La maison orologiera di origini fiorentine torna a riproporre un’edizione speciale, realizzata in esclusiva per la boutique di Piazza San Giovanni, di grande spessore tecnico ed artistico. Con cassa finemente incisa a mano.

Ormai quasi cinque anni fa, al Salon International de la Haute Horlogerie di Ginevra 2015, a fianco di referenze riconosciute come il Mare Nostrum Titanio o il Submersible Carbotech, Officine Panerai attira l’attenzione per un Radiomir dotato di grande senso artistico. Sul quadrante riporta la dicitura “Firenze” e, sulla cassa, un sofisticato lavoro di incisione. Un pezzo d’arte che non passa inosservato. Il gap di prezzo con un modello dotato di equivalente cassa e movimento è notevole, oltre il doppio, ma i 99 pezzi della referenza spariscono in un lampo. Tanto che nel 2016, un anno dopo, il binomio Panerai Firenze torna a palesarsi. Apparentemente con la stessa formula, se non che, in una sorta di upgrade creativo, anche il movimento si scopre decorato. Il prezzo sale ulteriormente, di un ulteriore 50% circa, ma l’operazione riserva il medesimo esito. I 99 esemplari vanno presto sold out. Oggi, Officine Panerai, perpetua la tradizione, con il nuovo Luminor 1950 Firenze 3 Days Acciaio.

Officine Panerai Firenze: quello dell’incisione della cassa è un mestiere d’arte sofisticato e dall’alto valore estetico. Poco praticato persino nel campo dell’alta orologeria, per via dell’estrema difficoltà della sua realizzazione manuale.
Dopo il passaggio dalla decorazione della cassa a quella di cassa e movimento, la principale novità di questo nuovo Officine Panerai Firenze d’artista va ricercata così essenzialmente nel modello. E non è certo cosa da poco. Perché dopo il felice esperimento compiuto su due Radiomir, per la prima volta la marca ha messo alla prova il suo pool di artigiani incisori affidando loro la cassa del Luminor Panerai.
Decisamente più complessa da lavorare, per via della pronunciata nervatura sulla carrure, della presenza del ponte proteggi corona (anch’esso inciso con dovizia di dettagli e tanto di firma “Firenze”) e, in ultimo, delle anse. Decisamente consistenti rispetto a quelle del Radiomir, a filo e quindi impossibili da ornare. Dunque perfette per ricevere il medesimo trattamento della cassa. Complicazioni aggiuntive per i maestri incisori della manifattura di orologi Panerai, già impegnati di loro ad affrontare un materiale ostico e durissimo come l’acciaio Aisi 316L, armati di soli bulini, e senza possibilità di errore.

Un’eventualità tutt’altro che remota, visto l’elevato grado di dettaglio delle finiture e la loro dimensione ridotta. Per venirgli parzialmente incontro, non a caso, Officine Panerai ha sempre scelto per queste edizioni Firenze una delle casse dal diametro maggiore, 47 mm, in modo da offrire una maggiore superficie sfruttabile ma, al tempo stesso, da valorizzare il più possibile il risultato finale. Riprodotto, come detto, con il solo utilizzo del bulino e a mano libera. Con la stessa procedura comune a molti tatuatori. Dopo cioè aver lasciato sulla cassa una sorta di traccia da seguire, depositata con polvere di gesso o di magnesio. Discorso diverso, invece, per il movimento. I cui ponti sono incisi al laser, come si può percepire dalla assoluta perfezione delle linee dei soggetti, specialmente quelle curve. Una scelta voluta per contenere leggermente i costi e per preservare equilibri e pesi di un componente delicato come il movimento.
Alla stregua degli intarsi che ornano le facciate delle chiese fiorentine, l’incisione eleva il livello del Panerai Luminor 1950 Firenze. Ogni cassa, decorata con motivi dell’iconografia fiorentina, richiede oltre una settimana di lavorazione.
