Tre segnatempo Omega. Ognuno, a modo suo, entrato nel mito. E per questo in grado di trasformarsi lungo i decenni in un classico ambito dai collezionisti. Perché capace di evolversi, in 60 anni esatti di storia, senza mai tradirsi nella forma e nell’essenza.
Omega per la prima volta li ha chiamati a raccolta, esaltandoli nella collezione Trilogy.
Nel 1957 in Omega si deve essere respirata un’aria particolare. Un’aria di creatività, di grande inventiva, persino di genio.
L’euforia che da lì a qualche anno sarebbe arrivata dai primi viaggi orbitali e dalle missioni sulla luna era ancora lontana a venire eppure a Bienne, in quell’anno, qualcuno dietro a un tavolo da disegno, seppur a sua insaputa, stava compiendo passi altrettanto grandi. Se non proprio per l’umanità, quanto meno per quella ristretta fetta accomunata dalla passione per i piccoli strumenti da polso. In un solo anno, cosa mai vista prima e mai più ripetuta, furono presentati infatti in rapida successione tre modelli destinati a scrivere il loro nome nel grande libro dell’orologeria: Seamaster 300, Railmaster e Speedmaster.
Al passo coi tempi dal punto di vista tecnico ma fedeli ai predecessori nel design. I tre segnatempo della collezione Trilogy sono stati ricreati da Omega grazie a una particolare tecnica di scansione digitale dei modelli originali.
La spinta alla nascita del Seamaster 300 era arrivata dal crescente interesse per le esplorazioni sottomarine che, seppur ancora pionieristiche, necessitavano di strumenti in grado di resistere alle elevate pressioni che, inevitabilmente, si sviluppavano durante le immersioni. Un modello che Omega riedita tale quale a quegli anni, con le sue lancette broad arrow, il quadrante nero “tropicale”, la cassa lucida e la lunetta bidirezionale, oggi in alluminio nero. Senza dimenticare il dettaglio del logo vintage sul quadrante o l’ippocampo riproposto sul fondello. Oggi aggiornato con un movimento certificato Master Chronometer, sinonimo di precisione, affidabilità e resistenza ai campi magnetici.
Prima che venisse spedito nello spazio guadagnandosi l’appellativo di “Moon Watch” lo Speedmaster si dedicava alle corse automobilistiche.
Era stato concepito per quelle e non a caso riportava, primo al mondo, la scala tachimetrica incisa sulla lunetta e non sul quadrante. Una scala tachimetrica perfettamente replicata da Omega sul nuovo Speedmaster 60th Anniversary Limited Edition parte della collezione Trilogy. L’unico del terzetto a distinguersi anche per la scelta di un movimento a carica manuale (calibro 1861), affascinante in quanto fedele alle origini, ma per questo non conforme alle specifiche necessarie per ottenere la certificazione Master Chronometer.
Ogni Seemaster 300, Speedmaster e Railmaster in versione 60th Anniversary, parte della Limited Edition Trilogy, è dotato con due cinturini addizionali e un apposito strumento per poterli sostituire.
Originariamente sviluppato per chi, come scienziati, tecnici ed esploratori, poteva venire a contatto con campi magnetici, il Railmaster era stato progettato con una doppia cassa magnetica in grado di schermarne il calibro. Una precauzione oggi non più necessaria per via della tecnologia proprietaria di Omega che ha portato al concepimento di movimenti meccanici in grado di resistere a oltre 15mila gauss. Come il Calibro 8806, tre lancette automatico, che equipaggia il Railmaster 60th Anniversary Limited Edition della famiglia Trilogy. Pulito e semplice proprio come un tempo. Ed estremamente portabile per via di una cassa dal diametro limitato a 38 mm.
I bracciali dei tre modelli Trilogy sono stati aggiornati secondo i più moderni standard per aumentarne la resistenza. Ognuno riporta sulla chiusura un logo vintage differente recuperato dagli archivi storici di Omega.
Nulla è lasciato al caso, neppure le confezioni. Ispirate a quelle del 1957 nei loghi e nella fodera in velluto rosso.
Ogni orologio della linea Trilogy è proposto in serie limitata a 3.557 esemplari.
Acquistabili singolarmente oppure in una confezione da collezione in legno di quercia svizzera, ancor più ambita perché prevista da Omega in soli 557 pezzi (che differiscono dagli altri per l’indicazione “Trilogy” sul quadrante). Box che include inoltre un rotolo porta orologi in pelle pensato per alloggiare i cinturini addizionali, lo strumento dedicato per la loro sostituzione, e dei fondamentali perni di scorta.