A. Lange & Söhne celebra il modello più iconico della sua “seconda” vita con un’edizione commemorativa a tiratura limitata. Voluta per tributare il giusto merito ad un orologio inconfondibile, perché fedele a se stesso da un quarto di secolo esatto.
A. Lange & Söhne – Lange 1 “25th Anniversary” – cassa in oro bianco da 38,5 mm – quadrante in argento massiccio argenté – movimento meccanico a carica manuale Calibro L121.1 di manifattura – autonomia di 72 ore – edizione limitata a 250 esemplari.
A. Lange & Söhne non è mai stato un marchio troppo incline agli eccessi. E neppure alle celebrazioni. Il rigore, in quel di Glashütte, ha insomma sempre regnato sovrano. Una sorta di dogma, più che un’attitudine naturale, capace di condizionare l’atteggiamento della marca ai limiti dell’austerità.
Ricorrenze, commemorazioni e affini, di conseguenza, in A. Lange & Söhne non hanno mai goduto di particolari trattamenti di favore. Considerati niente più che naturali e inevitabili tappe intermedie di un percorso, più che punti di arrivo da festeggiare.
Eppure, in questo 2019, anche la ferrea intransigenza teutonica sembra essere scesa a compromessi di fronte ad un anniversario dall’indubbio valore storico: i 25 anni della prima collezione della rinata A. Lange & Söhne. Al quale la marca sassone tributerà il giusto onore per tutto l’anno in corso, lanciando un modello in edizione “25th Anniversary” ogni 24 del mese, fino ad ottobre. Tra questi, naturalmente, anche il Lange 1, modello da cui il 24 ottobre 1994 tutto ha avuto (nuovamente) inizio. Un Lange 1 25th Anniversary.
Il 24 ottobre 1994, quattro anni dopo la sua rifondazione, A. Lange & Söhne svela alla stampa quattro modelli in rappresentanza di altrettante collezioni. Un Arkade, un Saxonia, un Tourbillon “Pour le Mérite” e, naturalmente, un Lange 1.
Un dettaglio del fondello apribile, incernierato nella parte alta. In oro bianco, inciso a mano, riporta i nomi dei due fautori della rinascita del marchio: Walter Lange e Günter Blümlein.
A finire sotto ai riflettori, quel giorno dei primi anni 90, fu soprattutto un modello: il Lange 1. La cui immagine fece lentamente (in assenza di social media, influencer, web) il giro del mondo accompagnata dai più disparati commenti. Giudizi originati, neanche a dirlo, principalmente da un layout estetico insolito nonché inaspettato, in grado di destabilizzare i più fervidi sostenitori della pulizia intesa come rigorosa simmetria. Osannato o criticato, difeso o chiacchierato, al punto da conquistarsi persino l’etichetta di “esotico modello della Sassonia”. Il tutto per un quadrante di ore e minuti decentrato, un contatore dei piccoli secondi separato, una Grande Data periferica, e un indicatore dell’autonomia residua apparentemente esiliato in una terra di nessuno.
Elementi di un complesso mosaico messi lì in maniera solo apparentemente causale.Ma inaspettatamente attrattivi proprio perché studiati in realtà per rispondere ai principi matematici alla base delle proporzioni armoniche della sezione aurea, e quindi, di conseguenza, recepiti favorevolmente dall’occhio umano per bilanciamento e gradevolezza estetica. Tanto da essere ancora lì oggi proprio dove lo erano 25 anni fa. Come ben dimostra il Lange 1 25th Anniversary.
Un dettaglio del quadrante in argento massiccio argenté. Si può notare il particolare motivo circolare dei quadranti decentrati deputati alle indicazioni temporali e i numeri romani stampati. Blu, come il colore delle viti riscaldate alla fiamma.
In configurazione “25th Anniversary” A. Lange & Söhne lo ha interpretato con cassa in oro bianco e quadrante in argento massiccio argenté. A garantire il giusto stacco in nome di un’impeccabile leggibilità, la scelta di destinare ad indici e lancette un tono di blu decisamente carico, simile a quello che da sempre contraddistingue le viti dei movimenti della manifattura, riscaldate alla fiamma. La cui presenza è naturalmente riscontrabile anche sulla platina a tre quarti e sui ponti del calibro a carica manuale di manifattura L121.1 che il Lange 1 25th Anniversary adotta al suo interno. Personalizzato tra l’altro con un’incisione dedicata sul ponte del bilanciere, realizzata a mano, che riprende il marchio di fabbrica della Grande Data. Dettaglio unificante destinato solamente alle referenze anniversario di un Lange 1 che può fregiarsi di un ulteriore elemento di personalizzazione deputato a rappresentare un’autentica rarità. Un coperchio sul fondello con chiusura a cerniera (in corrispondenza delle 12), apribile sul cristallo zaffiro a protezione del movimento, riportante l’incisione di due nomi. Quello di Walter Lange, artefice della rinascita nonché pronipote del fondatore dell’intera industria orologiera di Glashütte. E quello di Günter Blümlein, all’epoca già a capo di Iwc e Jaeger-LeCoultre, senza la cui imprenditorialità e il cui genio (spesso ci si dimentica di ricordarlo) la manifattura A. Lange & Söhne non sarebbe certo diventata ciò che è oggi.