Un nuovo concept espositivo, di gruppo. Bulgari, Hublot, TAG Heuer e Zenith hanno inaugurato il 2020 delle lancette prendendo parte alla prima edizione della Lvmh Watch Week. Un “trial run” destinato a non rimanere un episodio isolato.
Il nuovo Octo Finissimo Automatic in ceramica sabbiata-lucida nera di Bulgari. Tra le novità maschili di maggior rilievo della maison capitolina a Dubai
Tutto ha inizio il diciotto dodici diciotto, ossia il 18 dicembre 2018, poco più di un anno fa. Un comunicato diramato un po’ a sorpresa dall’ente fiera di Baselworld deposita una spolveratina aggiuntiva di pepe sulle esposizioni fieristiche orologiere, per la verità bisognose di tutto tranne che di ulteriori elementi di destabilizzazione perché da tempo alle prese con una diaspora più o meno generalizzata di marchi dai propri stand. Il contenuto di tale comunicato è inequivocabile e lascia subito intravvedere tuoni e fulmini all’orizzonte: a partire delle edizioni del 2020, si legge, i due maggiori appuntamenti di settore sarebbero stati sincronizzati, ossia previsti cronologicamente uno in stretta successione all’altro, e soprattutto spostati temporalmente sul finire della primavera. Dal 26 al 29 aprile il Salon International de la Haute Horlogerie de Genève (nel frattempo ribattezzato Watches & Wonders Geneva), dal 30 aprile al 5 maggio Baselworld. Giusto il tempo di assorbire lo shock e la macchina organizzativa di Lvmh si mette in moto. A fare da capo cordata, Stéphane Bianchi, all’epoca, solamente da poco più di un mese seduto sulla poltrona con il ruolo di Ceo della watchmaking division di Lvmh (nonché di TAG Heuer) che fu di Jean-Claude Biver.
Location d’eccezione della Lvmh Watch Week 2020, il Bulgari Resort di Dubai. Uno dei tanti spot di livello nel mondo della maison di origini capitoline. Opportunità che potrebbe aprire scenari interessanti nel concept dell’evento.
Il Big Bang Integral di Hublot. La novità? È il primo con bracciale in metallo integrato in 15 anni di storia del fortunato modello del brand.
Ma perché tanto fermento? La ragione è semplice. Baselworld spostata in tarda primavera non avrebbe consentito ai brand espositori di incontrare i propri rivenditori in tempo utile per mostrare e vendere loro le novità destinate ad arrivare nei negozi proprio nel primo semestre dell’anno. Motivazione cruciale capace di spingere già da anni proprio il gruppo Lvmh a presidiare attivamente (dall’esterno) addirittura la kermesse ginevrina, strategicamente più allettante proprio perché posizionata a gennaio e non a metà marzo. Un vuoto sostanziale, destinato ad ampliarsi ulteriormente in virtù dello slittamento congiunto degli appuntamenti, vuoto che in qualche modo avrebbe dovuto quindi essere colmato. Da qui l’idea dalla quale sarebbe nato il progetto Lvmh Watch Week – Dubai 2020. Mettere in piedi un proprio appuntamento “di gruppo” i primi giorni dell’anno, sfruttando le sinergie congiunte dei brand parte di una delle holding del lusso più attive in ambito orologiero. Capace di registrare a portafoglio marchi di alta gamma perfettamente complementari tra loro in grado di coprire virtualmente qualsiasi fascia prezzo da 2mila ad oltre il milione di euro: Bulgari, Hublot, TAG Heuer e Zenith.
Il modello celebrativo dei 180 anni di TAG Heuer: il Carrera 160 Years Silver Limited Edition. Edizione limitata a 1860 esemplari
Dal momento poi che il concetto di lusso sta mutando, e con esso l’orologeria e l’anagrafica dell’acquirente finale, allora, dovendo cambiare, tanto valeva approfittarne per rimescolare un po’ le carte ed uscire dal seminato. Da qui la scelta di Dubai, Emirati Arabi Uniti (meta non casuale – qui in novembre si tiene uno degli incontri orologieri non commerciali più importanti al mondo organizzato da Ahmed Seddiqi & Sons, partecipato sia da brand presenti a Ginevra e sia a Basilea), come sede dell’appuntamento, concettualmente e climaticamente agli antipodi rispetto alle usuali location elvetiche. E perché mai? Per offrire una experience realmente rapportata a quel concetto di lusso emanato dai marchi rappresentati, per fare le cose in grande, per rompere col passato, per svoltare in immagine. Per dar vita insomma ad un perfetto mix di leisure & business, ben lontano da quell’approccio dai ritmi forzati e forsennati tanto tipico delle consolidate kermesse della Svizzera delle lancette. Un evento utile per riempire un vuoto temporale, come detto. Ma non solo. Soprattutto – sottotraccia – adatto per testare la macchina organizzativa (e l’eventuale apprezzamento) di un appuntamento che potrebbe divenire prima di quanto non si creda l’evento orologiero con la “E” maiuscola della holding del lusso in questione. Qualora il gruppo decidesse di lasciare Baselworld per fare della Lvmh Watch Week il proprio palcoscenico privato dedicato al settore delle lancette.