Con il San Marco della collezione Manifattura Italiana, Dolce&Gabbana realizza il frutto di un lungo lavoro artigiano di incisione e decorazione abbinato a una tecnica svizzera d’eccellenza.
Dolce&Gabbana San Marco – Ref. WWLF3G-XZO1A – cassa in oro rosa di 42,5 mm – quadrante intagliato e inciso nel bianco d’Istria, disco centrale in lapislazzuli – movimento meccanico a carica automatica di Manifattura DG 01.01. Funzioni: ore, minuti. Riserva di carica: 58 ore. Cinturino in pelle di alligatore blu. Fondello in vetro zaffiro. Impermeabile fino a 3 atmosfere (30 metri). Serie limitata a 10 esemplari. Prezzo al pubblico: su richiesta.
Finiture accurate e tecnica di livello caratterizzano il modello San Marco della collezione Manifattura Italiana di Dolce&Gabbana, presentato a settembre in occasione degli appuntamenti di alta moda, alta sartoria, alta gioielleria e alta orologeria che hanno visto sfilare le creazioni dei due stilisti sulle passerelle allestite in Piazza San Marco, e nelle esposizioni di Palazzo Ducale e di altri luoghi emblematici di Venezia.
Una creatività e un’artigianalità tutte italiane, unite alla tecnica svizzera, caratterizzano il San Marco di Dolce&Gabbana, realizzato in oro rosa finemente inciso, con quadrante intagliato nel bianco d’Istria e zona centrale in lapislazzuli, abbinato a cinturino in alligatore blu.
Un orologio solo tempo dall’estetica sontuosa, ispirato alla storia, all’arte e alla cultura della città dei Dogi. Il movimento è interamente assemblato a mano a Ginevra, cassa di 42,5 millimetri, quadrante e anse sono invece decorate a mano da artigiani italiani. Il nuovo San Marco celebra così un connubio importante, quello tra Dolce&Gabbana e l’alta orologeria, sublimato nel 2019 con la collezione Manifattura Italiana composta da sei modelli in edizione limitata che rendono omaggio alle architetture di altrettante città del nostro Paese, Milano, Roma, Palermo, Napoli, Firenze e Venezia (a cui, a fine 2019, si è aggiunto il Leonardo, nel quinto centenario dalla morte di Da Vinci). Frutto del lavoro congiunto di artigiani italiani, che hanno lavorato agli aspetti decorativi di ciascun esemplare, e di maestri orologiai svizzeri, che garantiscono l’efficienza meccanica di calibri rigorosamente Swiss Made. Con questa collezione Dolce&Gabbana ha presentato infatti il suo primo calibro di Manifattura, nato in collaborazione con la ginevrina MHC Manufacture Hautes Complications di Pierre-Laurent Favre: il DG 01.01. Proposto anche in una seconda versione, DG 01.02, che ispirandosi alla cosiddetta “hora italica” – antico metodo di calcolo del tempo diffusosi a partire dal XIV secolo, ancora rappresentata negli orologi del Duomo di Firenze e della Torre dell’Orologio di Piazza San Marco a Venezia – offre una visualizzazione dell’ora sulle 24 anziché sulle 12 ore.
Il quadrante intagliato nel bianco d’Istria e con zona centrale in lapislazzuli riproduce il medesimo soggetto raffigurato sulla Torre dell’Orologio in Piazza San Marco. E i simboli dorati dei segni dello zodiaco, cesellati e rifiniti a mano.
Realizzato in oro rosa, in edizione limitata a 10, esclusivi, esemplari, l’orologio è impreziosito dal ricco decoro inciso sulla carrure e sull’intera lunghezza delle anse, mentre la corona, finemente zigrinata, è sormontata da un diamante nero taglio a rosa (0,18 carati). La lunetta lucida abbraccia il vetro zaffiro posto a protezione del quadrante, intagliato e inciso nel bianco d’Istria, pietra con cui sono costruiti molti dei palazzi veneziani più ricchi e prestigiosi, ornati anche con brecce e marmi colorati. Al centro il disco in lapislazzuli è arricchito dai simboli dei dodici segni zodiacali dorati, modellati e rifiniti interamente a mano, e scelti per rievocare lo stesso motivo decorativo della Torre dell’Orologio in Piazza San Marco. E dalle lancette a foglia, in oro, di ore e minuti. In perfetto abbinamento cromatico il bel cinturino in alligatore blu.
Il calibro automatico di Manifattura DG.01.01, con microrotore in oro, è visibile attraverso il fondello in cristallo di zaffiro.
Un segnatempo lussuoso, realizzato con l’inconfondibile gusto estetico di Domenico Dolce e Stefano Gabbana, che incarna appieno il DNA del brand, e dotato di una meccanica di pregio: il calibro automatico DG.01.01 di 209 componenti, di cui 30 rubini, con microrotore in oro, frequenza di 21.600 alternanze/ora, riserva di carica di 58 ore.
L’orologio da torre Chiaravalle realizzato dalla Maison ripropone la complessa macchina astronomica dell’Abbazia di Chiaravalle, completata secondo le geniali intuizioni di Leonardo Da Vinci.
L’orologio da torre Chiaravalle
Passione e sperimentazione, artigianato e creatività sono ancora protagonisti per Dolce&Gabbana in un’opera dal valore artistico e culturale unico: dal 2 dicembre, infatti, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano ospita una nuova opera d’arte, l’orologio da torre Chiaravalle, realizzato e presentato ufficialmente nel 2019 da Dolce&Gabbana che infine lo ha donato all’istituzione milanese. La Maison italiana ha riprodotto la complessa struttura del meccanismo astronomico dell’Abbazia di Chiaravalle, aggiungendo il tocco finale delle migliorie (come la vite senza fine che permette di avere meno ruotismi) pensate e descritte da Leonardo in una delle pagine del suo Codice Atlantico. Che presenta un disegno dettagliato del meccanismo e riporta numerose indicazioni, tra cui una nota in cui si legge: “Oriolo della Torre di Chiaravalle il quale mostra luna, sole, ore e minuti”.
Lo straordinario strumento di misurazione del tempo, donato dalla Maison alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, è ospitato all’interno della Sala Federiciana, dove è possibile ammirare anche il Codice Atlantico di Leonardo.
Una volta entrati nella sala Federiciana del più antico museo di Milano, i visitatori possono così ammirare, insieme alle pagine del Codice Atlantico, anche lo straordinario strumento di misurazione del tempo, un pezzo unico di grandi dimensioni (60 x 60 x 220 centimetri) realizzato dalla Maison insieme a un esperto maestro orologiaio italiano, che ha tradotto le intuizioni di Leonardo nell’affascinante creazione. Che presenta un primo quadrante per i minuti e un secondo per le ore che, seguendo l’Hora Italica, vengono segnate sulle 24 ore. E ancora un quadrante per l’indicazione dei movimenti del sole (il geocentrismo nel Cinquecento era la teoria dominante), una luna che impiega poco più di 29 giorni per completare il giro su se stessa, e lo zodiaco su un quadrante in lapislazzuli. In tutto i pezzi usati per comporre la complessa macchina del tempo sono stati soltanto 53.
I simboli dei segni zodiacali, modellati e rifiniti interamente a mano, e che cadono in corrispondenza dei loro rispettivi mesi, sono protagonisti del quadrante in lapislazzuli.
Leggi qui l’articolo sulla monografia curata da Nicholas Foulkes, edita da Thames & Hudson, sulla storia dell’orologio Chanel J12.