La piccola manifattura elvetica fondata nel 1738 da Pierre Jaquet Droz festeggia quest’anno 280 anni. Impreziosisti da creazioni inimmaginabili e fantastiche, ideate per misurare il tempo, ma non solo…

Uno degli aspetti più intriganti del mondo dell’orologeria è che, nonostante la profusione di lusso che ammanta il settore, il bello, quello vero, quello autentico, in fondo è merce rara. Da ricercare con cura e con la dovuta pazienza. Perché quel “bello” sovente si accasa presso realtà di nicchia, piccole se non piccolissime manifatture – autentico cuore pulsante dell’industria del tempo – caratterizzate da un approccio immutato da sempre. Capaci di conciliare business e tradizione, modernità e artigianalità. Esempi virtuosi di aziende che, in virtù di questa loro abilità, hanno saputo sopravvivere indenni alla dilagante industrializzazione. E all’omologazione. O, magari, hanno semplicemente avuto la fortuna di essere acquisite da gruppi lungimiranti, capaci di comprenderne il valore e quindi di non snaturarle all’insegna di forzate segmentazioni di mercato. Come la maison Jaquet Droz.
Pittura miniata, micro mosaico, paillonnage, incisione e smaltatura (anche con tecnica Grand Feu) sono tecniche parte del patrimonio di Jaquet Droz. Un biglietto da visita, insieme al rinomato talento in fatto di automi meccanici.

Maison Jaquet Droz che, con tutta probabilità, non sarebbe dov’è oggi senza “il mecenatismo” di Swatch Group, che l’ha adottata all’inizio del terzo millennio consentendole di guardare al futuro con il giusto respiro. E dotandola nel 2010 di una manifattura tutta nuova e perfettamente a misura (l’Atelier de Haute Horlogerie, 2.500 metri quadrati su tre piani, localizzato a La Chaux-de-Fonds) dalla quale escono non più di 2.600 orologi l’anno. Forse pochi se contestualizzati nel panorama dell’orologeria elvetica, sicuramente tantissimi considerato l’alto concentrato di savoir-faire orologiero ed artigianale che in essi la marca è in grado di esprimere. Tecniche rare e mestieri antichi che anche quest’anno, importante perché contraddistinto da un anniversario di tutto rispetto, Jaquet Droz non ha mancato di far emergere nelle creazioni presentate durante la fiera di Basilea.

Una marca, Jaquet Droz, la cui conoscenza merita senza dubbio di essere approfondita, anche solamente per una questione di cultura personale, orologiera ma non solo. E dal momento in cui, va detto, non capita certo tutti i giorni di ritrovarsi a passare per La Chaux-de-Fonds, può essere utile sapere che dal 4 al 15 aprile, proprio all’interno del programma dedicato alle celebrazioni per il 280esimo anniversario, sarà possibile visitare una mostra dedicata (a ingresso gratuito) presso il Flagship Store di Pisa Orologeria in via Verri 7 a Milano: “The Story of the Unique”. Un’esposizione, in prima mondiale, i cui pezzi forti sono alcuni tra i più importanti modelli storici provenienti dal Museo Jaquet Droz accompagnati da una selezione dei migliori modelli lanciati recentemente alla fiera dell’orologeria di Basilea.
The Story of the Unique è un’esposizione più unica che rara, organizzata nell’ambito delle celebrazioni dell’anniversario della marca. È in programma dal 4 al 15 aprile presso il Flagship Store di Pisa Orologeria in via Verri 7 a Milano.

Un evento imperdibile per l’unicità dei pezzi presenti. Alcuni storici, altri assolutamente contemporanei, ma altrettanto rari in quanto realizzati in tirature talmente limitate da renderli difficilmente avvicinabili (perché spesso realizzati su ordinazione e consegnati direttamente al collezionista finale). Come il modello da polso Tropical Bird Repeater, solo 8 esemplari previsti, un carica manuale con ripetizione minuti autentico concentrato di mestieri d’arte, ma soprattutto esponente della lunga tradizione di Jaquet Droz in fatto di automi. Sette in tutto (un colibrì, tre libellule, un tucano, una cascata, una pianta), un vero primato in una cassa da 47 mm di diametro, pronti a dar vita a quattro differenti scenari. E ad animare con grande realismo un quadro naturalista autentico omaggio al Secolo dei Lumi.
Tra i pezzi nobili esposti all’interno di “The Story of the Unique”, un orologio da tasca erotico finemente decorato risalente al 1790 e capolavori contemporanei come il modello da polso Tropical Bird Repeater.

Altro motivo di visita alla mostra “The Story of the Unique”, l’occasione di vedere in anteprima un’interpretazione di recentissima introduzione mai proposta prima dalla marca. Ovvero il Grande Seconde Skelet-One, primo scheletrato (come suggerisce il nome) di Jaquet Droz. Rivisitazione di un modello simbolo della tradizione – che non rinuncia al suo iconico layout a forma di otto – in chiave contemporanea e altamente architettonica.
Photo Credit: Pisa Orologeria