Gruppo Swatch ha deciso di far rifiorire e riportar in vita nel 2000 con l’acquisizione della marca. Il rispetto dei valori originari ha così permesso alla storia di Jaquet Droz di rinascere. Scritta nelle pagine del tempo che narrano una estetica creativa saldamente ancorata all’alto artigianato e ai mestieri d’arte, vanto del suo fondatore visionario.
Come nel XVIII° molti artigiani locali del cantone di Neuchatel partecipavano alla creazione dei segnatempo Jaquet Droz, oggi il 99% delle componenti degli orologi del marchio arriva dalle aziende del Gruppo Swatch, situate in un raggio di 70 km.
Il controllo qualità viene eseguito in uno specifico atelier al primo piano della manifattura per controllare gli standard non solo delle componenti che giungono dall’esterno, ma anche validare la qualità di quelle realizzate internamente. Dai test di resistenza all’acqua, alla verifica finale sui mestieri d’arte come incisione, smaltatura e pittura, qui viene verificato anche l’assemblaggio di ciascun segnatempo.
Jaquet Droz – Uno scatto nell’atelier degli automi mentre l’artigiano assembla il quadrante dell’orologio Tropical Bird Repeater. Nella seconda foto il controllo qualità del quadrante dell’orologio Smalta Clara realizzato con la tecnica dello smalto plique-à-jour. Un savoir faire che viene interamente realizzato all’interno della manifattura nell’atelier dedicato ai mestieri d’arte.
“Ogni volta che realizziamo una nuova creazione cerchiamo di spingere in avanti i confini dell’incanto raggiunti in precedenza” ci ha spiegato Christian Lattmann CEO di Jaquet Droz. “Ogni anno produciamo una quantità di orologi molto limitata ed esclusiva. Qualità che rappresentano la bellezza straordinaria del nostro brand”. La produzione si attesta infatti sotto i 3000 esemplari, di cui il 60% dedicati all’universo maschile, tra i quali sono comprese le circa 180 commesse speciali “su misura”.
L’atelier al piano terra della manifattura dedicato all’assemblaggio degli orologi.
I 2500 mq disposti su tre piani che accolgono dal 2010 la nuova sede possiedono una vista mozzafiato sulla campagna antistante, terreni di proprietà del gruppo che potrebbero accogliere in futuro un ampliamento delle sede. “Perché le innovazioni sono tante”, ci dicono durante la nostra visita alla manifattura. “Oltre ad uno stile preciso e definito, nel nostro DNA scorrono valori filosofici attraverso i quali siamo in grado di continuare a sviluppare nuovi brevetti e quindi perpetuare il nostro marchio nel futuro”.
Jaquet Droz – Un dettaglio del quadrante del Grande Seconde Skelet-One in oro rosso.
L’introduzione dell’acciaio e della ceramica nei modelli della collezione Grande Seconde.
Se fino a 2012 il metallo scelto per gli orologi del brand era stato esclusivamente l’oro, la prima innovazione della nuova era Jaquet Droz è stata l’introduzione dell’acciaio nella grande famiglia Grande Seconde. La collezione emblema della marca, iconica e assolutamente riconoscibile per gli estimatori della meccanica del tempo, ha potuto così da un lato diventare più accessibile con un entry price di circa € 9000, aumentando le proprie unità di vendita e trasferendo al pubblico una immagine più contemporanea. Un appeal in crescita con il lancio, l’anno scorso, della versione scheletrata del Grande Seconde.
Jaquet Droz – Grande Seconde Skelet-One Ceramic – Ref: J003525541 – Orologio con movimento meccanico scheletrato a carica automatica. Cassa in ceramica nera, diametro 41,5. Quadrante in vetro zaffiro e giro delle ore in oro bianco. Riserva di carica di 68 ore.
Un orologio decisamente più giovane e sportivo che nel 2019 ha scelto una nuova ampiezza di diametro, 41 mm, e un materiale ultra resistente e leggero come la ceramica. “Il Grande Seconde Skelet-One sta dimostrando un ottimo successo a livello di vendite: consegnato a fine marzo, in soli due mesi è entrato alla tredicesima posizione tra i best seller nel mondo, venduti al cliente finale”. Gli ottimi feedback avuti sul mercato internazionale hanno motivato il marchio a sviluppare in futuro la nuova misura di 41 mm di diametro anche per differenti modelli e collezioni.
D’altro canto, la famiglia Grande Seconde è in costante crescita: quest’anno si è arricchita per la prima volta della complicazione cronografica. La scelta è ricaduta ovviamente sulla variante monopulsante con ruota a colonne, più legata alla tradizione e alla visione classica dell’orologeria. Tre le versioni inserite nella collezione permanente e una specialissima, limitata a 88 esemplari, in oro rosso con quadrante in smalto Grand Feu di color avorio. Ad animarle un nuovo movimento creato ad hoc con spirale in silicio che lo rende insensibile ai campi magnetici e un nuovo rotore che permette una maggiore visibilità del calibro.